In scena, il primo spettacolo che compone la Trilogia scritta e interpretata da Oscar De Summa e l’intero Trittico della guerra di Guinea Pigs.
Niente luci artificiali, basta il tramonto. Su un palcoscenico composto da un semplice paravento e un tappeto nero, inizia il racconto di una lontana – per molti tra noi – periferia urbana. In un piccolo paese meridionale, che sembra immobile nel tempo, si articola la vita di un giovane – a cavallo tra gli anni 70 e 80. Un’esistenza che potrebbe – con alcune differenze non marginali – essere quella di un qualsiasi abitante di un paesino della nostra penisola retrograda.
Nel borgo nessuno ha un nome proprio; qualcuno trova sempre il modo di inventarsi un nomignolo che perseguiterà il malcapitato per tutta l’esistenza. Ilarità, malinconia, noia, persino paura, si alternano nei corpi e nelle voci della miriade di personaggi che De Summa incarna con maestria collaudata. Provate, in una siffatta situazione, a immaginarvi un ragazzo che decide di rompere il cerchio delle convenzioni, quello che impone che i comportamenti e le idee siano dati – una volta per tutte e indiscutibilmente. E provate a immaginarvi che un punk irrompa nella linea spazio-temporale di questo paese dimenticato, portando con sé il terrore verso il diverso – il sovversivo che vuole cambiare le regole ancestrali. E infine immaginate quale possa essere la risposta di chi il potere lo esercita davvero e con la violenza, di fronte a chi non voglia ubbidire – perché le regole, non scritte, come le tradizioni ataviche di un piccolo centro non possono essere messe in discussione, pena la fine di una convivenza che si suole considerare civile.
La vicenda di Diario di provincia, di e con Oscar De Summa, si snoda tra il teatro dell’arte e quello di narrazione. Uno spettacolo che diverte, anche, ma nel contempo denuncia l’immobilismo marcescente, il rifiuto del cambiamento, il bisogno di rivalsa. Eppure apre alla possibilità di riscatto da un potere patriarcale, e criminale, che vorrebbe perpetuarsi in eterno.
Un teatro che sembra – ma non è – facile e non scivola mai nella macchietta cabarettistica, giocato sulla versatilità interpretativa e intervallato da brani musicali contemporanei al racconto. In primis, Joy Division e Sex Pistols, in grado di riportarci con la mente all’epoca degli avvenimenti. Una prova attorale indiscutibile e un rapporto empatico con il pubblico che è sempre più difficile incontrare.
Alle 21.30, va in scena Trittico della guerra, spettacolo che si propone di analizzare la violenza nelle sue varie forme. Dallo sfruttamento nel mondo del lavoro, ai rapporti sempre più deteriorati nelle aree periferiche della metropoli, al sesso a pagamento. Tre pezzi da mezz’ora l’uno che, a misura che l’azione procede, coinvolgono sempre meno – anche a causa di una teatralizzazione ripetitiva nei gesti e, in parte, nei contenuti. Un trattamento sempre più schematico di argomenti urgenti che, spesso, scade nella farsa involontaria – anche con scelte opinabili come quella di chiamare i due protagonisti dello stupro di gruppo, Arlecchino e Colombina. Non ci è dato capire cosa c’entri la Commedia dell’Arte con la violenza di branco o etnica.
Una certa linearità del racconto che si esemplifica nelle figure di sfruttati e sfruttatori, facilmente riconoscibili nel primo pezzo, si sfalda sempre più in favore di una gestualità esasperata che marca un finale in cui i ruoli di vittime e carnefici si confondono, senza però quella valenza grottesca che darebbe senso a una simile scelta narrativa. Anche lo spazio ristretto e scarsamente teatrale non favorisce un buon uso delle luci, drammaturgicamente indispensabile.
Luciano Uggè
Guarda il programma di Inequilibrio Festival 2016
Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di Inequilibrio Festival 2016:
Castello Pasquini (e altre location)
piazza della Vittoria, 1 – Rosignano Marittimo (LI)
http://armunia.eu/venerdì 8 luglio, ore 20.00
Castello Pasquini – Anfiteatro
Oscar De Summa presenta:
Diario di provincia
www.oscardesumma.itore 21.30
Castello Pasquini – Sala del Camino
Guinea Pigs presentano:
Trittico della guerra