Il dio di Roserio 

Il primo romanzo scritto da Giovanni Testori prende vita grazie all’emozionante lettura offerta da Lino Guanciale nel corso della rassegna estiva del Teatro Franco Parenti.

Gli eventi organizzati dal Teatro Franco Parenti all’arena dei Bagni Misteriosi sono un appuntamento irrinunciabile dell’estate milanese e anche quest’anno il Cartellone si presenta ricco e variegato per soddisfare un pubblico a ogni edizione sempre più ampio. I concerti di giovani talenti della scena indie milanese si alternano a spettacoli caratterizzati da un intimo connubio tra letteratura, musica e teatro, abbattendo le barriere tra le differenti forme di espressione artistica.
Mercoledì 28 giugno ha preso il via la rassegna È tempo di Indie con la doppia esibizione della band Filospada e del collettivo cantautorale Loredt mentre domenica 2 luglio è Lino Guanciale ad aprire la serie di spettacoli teatrali con una coinvolgente lettura di Il dio di Roserio, il primo romanzo di Giovanni Testori.
Lino Guanciale, ormai presenza immancabile della Stagione estiva del Teatro Parenti, a ogni edizione si confronta con nuove storie e scrittori, collezionando lunghissimi applausi, complice il potere seduttivo dei grandi autori. Nel 2020 per esempio, al termine di uno sfiancante lockdown, ha condotto il pubblico in un avventuroso viaggio per mare, rievocando le gesta di eroi mitologici e profughi nostri contemporanei. Lo scorso anno è stata la volta di Ennio Flaiano, abruzzese come lui, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte, mentre ora sceglie di inserirsi nel ricco programma di eventi organizzati dal Teatro Parenti per celebrare i cent’anni dalla nascita di Testori.

Il dio di Roserio è una delle intense storie di sport scritte da Testori in cui si uniscono sudore e fatica a un forte desiderio di riscatto sociale nella Milano del dopoguerra. Il dio di Roserio, pubblicato per la prima volta nel 1954, racchiude tra le sue pagine e nelle gambe dei due atleti che scalano i rilievi intorno al lago di Como la metafora di un Paese che, ancora in piena fase di ricostruzione, trova in uno sport faticoso come il ciclismo la perfetta metafora di un mondo semplice e schietto basato sul duro lavoro fisico.
La voce narrante, usando la prima persona, è quella di Sergio Consonni, uno dei giovani ciclisti della Vigor cui è assegnato il ruolo di gregario di Dante Pessina, considerato dai dirigenti l’astro della squadra e dalle ragazze del quartiere Roserio dove è cresciuto un’autentica divinità.
Quel giorno Todeschi, il presidente della squadra, gli lascia intendere che, se ancora una volta ricoprirà il ruolo del gregario di Pessina, alla prossima gara le parti si potrebbero invertire, offrendogli la possibilità di dimostrare il suo vero valore e mietere trionfi. La corsa prende l’avvio, Consonni e Pessina guadagnano la testa del gruppo e ben presto se lo lasciano alle spalle con ampio distacco, come li aggiorna Todeschi che li segue a bordo di una giardinetta.
Lino Guanciale sfoggia un marcato accento milanese per dar voce ai pensieri che affollano la mente di Consonni mentre sfreccia per le strade che lo portano a costeggiare il lago di Como con destinazione Milano. Sergio però non arriverà mai a tagliare il traguardo a causa di un drammatico incidente che cambierà per sempre la sua vita.
Il flusso dei pensieri è rapido come le pedalate dei due compagni di squadra, le parole sono semplici e dirette come quelle di un dialogo tra sé e sé e Lino Guanciale le carica di volta in volta di speranza, di stanchezza per lo sforzo e il caldo, di timore per i pericoli o presunti tali in cui il ciclista si imbatte lungo il percorso, di apprensione per l’aspetto sofferente del Pessina un po’ fiaccato dagli stravizi amorosi della notte precedente.
A intervalli regolari, man mano spezzando il filo del monologo interiore del protagonista, Guanciale fa tuonare nella sera milanese ora gli incitamenti del Todeschi ora la malagrazia con cui il dio del Roserio si rivolge al gregario per obbligarlo a tenere il suo passo, a non lanciarsi troppo in velocità vista la strada ancora da percorrere. Il rapporto tra i due non evoca certamente la storica elegante rivalità tra Bartali e Coppi, tra Gimondi e Merckx o tra Moser e Saronni a causa del rigido rapporto gerarchico esistente tra i due.  L’interpretazione offerta da Lino Guanciale, spaziando nel vasto mare delle emozioni umane, unita alla maestria di Testori nel caratterizzare i personaggi grazie a un’accurata scelta di parole potenti, è tale da permettere al pubblico di visualizzare nella propria mente il valzer su ruote di Consonni e Pessina. I toni si abbassano nel finale, i gesti sfumano, le frasi restano incomplete a dissolvere il dramma nel silenzio, come inghiottito dalla nebbia milanese che durante i mesi invernali conferisce alla città un’allure metafisica.
L’applauso del pubblico, lungo e intenso, è meritato e indirizzato tanto al lettore d’eccezione quanto alla forza della storia e alla memoria del suo autore.

