À la guerre comme à la guerre

Anche quest’anno Tovaglia a Quadri, ormai storico appuntamento di teatro di piazza in quel di Anghiari, mette in campo contro le avversità buon cibo e satira sociale.
 
Quest’anno Anghiari dichiara guerra a Internet. La disperata battaglia contro le multinazionali del commercio on-line, e la caduta di una rimpianta (e un po’ romanzata) arcadia paesana, hanno reso lo spettacolo meno localistico, e a poco sono valsi gli elenchi di feriti e caduti dei borghi limitrofi: quest’anno in scena il popolo di Anghiari difendeva, oltre i confini del paese, quelli di tutta la nazione, forse del mondo.
Se l’attacco diretto a problemi più generali ha un po’ esposto il fianco del reparto drammaturgico, rivelando qualche difficoltà nel coprire un fronte così vasto, la potenza dell’operazione non ne ha risentito minimamente. Come sempre, la forza di Tovaglia a Quadri è stata la capacità di mobilitare la popolazione “civile” che, fra un crostino e uno spezzatino, si è sentita chiamata in causa e trascinata in prima linea dagli attori ancora pieni di energie (alla decima replica dell’assalto) e dai cori del “reggimento” di autori.
Metafore belliche a parte, quello che ancora dobbiamo rilevare è l’incredibile merito di questa iniziativa, che porta nel giro di dieci sere 1300 persone in una cornice splendida come quella del “Poggiolino” di Anghiari, le fa sedere a tavola, e le mette in contatto, spingendole a confrontarsi su problemi che riguardano tutti.
La partecipazione alla vita civile di un paese – o perché no, Paese – si coniuga così con la promozione delle economie locali (gli sponsor in aumento e la qualità dei prodotti sostenuti, in primis le stesse “tovaglie a quadri” lo testimoniano), il divertimento, la convivialità, la voglia di lottare per le cose a cui siamo legati.
A tavola, dopo qualche convenevole di rito, prendendo spunto da una battuta particolarmente riuscita o dal condimento prodotto a chilometro zero, la conversazione si muove subito sui problemi reali, delle persone reali che ci troviamo davanti. Di colpo i problemi globali smettono di essere materia di vuoti discorsi, ma riguardano la vita e le giornate di qualcuno esattamente come noi, solo dall’altra parte del tavolo. Questo è creare un senso di comunità e la storia che sentiamo dal nostro commensale rende di colpo più reale la sceneggiatura, la sceneggiatura alimentando a sua volta il dialogo.
Alla fine della serata ci alziamo da tavola con un rinnovato sentimento di affetto per questi meravigliosi territori e per le persone che li vivono. E anche per chi era in cucina.
 
Giovanni Iacopetti

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito di Tovaglia a Quadri:
Piazzetta del Poggiolino – Anghiari
domenica 19 agosto, ore 20.15
www.valtiberinaintoscana.it/anghiari/tovaglia-a-quadri

Associazione Culturale Tovaglia a Quadri presenta:
Ci Amazzon
cena toscana dentro le mura con una storia da raccontare in quattro portate
una storia di Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini
regia Andrea Merendelli
assistenza tecnica Stefan Schweitzer
oggetti di scena e costumi Armida Kim ed Emanuela Vitellozzi
appunti musicali ricomposti da Mario Guiducci
la gente del Poggiolino:
Katia, titolare Osteria del Poggiolino: Katia Talozzi
Elisa, figlia di Katia: Elisa Cenni
Stefania, ex libraia: Stefania Bolletti
Marta, donna alla finestra: Marta Severi
Ada, donna alla finestra: Ada Acquisti
Maris, donna alla finestra: Loredana Chini
Toto Capanno, élite: Fabrizio Mariotti
Sergio, maître dell’Osteria: Sergio Fiorini
Mario, regista del Centenario 1918-2018: Mario Guiducci
Gnacco, sentinella alpina: Alessandro Severi
Rossano, fotoreporter locale: Rossano Ghignoni
Genio, riparatore: Andrea Valbonetti
‘Mindo confezioni: Ermindo Santi
Gabriele, Figlio di ‘Mindo, commesso del ‘99: Gabriele Meoni
Andrea, runner precario: Andrea Finzi
Pietro detto Boia, volontario del popolo: Pietro Romanelli
H.A.L.D.O: intelligenza artificiale