La tragédie de Carmen

Al Carcano di Milano va in scena la riduzione del capolavoro di Georges Bizet firmata da Peter Brook, Jean-Claude Carrière e Marius Constant. In scena, sotto la regia di Serena Sinigaglia, si esibiscono i giovani talenti del Conservatorio Verdi di Milano.

I melomani più intransigenti probabilmente storceranno il naso ma La tragédie de Carmen è un interessante quanto riuscito adattamento di Carmen, ottenuto asciugando l’opera alla sua essenza ed esaltando al contempo la grandiosità della musica di Georges Bizet.
L’idea di La tragédie de Carmen nasce agli inizi degli anni Ottanta quando Peter Brook, pluripremiato regista teatrale e cinematografico britannico, decide di trasporre l’opera sul grande schermo. Al suo fianco in cotal cimento ci sono per i testi lo scrittore e sceneggiatore Premio Oscar Jean-Claude Carrière e per la musica il compositore e direttore d’orchestra Marius Constant, a lungo direttore dell’Opéra National di Parigi. Il loro lavoro mira a spogliare progressivamente Carmen, riavvicinando la storia all’originale di Prosper Mérimée e alle origini del teatro: alla tragedia greca.
I dialoghi recitati vengono eliminati e i personaggi sono ridotti al minimo necessario per dar vita alla sequenza dei fatti; la scure non si abbatte invece sulle musiche di Bizet. Il pubblico quindi non tema: può deliziarsi di tutti i brani che rendono Carmen immortale oltre che una delle opere più rappresentate al mondo, da L’amour est un oiseau rebelle a Parle-moi de ma mère!, da Toreador, en garde a Les voici, voici le quadrille sino allo straziante duetto finale tra Carmen e Don José, concluso con l’assassinio della donna come profetizzato dalla zingara. Una morte per gelosia che rende l’opera di grande attualità o, meglio, che dimostra come i meccanismi della società nel XXI secolo, al di là del preteso progresso, siano ancora fermi all’Ottocento di Mérimée se non molto più arcaici o, meglio, primitivi. Il ristretto gruppo di personaggi che si muove intorno a loro, analogamente, è stato composto dagli autori selezionando da Carmen quanti meglio incarnino le singole peculiarità dell’animo umano: il torero Escamillo, per esempio, è la vanità mentre Micaela è l’emblema delle donne deluse in amore che tentano la disperata riconquista dell’amato. Peculiarità che si compongono come le singole figure di un quadro nel dar vita a una visione d’insieme che parli delle sofferte dinamiche amorose e dell’ineluttabilità del destino di ogni essere umano.
Lo spettacolo è in cartellone al Teatro Carcano di Milano sino al 17 ottobre e al suo debutto è stato accolto con svariati minuti di meritati applausi, tanto ad interpreti e musicisti quanto a Serena Sinigaglia, la regista oltre che co-direttrice artistica del teatro insieme a Lella Costa. La scelta di inserire in Stagione un titolo di lirica è un omaggio alla forte vocazione musicale al Carcano che nell’Ottocento ospita le opere di Rossini, Donizetti e Bellini, tra cui alcune eseguite in prima assoluta dai più celebri cantanti dell’epoca.
È l’autunno del 2021 quando Serena Sinigaglia si confronta per la prima volta con La tragédie de Carmen al Teatro Comunale di Livorno per quanto ora si tratti di un’esperienza tutta nuova, tutta, o quasi, milanese. L’allestimento trova forza in un cast e in un’orchestra, selezionati tra i diplomandi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, animati dalla straordinaria forza della gioventù combinata con un’indubbia dose di talento. Conquistano in particolare, sin dall’intonazione delle prime note, per la spledida voce ma pure per la maturità nel caratterizzare i propri personaggi, Dandan Qin capace di dar vita a una Carmen grintosa, moderna ed emancipata, Lee Seungho nei panni di un Don José che seduce con la sua potente tonalità da tenore e Yi Xiang, una Micaela dall’indimenticabile canto flautato e triste, come quello di un usignolo ferito, che arriva diretto al cuore. Ci riteniamo privilegiati nell’aver assistito a questo loro debutto e attendiamo nel prossimo futuro di vederli calcare le assi dei palcoscenici dei più importanti teatri dell’opera del mondo.
Compete con loro Takahiro Maruyama che, quale direttore dell’orchestra, ha diretto i musicisti in un turbinio di musica che, spaziando dal brio alla profonda tristezza, ha sospeso gli spettatori per un’ora e mezza in un mondo fantastico e, al termine, ha giocato con loro per il tanto invocato bis finale della quadriglia.
I giovani talenti sono esaltati da una scenografia spartana, composta da una struttura in legno grezzo articolata su diversi livelli, su cui sono disposti i musicisti e tra cui si aggirano i cantanti mentre sullo schermo posto sullo sfondo scorrono i testi tradotti in lingua italiana. Una scelta che consente di concentrarsi sulla storia e sulle performance, senza distrazione alcuna. Una scelta che sottolinea pure la perdurante attualità dei fatti narrati ne La tragédie de Carmen, enfatizzata da costumi dal taglio contemporaneo. Le designer di scene e costumi sono Silvia Civran e Paola Grandi che già hanno all’attivo la collaborazione con altre giovani realtà teatrali milanesi.
Straordinaria infine la capacità di Serena Sinigaglia nel cucire insieme tutti gli elementi, conferendo a ciascuno il giusto spazio e il giusto peso, confezionando uno spettacolo coinvolgente ed emozionante. La regista dimostra un’innegabile competenza nello spaziare tra i molti generi del teatro, valorizzando e non prevaricando gli artisti con cui si trova a lavorare, spogliando i grandi classici, quale è anche Carmen, della pomposità di cui hanno finito per caricarsi nei secoli, restituendo loro quella leggerezza delle origini che ne rende piacevole la visione.
Un piacere cui vi invitiamo a non rinunciare.

Silvana Costa

  

Lo spettacolo continua:
Teatro Carcano
corso di Porta Romana 63 – Milano
fino a martedì 17 ottobre 2023
www.teatrocarcano.com

La tragédie de Carmen
adattamento da Carmen di Georges Bizet
di Peter Brook, Jean-Claude Carrière, Marius Constant 
regia Serena Sinigaglia
Orchestra del Conservatorio G. Verdi di Milano 
direttore Takahiro Maruyama
assistente alla regia Omar Nedjari
scene e costumi Silvia Civran, Paola Grandi 
sound design Giorgio Galliano
light design Christian Laface 
personaggi e interpreti:
Carmen, Dandan Qin
Don José, Lee Seungho
Micaëla, Yi Xiang
Escamillo, Koo Joaho
Zuniga e Garcia, Leonardo Castellani
Lillas Pastia e un brigadiere, David Remondini 
amica di Carmen e vecchia zingara, Ludovica Tinghi
coproduzione Teatro Carcano, Conservatorio G. Verdi di Milano 
in collaborazione con NABA Nuova Accademia di Belle Arti