Ancore, andar per mare e povertà

Acquasanta: due repliche da tutto esaurito al Dialma Ruggiero di La Spezia per Fuori Luogo, la Stagione di teatro contemporaneo organizzata dal Comune di La Spezia, Scarti, Casarsa e Balletto Civile.

Un uomo è seduto nella sua piccola barca e, zampillando acqua, attende che il pubblico trovi posto. Quando gli spettatori sono finalmente sistemati, si alza e, in un gorgoglio che ricorda i motori accesi delle barche, carica i contaminuti posti sopra di lui. O’ Spicchiato si presenta, chiacchiera un po’ e inizia il suo racconto, trasportandoci sulla sua nave nel bel mezzo di una tempesta.
Il sistema di ancore appese alle sue spalle si rivela così un meccanismo a cui sono legati tre pupi: o’ Spicchiato stesso, il capitano e il marinaio; grazie a essi il puparo rappresenta i suoi ricordi, la sua versione di ciò che è accaduto.
Il mezzo-mozzo Spicchiato è un uomo candido, che da sempre si muove per mare e che non riesce nemmeno a concepire lo stare lontano da quell’acqua che, per lui, è benedetta ed è il Tutto. Proprio mentre si sta perdendo nella sua dichiarazione d’amore per il mare, l’uomo rivive il proprio abbandono sulla terraferma – dove non ha nessuno, dove si sente allontanato dal proprio oggetto del desiderio e dove è costretto a mendicare e a vivere in povertà.
O’ Spicchiato è un emarginato, è un animo puro in un mare di grettezza. Egli sente l’infinito, lo desidera e vuole soltanto esserne parte. È nel suo elemento solo quando è in acqua e nuota insieme ai pesci. Afferma di non credere alla terraferma – e ciò significa anche non credere agli uomini e a ciò in cui credono questi ultimi, non credere a quella che noi altri consideriamo la realtà. Questa è anche la causa della sua emarginazione: egli non può trovare un posto nel mondo perché non può condividerne i valori.
Sebbene la scenografia presenti molti elementi suggestivi – a partire dalle ancore, le bacinelle che evocano il suono dell’acqua o le stesse stelle/timer – gli elementi scenici, le metafore, i simboli che si affollano e affastellano lo spazio, spesso interferiscono fra loro. Anche la drammaturgia presenta alcune debolezze mentre l’interprete – che si destreggia fra i diversi personaggi, dando prova delle sue notevoli capacità – appare talvolta troppo preso dal desiderio di fare tutto.
Pensando a uno spettacolo come a una realizzazione organica in cui si incontrano e integrano diversi linguaggi e segni, nel complesso Acquasanta resta a un livello nebuloso, in cui i vari elementi attendono una sistemazione più coerente e sinergica.
Molto interessante l’idea di Fuori Luogo di organizzare incontri, dopo lo spettacolo, con i membri delle Compagnie che si rendano disponibili. Grazie a questa iniziativa il pubblico ha avuto la possibilità di conversare con l’attore Carmine Maringola – o’ Spicchiato – porgendogli domande e riuscendo così a cogliere aspetti del dietro le quinte e della realizzazione della messinscena.

Mailè Orsi

Lo spettacolo è andato in scena:
Centro Giovanile Dialma Ruggiero
via Monteverdi, 117 – La Spezia
venerdì 9 e sabato 10 gennaio, ore 21.15
http://dialmaruggiero.spezianet.it/

Acquasanta
di Emma Dante
con Carmine Maringola
luci Cristina Fresia
una produzione Sud Costa Occidentale, Teatro Mercadante  Napoli, Crt Milano, Théâtre du rond-point Paris