Le sculture di Franco Mussida riescono a dare corpo alla musica, scindendo la componente matematica da quella celeste. Un percorso sensoriale che approda in un’audioteca sperimentale dove la musica non è più catalogata per generi ma per emozioni trasmesse a chi l’ascolta.
«Quante gocce di rugiada intorno a me/cerco il sole ma non c’è/dorme ancora la campagna, forse no/è sveglia, mi guarda, non so». Inizia così Impressioni di settembre (1971), il primo singolo della PFM scritto da Mauro Pagani, Franco Mussida e Giulio Rapetti Mogol.
In questo giugno, così piovoso che pare quasi autunno, nello Spazio illy Artlab del Teatro dell’Arte, alla Triennale di Milano, si svolge la mostra delle suggestive sculture di Franco Mussida. Il percorso di visita ci guida attraverso un’esperienza sensoriale finalizzata al farci apprezzare il valore della musica quale strumento per aprire i canali della nostra sfera affettiva. Non a caso, al termine del cammino, è stata ricreata una delle audioteche sperimentali CO2 – Controllare l’Odio, realizzate con il contributo di SIAE in quattro carceri italiani. Posizionando le cuffie è possibile accedere a una vasta selezione di composizioni strumentali, raggruppate per stati d’animo prevalenti, selezionando quella più vicina alla nostra condizione attuale o a quella che, grazie all’ascolto di brani mirati, vogliamo raggiungere.
La visita a Musica: respiro celeste si compie seguendo un percorso fissato severamente da Franco Mussida, sostando davanti a ciascuna delle tredici installazioni per ascoltare il lieve alito musicale che riempie lo spazio tra la croce, posta a terra, ed il sole sospeso al soffitto. Tredici coppie di sculture in ceramica ricoperta d’oro, argento e rame concepite per dare forma fisica all’intervallo: la pausa tra due suoni, l’elemento musicale su cui si struttura l’intera composizione.
Le “false croci”, come le chiama Mussida, rappresentano la componente matematica della musica: come un brano che è composto da una combinazione di elementi di base, allo stesso modo la croce incisa è sorretta da una pila di mattoni posizionati, di tappa in tappa, in modo differente. Sopra ogni croce è sospeso il corrispettivo “sole-stellare” che allude alle diverse emozioni che l’ascolto della musica smuove negli animi umani; sul primo, il più importante, è inciso un fiore a dodici petali in piena fioritura che, simbolicamente, abbraccia ed ingloba tutti gli altri soli.
Immersi nel buio dello Spazio illy Artlab, attratti dai bagliori dorati delle installazioni, è come se compissimo un viaggio nel nostro subconscio, fermandoci lungo il cammino per riflettere sui nostri sentimenti ed ascoltare come risuona l’aria dentro noi ad ogni respiro che traiamo.
Lorena Piazza, Silvana Costa
La mostra continua:
Triennale di Milano
Spazio illy Artlab – Teatro dell’Arte
viale Alemagna, 6 – Milano
fino a domenica 28 giugno 2015
orari tutti i giorni dalle 10 alle 23
www.triennale.org
Musica: respiro celeste
opere di Franco Mussida
a cura di Martina Corgnati
organizzazione Hernandez Performing Art, CPM Music Institute