La vita del danzatore, i pensieri, gli aneddoti, i ricordi: in Jessica and me, in scena al Funaro di Pistoia, Cristiana Morganti si racconta in modo semplice e diretto, mostrandosi in tutta la sua umanità.
Seguire il proprio percorso di ricerca, la fatica, la frustrazione, la dedizione, in termini di lavoro sul corpo, di consapevolezza, di sacrifici e di dolore fisico. Convivere con la voce nella testa che ti giudica, che mette in dubbio il tuo lavoro, che critica, che chiede di più, che umilia. Il rapporto con se stessi e il proprio corpo, che non va bene o che non funziona più abbastanza bene. Il rapporto con un mondo esterno (formato da pubblico e giornalisti), che può avere difficoltà a capire. Che cosa accade mentre ci si esibisce? E prima che lo spettacolo cominci – mezz’ora, un quarto d’ora, cinque minuti prima che si accendano riflettori?
Morganti ci mostra cosa avviene dietro le quinte e rivela alcuni episodi della sua passata esperienza. Un’esperienza di vita che la rende unica – sia come persona che come danzatrice – e che si ripresenta ogniqualvolta studi, danzi o si esibisca. Cristiana parla con il pubblico e gli mostra quanto è successo finora e cosa abbia funzionato o meno, muovendosi sempre tra due dimensioni: quella in cui si vede il danzatore al lavoro, mentre si allena o durante la performance; e quella che abbatte la cosiddetta quarta parete, in cui lei, donna, esce dal personaggio, si presenta, si racconta e mostra quello stesso lavoro nel suo divenire.
Le domande e le risposte si affastellano. Come nasce il gesto: un movimento che viene da dentro, che deve possedere un proprio significato, e che è unico per ogni danzatore – ossia per ogni persona che danza? Quali sono i tempi e i modi di questo (come lo definirebbe Guccini) “eterno mio incespicare” – ossia, il provare e il ripetere per ore e ore? A cosa si riduce la differenza fra le posizioni della danza classica e il suo danzare in maniera contemporanea? Qual è la relazione fra emozioni, memoria e gesto – per esemplificare, il fumare una sigaretta come insegnava Pina Bausch, messo a confronto con il modo in cui lei, oggi, ripete quel gesto in scena, rendendo evidente lo scarto fra le due situazioni.
«So imitare la risata e il pianto… passo da uno all’altro, entro ed esco dal personaggio», sembra dire. «Riesco ad avere una crisi di nervi in lingue diverse», e scopriamo così che in qualsiasi idioma, il corpo, la gestualità e il tono della voce possono rimanere praticamente identici, dando espressione in modo universale al comune sentire.
Lo spettacolo regala misteriose suggestioni al pubblico, anche grazie a scelte coloristiche peculiari e a oggetti simbolici: le scarpe rosse, enormi, con le quali attraversa la scena cercando un equilibrio possibile (dopo “la camminata piena di significato” iniziale) o l’abito bianco che, alla fine, si anima di visioni.
Di questo racconto autobiografico e universale, ciò che soprattutto colpisce (oltre la bravura della Morganti, ovviamente) è l’umanità e la dolcezza di esseri impegnati nella propria ricerca artistica, nella scoperta della propria identità, alle prese con le proprie debolezze, ma immersi costantemente in un lavoro che richiede forza, concentrazione ed energia. Il pubblico ride insieme a Morganti perché ci si scopre fragili e, talvolta, impacciati. Ma la sua ricerca è seria e richiede coraggio e, aldilà di un sorriso, suscita soprattutto un grande rispetto.
Mailè Orsi
Lo spettacolo è andato in scena:
il Funaro Centro Culturale
via del Funaro, 16/18 – Pistoia
giovedì 11 e venerdì 12 dicembre, ore 21.00
www.ilfunaro.orgJessica and me
di e con Cristiana Morganti
collaborazione artistica Gloria Paris
disegno luci Laurent P. Berger
video Connie Prantera
consulenza musicale Kenji Takagi
una produzione Il Funaro/Pistoia in coproduzione con Fondazione I Teatri – Reggio Emilia
durata 70 min. senza intervallo
Il tour 2014/2015
11, 12 ottobre 2014 Teatro Cavallerizza – Reggio Emilia
5 dicembre, Rimini, Teatro Ermete Novelli
7 dicembre, Modena, Teatro delle Passioni
11, 12 dicembre, Pistoia, il Funaro
21 febbraio, Perugia, Teatro Solomeo
24 febbraio Roma, Auditorium Parco della Musica, Festival Equilibrio
5 marzo, Piacenza, Teatro Gioia
7 marzo, Teatro Annibal Caro (AMAT), Civitanova Marche
9, 10 aprile Torino, Teatro Astra