Presentato al Piccolo all’antivigilia di Natale, lo spettacolo di Ascanio Celestini dedicato a San Francesco, al suo messaggio e alla sua idea di rievocare a Greccio la nascita di Gesù, torna in scena a Milano dal 24 al 28 gennaio al Teatro Carcano.
L’origine di molte tradizioni si perde nella notte dei tempi eppure una, quella del presepe, è databile con estrema precisione: mancano pochi giorni al Natale del 1223 quando San Francesco d’Assisi si reca a Greccio per prendere accordi con Giovanni, un uomo del posto, per organizzare una rievocazione della nascita di Gesù. San Francesco sceglie questo piccolo comune arroccato su un costone dei monti Sabini, al confine tra Lazio e Umbria, per la sua somiglianza con i paesaggi palestinesi che ha avuto modo di visitare alcuni anni prima. Mostrare agli abitanti della zona le condizioni di grande disagio e povertà in cui il Figlio di Dio ha trascorso i primi giorni di vita, adagiato sul fieno in una greppia, tra il bue e l’asinello, ha il non celato intento di far percepire Gesù come uno di loro e riavvicinarli alla Chiesa.
A distanza di otto secoli esatti Ascanio Celestini fa rivivere a teatro quei giorni in Rumba. L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato. Lo spettacolo, lungi dall’aver intenti di evangelizzazione, propone una riflessione sul senso profondo delle gesta del santo e, in un continuo intreccio tra medioevo e contemporaneità, restituisce un’istantanea dei poveri del XXI secolo. Non è infatti un caso che lo scenario del presepe che egli propone – come recita pure il titolo – sia il parcheggio di un supermercato, tra le auto dei clienti e i cassonetti ove gettano la merce ormai scaduta eppure preziosa per la sussistenza di chi nulla ha. A differenza di San Francesco tuttavia Ascanio Celestini ritiene che gli unici esseri viventi di questo suo allestimento debbano essere il bue e l’asinello, senza persone, senza nemmeno il bambinello e, al suo posto, un giaciglio vuoto per evitare di spogliare il presepe della carica evocativa e trasformarlo in una mera rappresentazione teatrale.
Un pannello con immagini illustranti elementi della vita di San Francesco dipinte da Franco Biagioni, sempre illuminato dall’alto a evocare una carezza divina al poverello d’Assisi, si staglia al centro di un palcoscenico altrimenti immerso nel buio. Ascanio Celestini parte da quelle immagini per narrare come un giovine di ottima famiglia si spogli letteralmente di ogni bene per vivere seguendo i dettami del Vangelo e in armonia con la Natura, intesa quale manifestazione del divino. Il suo non è un atto di ribellione alla Chiesa, paragonabile a quello degli eretici o di quanti fondano una nuova religione: Francesco con il proprio esempio professa una sorta di ritorno alle origini del Cristianesimo, un ideale di vita in cui si rispecchiano molte altre persone, uomini e donne di ogni età ed estrazione sociale, e il Papa deve prenderne atto e accettarlo.
Gianluca Casadei accompagna la narrazione eseguendo dal vivo le musiche che ha composto per lo spettacolo, contribuendo a sottolineare i passaggi salienti e riempiendo con note della sua fisarmonica i silenzi dell’attore.
Ascanio Celestini si conferma un grande interprete, capace di affascinare il pubblico, catturarne l’attenzione e tenerla stretta a sé sino alla battura finale. È doveroso aggiungere che Rumba. L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato è un testo forte nei contenuti, ben orchestrato con continue digressioni temporali a sottolineare i corsi e i ricorsi storici, con situazioni in cui cambiano gli attori ma il significato di fondo resta immutato.
È un testo capace come pochi di smuovere le corde della coscienza.
È un invito a cogliere l’eredità del presepe di San Francesco, non tanto nel gesto simbolico, quanto nel cercare Dio tra gli ultimi, tra gli emarginati dalla società, tra quanti scappano dalla povertà e dalla guerra che ne dilania il Paese natale sulla scia dell’esempio del poverello d’Assisi.
È un invito alla solidarietà umana, al di là delle origini e della fede religiosa.
È uno spettacolo che ricorda il ruolo fondamentale che il teatro può giocare a livello sociale e non solamente culturale.
E la rumba? A teatro si potrà scoprire da cosa sia mutuato tale originale titolo.
Rumba è lo spettacolo conclusivo di una serie di eventi organizzati o promossi dal Teatro Carcano in occasione dell’ottavo centenario del presepe di Greccio. Lunedì 15 gennaio alle 20.30 Alessandro Barbero, ospite del ciclo di incontri intitolato Follow the Monday, parla di San Francesco. Un santo scomodo mentre dal 16 al 21 gennaio va in scena FRA’ – San Francesco, la superstar del Medioevo di e con Giovanni Scifoni.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Teatro Carcano
corso di Porta Romana 63 – Milano
dal 24 al 28 gennaio 2024
orari: mercoledì-venerdì 19.30
sabato 20.30
domenica 16.30
www.teatrocarcano.com
Anteprima natalizia:
Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi 1 – Milano
sabato 23 dicembre 2023
www.piccoloteatro.orgRumba
L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato
di e con Ascanio Celestini
musiche di Gianluca Casadei
voce Agata Celestini
immagini dipinte Franco Biagioni
suono Andrea Pesce
luci Filip Marocchi
organizzazione Sara Severoni
produzione Fabbrica, Fondazione Musica Per Roma, Teatro Carcano
commissionato dal Comitato Nazionale Greccio 2023
in occasione dell’ottavo centenario del presepe di Francesco a Greccio, 1223-2023
contributi allo Spettacolo dal Vivo per l’annualità 2023 della Regione Lazio
sostegno del Ministero della Cultura,
tramite la Direzione Generale Spettacolo, per Progetto Speciale Teatro
durata: 110 minuti senza intervallo