Al MaRT è in corso una vostra che vuole raccontare la pratica progettuale di Álvaro Siza attraverso una selezione di progetti (realizzati o in corso di realizzazione), approfonditi con un ricco apparato di disegni, fotografie e modelli.
Che l’architettura sia al servizio degli uomini; che ogni edificio appartenga ad un luogo e solo a quello; che sia espressione chiara del proprio tempo, e contemporaneamente in stretto dialogo con la tradizione della disciplina e con i tempi lunghi della storia urbana e territoriale; la trasformazione come metodo che consente di porsi in critica continuità con il passato, lasciando i luoghi in condizione migliore rispetto al loro stato precedente; per ricomporne la bellezza, rifondarvi un ordine, un assetto più stabile che non escluda comunque future trasformazioni: l’opera di Àlvaro Joaquim de Melo Siza Vieira, architetto Premio Pritzker nato nel 1933 e attivo in Portogallo dalla fine degli anni Cinquanta, esprime una naturale quanto rara sensibilità per l’uomo e per i siti toccati dal progetto.
La mostra Àlvaro Siza – Inside the Human Being, allestita dallo studio Cremascoli, Okumura, Rodrigues Arquitectos al MaRT di Rovereto fino all’8 febbraio 2015, a cura di Roberto Cremascoli con la partecipazione di Àlvaro Siza e Chiara Porcu, mette in scena, più che la produzione in sé, il metodo e la pratica teorico-operativa del maestro portoghese, raccontando un modo di lavorare assieme rigoroso e poetico, da una parte aperto allo specifico e al complesso, dall’altra ben radicato nella ‘tradizione del moderno’.
L’esposizione è organizzata per stratificazione, anche fisica, di materiali differenti. Sulle pareti perimetrali della grande sala trovano posto, alternate ad una ricca rassegna di progetti, pagine manoscritte, appunti di viaggio, impressioni e rilievi schizzati dalla mano felicissima di Siza a testimonianza della sua vasta curiosità, che lo porta a nutrirsi di tutto ciò che lo circonda e ad approfondire diversi aspetti della realtà che incontra e su cui opera. Ci sono le case popolari realizzate in Portogallo alla fine della dittatura di Salazar, il piano di espansione di Evora e i progetti per la ricostruzione del Chiado a Lisbona; sono ben rappresentate le esperienze berlinesi; ci sono lavori a grande scala, i progetti infrastrutturali per Porto e Napoli e interventi minuti, con una particolare attenzione ai progetti elaborati in Italia; è poi testimoniato l’interesse per l’ambiente domestico con una selezione di lampade e sedute disegnate da Siza. Fotografie e disegni sono stampati su semplici fogli A4 “clippati” alle pareti, tanto che l’impressione non è quella di visitare una mostra ma di entrare in un atelier nel pieno del lavoro. Parallelo alle pareti si snoda un lungo piano dove sono esposte tavole elaborate dall’ufficio di Siza: materiali originali, disegni di studio o destinati alla committenza, agli uffici tecnici o al cantiere, talvolta appuntati e “corretti” dalla mano del maestro; dagli studi alla scala urbana fino al dettaglio architettonico. Ancora più all’interno, una rassegna di modelli a diverse scale, a rappresentare la conclusione del processo progettuale e i suoi esiti sulla realtà fisica.
Posta l’indiscutibile qualità dell’opera dell’architetto (recentemente insignito della Laurea honoris causa al Politecnico di Milano, dove per l’occasione molti progetti sono stati esposti presso la sala mostre della Scuola di Architettura), il merito della mostra (solo, forse un po’ difficile da approcciare per i non addetti ai lavori) è quello di gettare una luce sulla profondità del lavoro dell’architetto, sulla ricchezza e sulla complessità delle sue fonti e dei materiali impiegati e trasformati dal progetto; su come i progetti di Siza sgorghino da un percorso progettuale mai lineare, non privo di tormenti e ripensamenti. Un percorso che trova infine sintesi in edifici e spazi di estrema semplicità, radicati al luogo tanto da sembrare appartenervi da sempre, eppure, al contempo, sempre nuovi e sorprendenti. Un percorso in profondità che, nel disvelamento del farsi dell’opera dell’architetto, ci conduce all’interno della sua anima: Inside the Human Being.
La mostra, consigliata agli architetti per un salutare ripasso (ricordarsi di chiedere all’ingresso il biglietto nominale se si è a caccia di crediti formativi), risulta estremamente interessante per tutto il pubblico, che potrà avvicinarsi ad un modo di fare architettura lontano dai modelli iconici e stereotipati filtrati attraverso i mezzi di comunicazione, forse più vicino alle esigenze di territori, come quelli del nostro Paese, costantemente minacciati e depauperati delle loro qualità.
Davide Ferrari
La mostra continua:
MaRT – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
corso Bettini 43 – Rovereto, TN
fino a domenica 8 febbraio 2015
orari martedì – domenica 0.00 – 18.00
www.mart.trento.it
Àlvaro Siza
Inside the Human Being
a cura di Roberto Cremascoli
con la partecipazione di Álvaro Siza e di Chiara Porcu
progetto di allestimento studio Cremascoli, Okumura, Rodrigues Arquitectos
http://alvarosizavieira.com/
Catalogo:
Alvaro Siza
Inside the human being
a cura di Roberto Cremascoli
Electa, 2014
128 pagine, 19,5×25 cm
www.electaweb.it
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