Nel decennale della scomparsa di Giancarlo De Carlo, la Triennale presenta una rassegna di schizzi, in gran parte inediti, che non hanno nulla che vedere con le cosiddette “architetture di carta” poiché nacquero per una ricerca del tutto personale, come suggestioni, idee, o semplici divertimenti.
Le festività ci sorprendono sempre ad indugiare sul ricordo di chi non c’è più. A giugno saranno passati due lustri dalla scomparsa di Giancarlo De Carlo. Triennale ha scelto di ricordarlo ora, con un doppio appuntamento: una mostra di schizzi ed un’installazione che, tutto sommato, si guardano bene dal catalogarne la figura e l’opera – sia progettuale che teorica – attraverso schemi convenzionali, rispettando l’ostinato rifiuto di De Carlo verso qualsiasi forma di classificazione, professionale o politica che fosse. Con estrema coerenza, la sua concezione dell’architettura – prima che dagli scritti teorici – è deducibile dalla sua ricca attività progettuale che, nel tempo, con estrema modestia e rispetto dei cambiamenti sociali e tecnologici, ha saputo evolversi senza remore a mettersi in discussione.
Ricordando gli aneddoti che condivideva durante i lunghi pranzi a Ferrara quando, due volte l’anno, giungeva in visita per raccontare i suoi lavori agli studenti della neonata Facoltà di Architettura, ironizzando potremmo dire che, forse, ha dimostrato troppa fiducia nel potere del dibattito. Ha infatti partecipato alle ultime edizioni dei CIAM – Congrès Internationaux d’Architecture Moderne, ormai orfani di Le Corbusier assorbito da ben altre questioni professionali, fiducioso che i “padri fondatori” avrebbero quantomeno tollerato il suo dissenso alla presunta assolutezza dei principi dell’Architettura Moderna. Non è così: gli edifici che illustra ai partecipanti al Congresso del 1959 suscitano grande riprovazione nei membri del Consiglio direttivo. «Chiedevo che la mia architettura – come tutte le architetture che hanno qualità – fosse considerata risultato di forze che arrivavano da molte direzioni: forze del reale, espressioni delle caratteristiche dei luoghi e delle culture dei loro abitanti» (F. Buncŭga, Conversazioni con Giancarlo De Carlo. Architettura e libertà, Elèuthera, 2000, p. 106). Il suo messaggio viene tuttavia condiviso dai membri più giovani delle delegazioni nazionali presenti ad Otterlo, in Olanda, disposte, come lui, a confrontarsi con il mondo in evoluzione.
Dall’ascolto e dall’osservazione del contesto De Carlo trae, con apparente naturalezza, le linee guida per la redazione di progetti che ancora oggi restano nei manuali di architettura contemporanea per l’efficacia del gesto compositivo, dal Villaggio Matteotti a Terni (1970-1975) agli interventi urbinati, solamente per citare quanto esposto in mostra. Non vogliamo infliggere una delusione agli architetti ma Giancarlo De Carlo. Schizzi inediti più che una raccolta di idee progettuali è una piccola mostra sentimentale che raccoglie ritratti di amici, idee, schizzi dal vero, appunti in forma di disegno e riflessioni fissate su carta. Occhi misteriosi scrutano il pubblico perdersi nelle volute di un capitello ionico, osservare i grattacieli newyorkesi, studiare come si approcciasse ad un progetto o cercare di carpire il segreto di un dettaglio costruttivo. Questo corpus grafico, variegato per supporto – dalle pagine di un block-notes ai grandi fogli da disegno – e tecnica, rappresenta la parte più significativa dell’archivio privato di De Carlo, custodito gelosamente dalla figlia Anna; le memorie architettoniche di una lunga carriera sono invece distribuite tra lo IUAV di Venezia, il MAXXI di Roma e il Beaubourg di Parigi.
Sulla parete curva, color grigio piombo che attraversa l’intero Impluvium, sono appesi fitti fitti, con semplici puntine da disegno, senza apparente continuità l’uno con l’altro, gli schizzi selezionati da Anna De Carlo e Giacomo Polin, curatori della mostra e del catalogo. L’efficacia del tratto e l’equilibrio compositivo sprigionati da ogni singola immagine riescono a restituire con pari poesia la magia di un panorama e l’espressività di un volto, sollevando il velo su uno spaccato vibrante del pensiero e dell’azione di De Carlo, sempre alla ricerca di una coerenza complessiva, di un’armonia mai solo estetica. Qua e là, tra panorami a colori e galli in bianco e nero, sono inseriti fogli arancioni riportanti brani estrapolati dai numerosi testi di De Carlo che sembrano svelarci il mondo di considerazioni che giace dietro al semplice gesto grafico cui sono giustapposti.
Lo spazio espositivo ai due lati del diorama, a destra è saturato con i plastici di alcuni dei progetti più significativi usciti dallo studio di architettura mentre, a sinistra, è dedicato alla proiezione di filmati d’archivio che permettono di tratteggiare il profilo culturale e professionale di Giancarlo De Carlo.
Al piano terra va invece in scena il secondo appuntamento con Triennale Live, dedicato per l’occasione alla figura di De Carlo. Il Gruppo A12 – sigla attorno cui si riunisce un gruppo di giovani architetti con base a Milano – ha allestito Piazza De Carlo, un luogo d’incontro, di sosta e di riflessione attorno ad una selezione di documenti, provenienti dagli Archivi Storici della Triennale, inerenti il lavoro che l’architetto/urbanista/teorico ha svolto in questa sede. Qui, in un allestimento spartano, i video d’epoca sono accostati ad articoli e fotografie e i visitatori sono invitati a lasciare riflessioni e testimonianze, dando vita ad un sovrapporsi di interpretazioni che probabilmente avrebbero incuriosito il sociologo che dimorava nel petto dell’architetto.
Silvana Costa
La mostra continua:
Triennale di Milano
viale Alemagna, 6 – Milano
fino a domenica 11 gennaio 2015
orari martedì – domenica 10.30 – 20.30
giovedì 10.30 – 23.00 lunedì chiuso
la biglietteria chiude un’ora prima delle mostre
www.triennale.org
Triennale Live – Episodio #2
Piazza De Carlo
Gruppo A12
a cura di Paola NicolinGiancarlo De Carlo
Schizzi inediti
a cura di Anna De Carlo, Giacomo Polin
con Francesca Galimberti
allestimento Giacomo Polin
Catalogo:
Giancarlo De Carlo. Schizzi inediti
a cura di Anna De Carlo, Giacomo Polin
con Giacomo Gatto, Francesca Galimberti
Corraini Edizioni/La Triennale di Milano, 2014
80 pagine
prezzo 16,00 Euro