Il quartiere Barca di Bologna, per una sera, si anima e la gente si riappropria dello spazio urbano grazie alla manifestazione di teatro, danza e arti visive organizzata da Instabili Vaganti.
Dopo cinque anni di assenza torna, nel quartiere Barca di Bologna, la seconda edizione del Treno Fringe Festival, con il premio Metti in moto la cultura, promosso da Instabili Vaganti.
La risposta al perché del titolo è evidente non appena si arrivi nello spazio, in strada e sotto i portici, dove si svolgerà l’iniziativa. Una fila interminabile di persiane, al primo e al secondo piano, si presenta davanti a noi. Un edificio di edilizia popolare, il Treno appunto, che rimanda a un serpente che solo saltuariamente apra i propri occhi all’esterno. Così è successo l’8 settembre grazie ai 13 spettacoli selezionati da Instabili Vaganti che, con cadenza impeccabile, si sono alternati lungo la via, trasformando e allestendo – grazie all’aiuto di tecnici e giovani volontari – lo spazio urbano, mentre il pubblico sciamava da uno spettacolo all’altro partecipando, anche fisicamente, alla messa in scena. I bambini, in particolare, sono stati sempre in prima fila anche in modo poco formale: una partecipazione sentita, la loro, che ha contagiato gli adulti.
Proposte differenziate – dalla danza alla prosa, dalla musica elettronica alle videoinstallazioni, oltre a un po’ di acrobazie circensi. Gli spettacoli si sono dimostrati tutti di livello professionale e sono stati introdotti dalla lettura scenica di Farsi Luogo: Varco al teatro in 101 movimenti, firmata da Marco Martinelli.
Tra le performance di danza si ricordano quella di Francesca Antonino, che mette in scena l’arduo percorso per arrivare al successo compiuto dalla sua Little Star – sogno, questo, presumibilmente presente in molte tra le giovani astanti; e quella dell’ensemble di Simona Migliore che, con Train, ha evocato le nevrosi comportamentali di gruppo ma anche i momenti di riflessione singola e di coppia sottolineate da una base musicale che ha coinvolto i presenti.
Con la verve dello chansonnier, la Compagnia La Ribalta Teatro ha presentato I comizi di fogna, un lavoro sul degrado legato all’uso dell’alcool, gli eccessi verbali che spesso contraddistinguono le periferie, intervallati da momenti più intimistici legati ai viaggi, forse solo sognati, e l’accompagnamento della chitarra dal vivo.
Per le videoinstallazioni, Andrea Roccioletti con Molto difficile incontrarsi ha riflettuto sull’incomunicabilità che si soffre in spazi urbani quali il Treno.
Le grida dei bambini, che tentano di aprire lo sportello di un furgone, hanno anticipato la visione di Respirale Teatro con Again by now. La performance si è giovata del site-specific e ogni quadro è stato chiuso dallo sbattere del portellone posteriore – la cui riapertura è stata affidata, ogni volta e in modo del tutto casuale, ai volonterosi bambini presenti. All’interno del mezzo una coppia borghese, indifferente a ciò che si sta modificando nella società, propone immagini di alienazione che si ripetono nel loro quasi immutabile immobilismo. Grazie a una cifra stilistica personale, la coppia attorale sfasa leggermente ogni quadro creando un effetto straniante. A Respirale Teatro la giuria ha conferito una menzione speciale. All’interno dello stesso furgone è andato in scena anche l’esperimento acustico e sensoriale di Alice Mazzara, intitolato Spectrographertz, che tenta l’arduo avvicinamento tra disagi psichici e ultrasuoni, con brani campionati non udibili all’orecchio umano ma forse percepibili a livello inconscio.
A proposito di proposte altre e linguaggi innovativi, si è segnalata la performance musicale di Costantino Rizzuti (Noisy Silence), che ha coniugato una notevole capacità di produrre dal vivo colonne sonore mescolate alla voce – che costringono, piacevolmente, a un ascolto attento e intimistico. Una proposta che, forse, avrebbe bisogno di un ambiente più raccolto per essere pienamente apprezzata.
Per la prosa, si è fatto notare Icaro – con Serena Gatti – ma, nonostante il testo e la performance attorale fossero di sicuro interesse, il lavoro è risultato parzialmente decontestualizzato rispetto alla situazione. Nel contesto ambientale di un quartiere periferico, perfetta l’opera A peso morto (di C&C Company), che si è aggiudicata come premio una residenza di 10 giorni presso il LIV (lo spazio gestito da Instabili Vaganti), e che tratta dell’isolamento e della mancanza di relazioni delle persone anziane, nelle periferie delle grandi città. Sulla stessa scia, l’Associazione artistica e culturale I nani inani (con Lucrezia) ha raccontato come l’apertura di un supermercato e le dinamiche consumistiche che ne conseguono siano, a volte, le uniche novità degne di attenzione per chi viva in periferia.
Maria Carpaneto (in Istantanea on Bo We) è riuscita a interagire sia con la realtà circostante che con il pubblico, occupando l’intero spazio scenico messo a disposizione con una performance in equilibrio tra pantomima e danza. E, tra danza ed equilibrismo, la prova di Erika Salamone (Ciatu), un tentativo, solo parzialmente riuscito, di coniugare pratiche circensi e teatro fisico.
Vincitori del Premio Metti in moto la cultura, Turconi e Deblasio con Mondo cane. Uno spettacolo che mette in scena il passaggio da un mondo di relazioni e aiuto a quello dominato dall’individualismo e dal maschilismo, imperanti tra le giovani generazioni. Una performance che ha rispecchiato, probabilmente, al meglio (o al peggio), alcune dinamiche di gruppo e valori massmediatici propri di alcuni spettatori.
La lunga maratona è continuata il giorno successivo con la premiazione dei vincitori, alla presenza del Presidente di quartiere, Vincenzo Naldi, che ha ribadito la necessità di iniziative simili, augurandosi e impegnandosi per una cadenza più ravvicinata e la ricerca di fondi per rivitalizzare culturalmente il quartiere.
Luciano Uggè
Gli eventi si sono svolti nell’ambito di TrenOff:
8/15 settembre
www.instabilivaganti.comvenerdì 8 settembre, dalle ore 19.00
complesso di edilizia residenziale pubblica Treno
zona popolare Barca – quartiere Borgo Panigale/Reno
piazza Giovanni XIII – Bologna
Vetrina Urbana del Contemporaneo
spettacoli, performance, interventi site-specific e installazioni di artisti e gruppi selezionati attraverso il bando internazionale Premio Metti in moto la cultura
hanno partecipato: Alice Mazzara (Spectrographertz), Andrea Roccioletti (Molto difficile incontrarsi), Azul Teatro (Icaro), C&C Company (A peso morto), Costantino Rizzuti (Noisy Silence), Erika Salamone (Ciatu), Francesca Antonino (Little Star), I nani inani (Lucrezia), La Ribalta Teatro (I comizi di fogna), Maria Carpaneto (Istantanea on Bo We), Respirale Teatro (Again by now), Simona Migliore (Train), Turconi-Deblasio (Mondo cane)sabato 9 settembre, ore 12.45
LIV Performing Arts Centre
via Raffaello Sanzio, 6 – Bologna
nomina del vincitore del Premio Metti in moto la cultura (1.000 euro offerti da Reno Motor Co.)