Teatro a Corte | Sabato 1 agosto

Finale di Festival nella prestigiosa sede del GAM, a Rivoli, e al Teatro Astra con il nuovo spettacolo di Sol Picó, One – Hit Wonders.

Lo spettacolo Origami – maturato durante un viaggio fatto dalla performer su una nave portacontainer – si svolge all’aperto, nei cortili del Castello di Rivoli. La curiosità è palpabile tra il pubblico per questa imponente costruzione. Il cassone del container si apre e alcune parti si sollevano nell’elaborazione di sempre nuovi spazi atti alla perfomance.
Dopo qualche minuto compare Satchie Noro. I suoi movimenti sono ieratici mentre i cavi si tendono. L’artista – appesa nel vuoto e senza protezione – ha poche possibilità di movimento che, però, sono sfruttate al meglio.
A container dischiuso, gli esercizi si semplificano: succedendosi una serie di figure astratte e statiche che, di volta in volta, la performer mette in mostra – abbarbicata alla parete esterna del cassone. Noro, spesso, scompare alla vista per ricomparire sdraiata su un bordo; oppure, quasi nel finale, sale sino alla parte più alta della struttura, dove impugna un’ascia con la quale colpisce il piano d’appoggio. Attimi di perplessità e preoccupazione tra il pubblico quando, facendo roteare l’ascia senza nessun legame di sicurezza, ci si può solo augurare che lo strumento non le sfugga di mano.
Una messa in scena imponente ma che tale rimane, non assumendo mai la leggerezza di un origami. I movimenti limitati e molto spezzettati nel tempo non riescono a coinvolgere più di tanto lo spettatore. Prevale la preoccupazione per un’esibizione ai limiti delle capacità fisiche, certamente originale ma che, nella parte centrale, assomiglia più a un’arrampicata che a una danza. Molto scenografico. Forse si dovrebbe prestare maggiore attenzione alla sicurezza dell’artista e del pubblico.

In serata, l’ultimo spettacolo è in scena al Teatro Astra. In un fine settimana dedicato alla danza: l’attesa per l’esibizione di Sol Picó è grande. E le speranze non vanno deluse.
Una presentazione ironica e ricca di pathos, la sua. Il racconto di una vita da danzatrice che non vuole prendere in considerazione l’abbandono delle scene.
In questa cavalcata nel tempo, ben motivata dal racconto, si va dagli “spinosi” inizi al coinvolgimento di tre persone del pubblico (la cui preparazione è ironicamente autodenunciata); dagli esperimenti con gli arti inferiori ancorati a un supporto che permette di aggirare la forza di gravità all’inevitabile lotta contro le poltrone di un aereo che, come la vita della performer, sta lentamente planando per arrivare all’ineluttabile fine – che ci accomuna tutti.
Picó danza, bendata, tra vasetti di cactus; scia su improbabili montagne; fallisce – mandando però un chiaro messaggio anche simbolico: così come si vince tutti insieme, anche il fallimento deve accomunarci.
Le parti recitate in castigliano e catalano – interpretabili grazie alle didascalie – sono ricche di rimandi ai nostri giorni e alle tormentate vicende dei Paesi del Mediterraneo.
One – Hit Wonders si rivela uno spettacolo veloce così come i passi di danza, a solo, a due o di gruppo, che si susseguono, legati dalla personalità eclettica e autoironica della performer. Il testo e la messinscena coinvolgono: si partecipa al rifiuto dell’abbandono delle scene, si prende le parti di chi è certo di avere ancora molto da dare – nonostante l’ora di tirare le somme di una vita dedicata alla danza inesorabilmente si avvicini. Al termine della serata resta la consapevolezza che la danza è una magnifica ossessione, che va coltivata con un duro e costante lavoro per poter esprimere sentimenti e pensieri che ci accomunano tutti.
One – Hit Wonders è il racconto autoironico di un’esistenza vissuta intensamente, ma costantemente rivolta all’esterno, all’altro da sé, alla società con le sue contraddizioni – temi, questi, che diventano parte integrante dello spettacolo. L’amore per la propria arte è reso palpabile ed emoziona anche chi non abbia mai infilato un paio di scarpette. Si assiste con tenerezza ai tentativi di continuarlo, si compartecipa questa necessità. Ma non c’è un attimo di pausa: il ritmo e il tempo incalzano. E la voce off del pilota avvisa che siamo arrivati alla fine: è ora di uscire di scena e il sipario cala su un’esibizione sublime e sulla chiusura dell’edizione 2015 di Teatro a Corte.

Luciano Uggè


Guarda il programma completo di Teatro a Corte
 

Gli spettacoli sono andati in scena:
sabato 1 agosto 2015
www.teatroacorte.it

Castello di Rivoli
piazza Mafalda di Savoia – Rivoli (TO)
www.castellodirivoli.org
 
danza/circo
Francia
Origami
progetto e ideazione Satchie Noro, Silvain Ohl
costruzioni Silvain Ohl e Eric Noël
danza Satchie Norocréation
costumi Karine de Barbarin
suono Fred Costa
regia luci e suono Thierry Arlot
coproduzione la Biennale de Danse du Val-de-Marne, Le Centre Culturel de la Norville, Théâtre d’arles
con il sostegno di Conseil Général de l’essonne e della Direction Régionale des Affaires Culturelles d’île-de-France – Ministère de la Culture et de la Communication
con l’aiuto di Île-de- France/Dispositif d’accompagnements
aiuti e sostegni Le Citron Jaune, Centre National des Arts de la Rue, Les Noctambules de Nanterre, Brand & Nuance, Groupe F
site-specific creation
prima nazionale 
durata 40 minuti
 

Teatro Astra
via Rosolino Pilo 6 – Torino
http://fondazionetpe.it

 
danza
Spagna
One-Hit Wonders
direzione artistica Sol Picó, Ernesto Collado
coreografi e danzatori Sol Picó
scene e interpretazione Joan Manrique 
luci Sylvia Kuchinow
costumi Valeria Civil
assistente al movimento Cristina Facco
fotografia Rojobarcelona 
produzione, management e distribuzione Pia Mazuela
produzione e comunicazione Núria Aguiló
compagnia sostenuta da Inaem, Spanish Government / Ministry Of Education, Culture and Sports Regional Government of Catalonia Department of Culture / Icub, Barcelona City Council Ramon Llull Institute
prima nazionale 
durata 60 minuti
www.solpico.com