Dieci tra i più noti musicisti, cantanti e direttori d’orchestra contemporanei raccontano altrettanti compositori del passato, indugiando tra ricordi personali e preziosi consigli di ascolto.
In questo dicembre, in cui l’Italia si è vista obbligata a rinunciare al rito della prima della Scala, Il Sole 24 ORE pubblica Musica a specchio. I maestri raccontati dai maestri di Carla Moreni. Uscito in edicola con il quotidiano la vigilia di Natale e disponibile in libreria dal 18 febbraio, il volume nasce in un momento di pausa forzata per le esibizioni dal vivo e invita dieci esponenti di spicco del panorama musicale internazionale a raccontare altrettanti numi della musica classica e operistica.
Capitolo dopo capitolo scorrono gli scritti di Francesco Cera – grande studioso ed esecutore di brani del Seicento e Settecento – su Girolamo Frescobaldi, di András Schiff su Johann Sebastian Bach di cui è uno dei più applauditi interpreti a scala mondiale, di Riccardo Muti su Wolfgang Amadeus Mozart, di Salvatore Accardo su Niccolò Paganini di sui è degno erede, di Zubin Mehta su Franz Schubert, di Maurizio Pollini su Fryderyk Chopin, di Plácido Domingo su Richard Wagner e dei direttori d’orchestra Roberto Abbado, Antonio Pappano e Daniele Gatti rispettivamente su Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Gustav Mahler. L’esercizio di scrittura proposto finisce per trasformarsi in un momento introspettivo in cui l’artista si abbandona ai ricordi e indugia sui primi cimenti con l’autore scelto, sulle lunghe sessioni di studio per restituire le partiture nelle loro versioni originali valorizzando scelte compositive innovative per l’epoca, restituendo passaggi arditi troppo spesso semplificati al momento dell’esecuzione ed esaltando la freschezza di una musica capace di sorprendere per la sua modernità.
Buona parte degli autori coinvolti sceglie di aprire il testo con la ricostruzione del proprio percorso di avvicinamento alla materia, sovente compiuto sotto la guida di genitori che di classica e lirica hanno fatto o una grande passione o una professione. Daniele Gatti, per esempio, scopre Mahler ascoltando i dischi che il padre compra al negozio Ricordi uscendo dall’ufficio. Roberto Abbado discende da generazioni di polistrumentisti e direttori d’orchestra e intenerisce quando descrive come a tre anni si infilasse sotto la coda del pianoforte di casa per ascoltare il padre suonare: “stavo lì incantato: Mozart, Debussy, il suono mi avvolgeva. Ma chi mi avvicinò davvero a Verdi fu Claudio, mio zio” (pag. 75). Antonio Pappano invece rievoca la naturalezza con cui prende confidenza con le arie di Puccini accompagnando il padre insegnante di canto: “avrò avuto dodici o tredici anni, e al ritorno da scuola avevo il compito di dare una mano nelle lezioni private che lui dava in casa. Così, in maniera naturale, come una lingua assorbita di giorno in giorno, imparavo insieme la tecnica del pianoforte e i segreti della scrittura del nostro operista più importante, tra Ottocento e Novecento” (pag. 87).
La naturalezza di un approccio, rispettando inclinazioni di gusto e predisposizioni fisiche – Salvatore Accardo, nonostante le pressioni paterne al maestro di violino, ha dovuto attendere di essere fisicamente pronto per affrontare l’impegno dei Capricci di Paganini – è fondamentale nel propiziare la nascita di un amore che non scemi nel corso di una vita. Una passione coltivata passo dopo passo, a volte facendole dividere la scena con altri amori come nel caso di Plácido Domingo che a Città del Messico nel 1961, appena ventenne, aiuta la moglie Marta a prepararsi per il debutto ne La Valchiria. Altre volte supportato dalla fortuna o dal caso come quando Herbert von Karajan riesce a raggiungere Riccardo Muti in una sperduta città del Nord Carolina e lo invita al Festival di Salisburgo o Daniele Gatti che mette in mano a Gilbert Kaplan la cassetta con la registrazione della Quarta di Mahler da lui diretta alla Fenice di Venezia: il finanziere americano è presidente della American Symphony Orchestra e lo vuole negli USA come direttore ospite per una serie di concerti che gli spalancheranno le porte dei teatri del Nord America.
Il destino si diletta pure a intrecciare le carriere dei dieci scrittori d’eccezione tra loro, con quelle di musicisti loro pari ma pure con intellettuali, studiosi e artisti di altre discipline per trarne mutua ispirazione. Nascono così solide amicizie seguite da esibizioni epocali come La trota di Schubert, eseguita a Londra nel 1969 da un quintetto formato dagli allora poco più che ventenni Daniel Barenboim al pianoforte, Itzhak Perlman al violino, Pinchas Zukerman alla viola, Jacqueline du Pré al violoncello e Zubin Mehta al contrabbasso. Cera ricorda come pure Frescobaldi, giunto a Roma a inizio Seicento dalla corte estense, dopo un’iniziale meraviglia dinnanzi ai primi capolavori barocchi, abbia poi coltivato un costante contatto con pittori, scultori, architetti e poeti, riversando in musica le emozioni suggerite dalle loro creazioni.
Un doppio ritratto eseguito da Guido Scarabottolo ai due protagonisti a confronto apre ciascuno dei dieci capitoli di un libro in cui passato e presente si specchiano in un continuo gioco di rimandi. In chiusura invece sono collocate le biografie di ogni narratore e compositore seguite da una Discografia con i riferimenti alle incisioni citate nel capitolo oltre a un elenco essenziale delle opere più interessanti: una preziosa guida per musicofili alle prime armi e una fonte di chicche da veri esperti per quanti più competenti.
Musica a specchio. I maestri raccontati dai maestri di Carla Moreni, al di là del suo esile formato, si rivela pertanto capace di tener compagnia a lungo in questo periodo di confino domestico, invitando ad alternare alla lettura l’ascolto dei grandi classici.
Silvana Costa
Musica a specchio
I maestri raccontati dai maestri
di Carla Moreni
illustrazioni di Guido Scarabottolo
prefazione di Francesco Micheli
Il Sole 24 ORE, 2020
12,5×21 cm, 112 pagine, brossura con alette
prezzo: 12,90 euro oltre al prezzo del quotidiano
in libreria dal 18 febbraio 2021
http://offerte.ilsole24ore.com/musicaaspecchio