A 150 anni dalla fine della Guerra di Secessione americana, 54 riproduzioni digitali di negativi e stampe d’epoca raccontano il sanguinoso conflitto che contrappose il Nord e il Sud degli Stati Uniti in nome della fine della schiavitù e di due visioni inconciliabili del futuro dell’America e del mondo.
Alessandro Luigi Perna, curatore di Nordisti contro Sudisti, la nuova mostra in corso a La Casa di Vetro, ci porta ancora una volta oltreoceano, indietro nel XIX secolo, per ripercorrere la nascita degli USA attraverso le fotografie d’epoca. Dopo l’epopea del selvaggio West (leggi la recensione), è questa la volta de La Guerra Civile Americana.
La Guerra, formalmente scoppiata per motivi etici, nasce in realtà dalle incolmabili distanze che, negli anni, si sono create tra i due schieramenti: gli Stati dell’Unione al Nord, governati dal Presidente Abraham Lincoln, e gli Stati Confederati al Sud, retti da Jefferson Davis. Il Nord, ormai fortemente industrializzato, più che a promuovere la libertà delle persone di colore, è interessato a riportare sotto un’unica bandiera gli Stati che hanno dato provocatoriamente vita a un governo indipendente, che si oppone a rivedere i principi socio-economici su cui si regge la gestione dei grandi latifondi sudisti.
Le fotografie in mostra ripercorrono, in sequenza cronologica, i quattro anni di Guerra, dal 1861 al 1865, e sono, come sempre, accompagnate da ricche didascalie che aiutano anche chi è a digiuno di nozioni storiche a comprendere sino in fondo le vicende narrate. Il lavoro dei più importanti reporter della storia americana – Mathew B. Brady, Alexander Gardner o Timothy O’Sullivan – è accostato a quello di fotografi minori; scatti degli ingegneri arruolati nelle fila dei due eserciti in campo sono esposti in fianco a donazioni di privati cittadini al Dipartimento della Guerra. La tecnica fotografica dell’epoca non è ancora matura per consentire di riprendere scene di battaglia, a causa dei lunghi tempi di posa per acquisire l’immagine, nonostante ciò gli scatti selezionati rendono perfettamente la drammaticità del conflitto, offrendoci vedute degli accampamenti, dei soldati con divise ed armi d’ordinanza, delle città sudiste devastate e, rarissima eccezione nelle mostre prodotte da Effe-Ci, della drammatica distesa di caduti unionisti e confederati nella battaglia di Gettysburg nel luglio 1863.
Sono morti in circostanze violente anche i personaggi i cui ritratti aprono e chiudono il percorso di visita: da un lato John Brown (1800 -1859), attivista antischiavista, condannato a morte per impiccagione nel 1859 per il fallito assalto a un’armeria federale – a lui si ispira la popolare canzone John Brown’s Body, divenuta inno di battaglia informale delle truppe nordiste – e dall’altro Abraham Lincoln, in posa il 9 febbraio 1864 a Washington per Mathew Brady, per l’immagine in seguito utilizzata per le banconote da 5 dollari ancora in corso. Possiamo ammirare anche il volto di altri personaggi ormai consegnati al mito: dal carismatico generale sudista Robert Edward Lee al nordista William Tecumseh Sherman, passato alla storia come “primo generale moderno” per la sua eccezionale visione di strategia militare; da Jefferson Davis, il primo e unico Presidente degli Stati Confederati d’America, a John Wilkes Booth, il giovane assassino di Lincoln.
Gli scatti in bianco e nero ci permettono di spiare la vita quotidiana degli accampamenti delle due opposte fazioni, a volte ricavati nelle città fantasma di cui è disseminato il territorio statunitense: aggirandoci tra tende e carri, possiamo spaziare dalle infermerie al campo di battaglia dove vengono posizionati i mortai; assistiamo alla messa domenicale e alle visite delle autorità di turno; tra gli uomini in divisa scorgiamo i giornalisti del New York Herald Tribune inviati al seguito delle truppe. Alexander Gibson ci conduce in un campo di accoglienza dei Contraband, gli schiavi fuggiti, affiliati alle forze dell’Unione; in queste grandi baraccopoli, sorte nelle periferie dei grandi centri urbani, le persone di colore acquistano dignità: imparano a leggere e scrivere per poter accedere a lavori pagati. Agli abiti laceri dei Contraband si contrappongono i cappelli a cilindro, lucidi e brillanti sotto il sole, indossati dal Maggiore Allan Pinkerton, del Dipartimento dei Servizi Segreti, e dai suoi amici nelle vicinanze di Antietam, Maryland nell’ottobre 1862: vediamo così il volto del celeberrimo agente segreto, fondatore della Pinkerton National Detective Agency, la prima agenzia investigativa privata del mondo. Procedendo oltre, ci attendono tre prigionieri confederati dall’aria spavalda, le dame di carità che prestano assistenza ai feriti e il dandy in completo a scacchi alla stazione ferroviaria di Hannover Junction in Pennsylvania, nel novembre 1863, in posa per il passaggio del treno del Presidente Abraham Lincoln, diretto alla cerimonia di inaugurazione del cimitero militare di Gettysburg.
Visitare Nordisti contro Sudisti. La guerra civile Americana offre al pubblico l’occasione di compiere un salto indietro di un secolo e mezzo, ritrovandosi sotto gli occhi, in tutta la loro affascinante drammaticità, gli episodi storici che hanno ispirato celebri pellicole quali Glory (1989) o l’intramontabile Via col vento (1939).
Silvana Costa
La mostra continua:
La Casa di Vetro
via Luisa Sanfelice 3 – Milano
fino a domenica 28 giugno 2015
orari: tutti i giorni escluso il giovedì 15.00 – 19.30
ingresso libero
www.lacasadivetro.com
History & photography 2015
La storia raccontata dalla fotografia
Nordisti contro Sudisti
La guerra civile americana
I National Archives e della Library of Congress degli Stati Uniti
a cura di Alessandro Luigi Perna – History & Photography
prodotta da Eff&Ci – Facciamo Cose
partner La Casa di Vetro
con il contributo di Sistema Eduzione
immagini di National Archives and Records Administration
www.effeci-facciamocose.com