Al Teatro Era di Pontedera prosegue l’esperimento che vede 12 spettatori, per una notte, diventare i protagonisti della propria vita grazie all’esperienza teatrale
Preoccupazione, dubbi, un attimo di smarrimento: un luogo sconosciuto, uno schermo rassicurante – inizia il viaggio. Un viaggio nel tempo – quello che ci è dato; o nella mente, liberata dalle necessità di trasmettere sensazioni attraverso le parole. Si srotola il racconto e subito si intuisce che non ci sarà estraneo. Le domande che si pongono i protagonisti, nate in situazioni non cercate o volute, parlano del presente, anche il nostro, della precarietà dello stesso e se ha senso sopravvivere per un futuro privo di certezze, anche minime. Adeguarsi, ribellarsi o soccombere, scelte e non scelte che il trascorrere del tempo impone. Offerte di surrogati che facilitano percorsi possibili ma disumanizzanti, luoghi come bisogni ma che tali non sono. Nascita sì, nascita no – per un futuro sempre più deciso a priori e incanalato da altri in un mondo che non riesce a salvare nemmeno se stesso.
Le domande si affastellano nella mente, seguendo le sollecitazioni visive, sonore e linguistiche. Ribellarsi: ma quando? Fare la rivoluzione con altri o modificando se stessi sino al punto da indurre al cambiamento anche l’esterno, l’altro da sé?
Seduti in una stanza, ascoltiamo una voce parlare di appartenenza a un cosmo, un infinito intessuto di pure casualità. Un rumore di fondo, appena percettibile, ci accompagna nel racconto quale suono primordiale – che, pian piano, aumenta e si trasforma in uno scrosciare di pioggia su un tetto che non vediamo ma che, pure, deve esistere.
Ci muoviamo in ambienti nuovi ove lasciamo timide orme, una voce ci guida, passi incerti tra persone sconosciute, si incrociano gli sguardi, si intersecano i percorsi, la musica ci accompagna ma quando, improvvisamente, finisce ci si domanda con che cosa si possa sostituire. Il silenzio non è poi così pesante: lascia più tempo per pensare, rilassarsi, ritagliarsi spazi nuovi e personali. Si diventa anche più curiosi: chi trasgredirà? Chi non riuscirà a resistere alla tecnologia che è ormai parte integrante del nostro io? Donna uomo giovane adulto o altro? Un racconto, dei suoni, luci che si spengono, la ricerca di un luogo ove riposare – realtà o finzione. Immaginiamo i mondi che ci vengono suggeriti: come viverli, abitarli; infine ci abbandoniamo ai sogni che ritornano i protagonisti quando una voce calda e vibrante ci indica nuove strade da percorrere, scelte di vita diverse – legate più all’onirico che alla realtà.
Suggestioni. Pensieri in libertà. Case sui cocuzzoli dei monti, avvolti dalle nuvole, che sono abbandonate per cambiare quella quotidianità che non si vuole più vivere. Il tempo che uno si immaginava infinitamente lungo è alfine riempito, si può dunque viverlo diversamente, diventarne artefici per provare finalmente sensazioni altre.
L’esperimento giunge al termine. Il teatro: per una notte ne abbiamo fatto parte. Di quell’incredibile mix di realtà e finzione, come ci suggeriscono anche i manifesti degli spettacoli, che raccontano di vite dedicate alla ricerca di una risposta. Alla fine: «Buongiorno. E che sia davvero un nuovo giorno».
Luciano Uggè
Lo spettacolo continua:
Teatro Era
parco Jerzy Grotowski snc – Pontedera (Pisa)
da ven 22 a dom 24 e da gio 28 a dom 31 maggio
dalle ore 20.30 alle 8.00
www.pontederateatro.itSognare a Teatro
Come evadere, in una “notte quotidiana” dalla prigione delle proprie abitudini
(solo per 12 spettatori a notte. Prenotazione obbligatoria: da lun a ven, dalle ore 15.00 alle 18.00 ai numeri 0587.55720 / 57034 o via email a: reservations@pontederateatro.it)