Altre iniziative in omaggio a Testori sono previste nel corso della Stagione 2023-24: a ottobre debutta a Milano I Pro­messi sposi alla prova diretto da Andrée Ruth Shammah – la regista ha recentemente annunciato che potrebbe essere la sua ultima regia, salvo la sua attenzione venga catturata da nuovi progetti – e dal 7 al 19 maggio ritorna La Maria Brasca. L’evento clou dei festeggiamenti è tuttavia la Lectio Magistralis di Andrée Ruth Shammah cui seguirà la maratona video della Trilogia degli Scarrozzanti (14/17 settembre): Franco Parenti nel ruolo del protagonista e la stessa Shammah in quello della regista sono il filo che lega e dà forza a L’Ambleto, con cui il 16 gennaio 1973 prendono il via gli spettacoli di quello che allora si chiama Salone Pier Lombardo, Macbetto e a Edipus, fine dello Scarrozzante.

La Stagione teatrale sotto le stelle continua invece con Corrado d’Elia (11 luglio) e la sua  restistituzione dell’Iliade. Lo spettacolo è il primo della rassegna I Greci, seguito il 18 luglio da Con te, Afrodite, ho parlato in sogno, una serata durante la quale Laura Marinoni legge i versi di Roberto Mussapi tratti da i Lirici greci, accompagnata da Salvatore Iaia al violoncello. A marzo sarà quindi la volta di L’Orestea di Eschilo, proposta nella traduzione di Emanuele Severino e con la regia di Maurizio Schmidt.

Si segnala infine La vita, il sogno del poeta Franco Loi, una riscrittura in quella sua lingua unica che unisce italiano, lombardo e milanese de La vida es sueno di Pedro Calderón de la Barca. Il dramma è andato in scena in primavera negli spazi del Teatro Parenti e il 6 luglio verrà riproposto nell’ambito di Estate al Castello 2023 al Castello sforzesco, esattamente il luogo dove Loi traspone dall’originaria Polonia le vicende dei personaggi interpretati da Giovanni Crippa, Marco Balbi, Giovanna Bozzolo, Ruggero Dondi, Alberto Mancioppi, Francesco Migliaccio, Marina Rocco e Antonio Rosti.

L’invito è a controllare il sito del Teatro Franco Parenti per scoprire tutti i dettagli degli eventi estivi ed eventuali integrazioni o modifiche del programma, anche in funzione delle bizze metereologiche.

Silvana Costa

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Franco Parenti
Arena estiva dei
Bagni Misteriosi
via Pier Lombardo, 14 – Milano
domenica 2 luglio 2023
www.teatrofrancoparenti.it

Lino Guanciale legge
Il dio di Roserio 
di Giovanni Testori

Spettacoli all’aperto nell’Arena estiva
Teatro: I Greci
11 luglio – ore 21.30
Iliade
da Omero 
progetto e regia Corrado d’Elia
con Corrado d’Elia
ideazione scenica, grafica e foto di scena Chiara Salvucci
tecnico audio Gabriele Copes
Compagnia Corrado D’Elia

18 luglio – ore 21.30
Con te, Afrodite, ho parlato in sogno
Laura Marinoni 
legge i Lirici greci di Roberto Mussapi 
al violoncello Salvatore Iaia
produzione Teatro Franco Parenti

 

Musica: È tempo di Indie
mercoledì 28 giugno – ore 21.00
Filospada / Loredt

mercoledì 5 luglio – ore 21.00
Leanò

giovedì 13 luglio – ore 21.00
Meli / Pit

mercoledì 19 luglio – ore 21.00
Elio Marrapodi

mercoledì 26 luglio – ore 21.00
Simone Matteuzzi

martedì 5 settembre – ore 21.00
Lu / Clemente di Giovanni

mercoledì 13 settembre – ore 21.00
Frisari / Daniele Cella

martedì 19 settembre – ore 21.00
Brenneke

mercoledì 27 settembre – ore 21.00
Maëlys / Lacci

 

Estate al Castello 2023
presso il Cortile delle Armi
del Castello sforzesco di Milano

giovedì 6 luglio – ore 21.00
La vita, il sogno
mise en espace
testo di Franco Loi
tratto da La vida es sueno di Pedro Calderón de la Barca
regia Daniele Abbado
con Giovanni Crippa
e con Marco Balbi, Giovanna Bozzolo, Ruggero Dondi, Alberto Mancioppi, Francesco Migliaccio, Marina Rocco, Antonio Rosti
spazio e luci Angelo Linzalata
percussioni Simone Beneventi
produzione Teatro Franco Parenti
con il sostegno di NEXT