La rinascita dell’Alto Belice Corleonese dal recupero delle terre confiscate alla mafia è l’intervento scelto dalla Commissione esaminatrice per rappresentare l’Italia alla terza edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.“La mafia non esiste!” ci spiegava il professore al liceo, arricchendo di dettagli i ricordi dell’infanzia a Corleone, figlio di negoziante “che non pagava il pizzo, ma dava un contributo alle mogli di quei poveretti, ingiustamente incarcerati.” Eppure non ho studiato in Trinacria ma sulle rive del Po, in quella porzione di terra fatta violentemente sobbalzare dal terremoto lo scorso maggio. Era il 1992, di lì a pochi mesi furono massacrati in rapida sequenza i giudici Falcone e Borsellino con le rispettive scorte. Il docente ebbe difficoltà a spiegare chi, secondo lui, fossero i mandanti, ma disapprovò la nostra discesa in piazza in segno di solidarietà a famigliari e colleghi delle vittime.
Disapprovarono in molti anche quando, nel 2001, viene fondata Libera Terra, promossa dall’associazione Libera e dalla Prefettura di Palermo, con la finalità di riportare alle condizioni originarie i 500 ettari di fertili terreni confiscati ai boss della mafia Corleonese, incolti ed abbandonati da anni se non addirittura trasformati in discariche abusive. Il progetto dell’associazione, partendo da un’operazione di bonifica, procede con il lento ripristino di antiche economie locali e la riabilitazione di tradizioni rurali tipiche delle comunità nell’area interessata dal progetto. A questo caso pilota, negli anni si sono affiancare altre cooperative, sempre confederate con Libera, con l’intento di dare alle popolazioni di regioni come Puglia, Sicilia e Calabria un forte esempio di come sia possibile contrastare la criminalità organizzata, puntando sull’appoggio sia delle istituzioni che delle comunità locali. In ogni singolo intervento Libera, pur rispettando le peculiarità del territorio su cui si appresta ad intervenire, ripropone le linee guida testate nel Corleonese: si impiantano colture biologiche in linea con le peculiarità produttive dell’area; si attuano azioni volte alla moltiplicazione della biodiversità ed alla tutela della fauna autoctona; si recuperano i fabbricati rispettandone i caratteri storici e destinandone una parte alla promozione di un “turismo responsabile”; turismo, agricoltura ed una serie di attività compatibili con quella agricola nel medio termine devono garantire l’autosufficienza economica della cooperativa che viene istituita all’avvio delle attività in ogni nuovo fondo acquisito da Libera; si favorisce la sostenibilità economica dell’attività garantendo un reddito equo agli agricoltori anche allo scopo di contrastare l’abbandono delle campagne; si coinvolge manodopera locale nel comparto agroalimentare, recuperando e valorizzando attività artigianali; viene data la priorità nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. È importante ricordare come le azioni di Libera nascano dal basso e siano finalizzate al miglioramento della qualità di vita sociale delle comunità puntando sui principi di legalità e democrazia; l’associazione inoltre rivolge alla popolazione attività di divulgazione delle esperienze condotte – e già sperimentate con esiti positivi – e campi di volontariato destinati, in particolare, ai giovani.
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, forte dei risultati che continua ad ottenere, ha deciso di candidare la propria strategia di azione sul territorio dell’Alto Belice Corleonesealla selezione italiana per il candidato dell’edizione 2012-2013 del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. La Commissione, ritenendo che l’intervento rispondesse egregiamente a ciascuno dei quattro criteri di valutazione imposti in sede europea – sviluppo territoriale sostenibile, ruolo esemplare, partecipazione pubblica e sensibilizzazione – lo ha eletto a rappresentare il nostro Paese in sede europea. I componenti di tale Commissione, nomi nata dal MiBAC, presieduta dalla D.ssa Maddalena Ragni, Direttore Generale PaBAAC – Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee,riunitasi a Roma il 10 e l’11 gennaio sono: Prof. Paolo Castelnovi, docente presso l’Università Politecnico di Torino; Prof. Vito Capiello, docente presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Prof.ssa Lionella Scazzosi, docente presso l’Università Politecnico di Milano; Prof. Carlo Maria Travaglini, docente presso l’Università degli Studi di Roma Tre Facoltà di Economia – Economia applicata alla storia del territorio. I membri, provenienti da settori molto diversi tra loro anche se tutti assolutamente pertinenti con le tematiche paesaggistiche, hanno premiato l’intervento di Libera, sottolineando come “le attività intraprese dalle cooperative sono tutte basate su criteri democratici che investono aspetti etici, economici e culturali per nuovi modelli di qualità della vita: finalità, questa, promossa dalla Convenzione Europea del Paesaggio.”
In attesa del vincitore europeo, vi rimandiamo alla pagina ufficiale www.premiopaesaggio.it per il dettaglio delle motivazioni della Commissione oltre che per apprendere i titoli dei progetti Selezionati e Menzionati.
Silvana Costa
Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa
Procedura di selezione per la candidatura italiana
scadenza dei termini di candidatura: 31 dicembre 2012
la procedura di selezione italiana è curata da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali
www.premiopaesaggio.itLibera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Associazione di Promozione Sociale
La rinascita dell’Alto Belice Corleonese dal recupero delle terre confiscate alla mafia
L’intervento interessa i comuni di Corleone, Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Roccamena, Monreale, Altofonte e Camporeale, tutti siti nella provincia di Palermo, e costituice un ‘focus’ di un progetto, ‘Libera Terra’, che si estende alle regioni del Sud Italia in cui è più forte la presenza mafiosa (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia).
www.libera.it