Aurora e Morfeo

Belles de sommeil1Partendo dal personaggio di Perrault, al Verdi di Pisa il regista e coreografo Philippe Talard costruisce uno spettacolo multilinguistico decisamente suggestivo, con molte luci e qualche ombra.

Belles de Sommeil (scegliamo volutamente il plurale, in quanto il titolo francese ci pare più aderente al sottotesto che guida l’ideazione coreografica del balletto) è uno spettacolo che si sviluppa attraverso una serie di piani di lettura.
Dalla protagonista della favola, Talard (come un novello Parsifal in cerca del Santo Graal) parte à la recherche dell’universo femminile lacerato da dicotomie mitiche o reali. Nel lungo cammino tra sonno e veglia, tra incubo onirico e tragedia storica, l’OpusBallet conduce lo spettatore al cospetto di Aurora, bella addormentata per ben cento anni; e da lì esplora il ratto e l’oltraggio di donne che sembrano rimandare al mito troiano o alle sabine; le sofferenze delle spose del mare (che, nel Verga de I Malavoglia e nel Visconti de La terra trema, avevano già trovato degne espressioni letterarie e filmiche); fino alla tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta (a cui sembra rimandare il passo a due finale concluso dalla morte degli amanti), l’ultima bella addormentata, il cui risveglio non fu suggellato dal bacio del principe azzurro.
Lo spettacolo, decisamente suggestivo, si avvale delle musiche originali di Armand Amar, in grado da sole di emozionare e che, soprattutto nei pezzi cantati, raggiungono note di potente commozione. Concorrono a creare l’atmosfera onirico-mitologica, anche le videoproiezioni astratte che disegnano sui corpi dei danzatori calligrafie di senso altro, che decostruiscono i corpi umani in forme al limite della percezione. Meno convincenti i cilindri in maglia di metallo (firmati da Max Kohl) che, seppure ben inseriti nel disvelamento inziale dei corpi, nel prosieguo perdono di significato e fungono quasi da elemento di disturbo con il rumore del motore che si percepisce di sottofondo.
La coreografia, dove passi e prese ricalcano modelli ancora abbastanza accademici, si avvale soprattutto dell’ensemble, privilegiando il discorso corale che, nel primo quadro (quasi da sbarra a terra) e in quello dove i danzatori si muovono come sospesi fra le onde (grazie al sottile telo che resta sospeso a mezz’aria) trovano alcuni tra i momenti più felici e originali.
Musica, quindi, e pezzi cantati; videoproiezioni ed elementi scenotecnici diversi; un corpo di ballo di dodici giovani professionisti (ancora un po’ acerbi ma tra i quali spuntano già alcune figure di maggior talento); e una visione drammaturgica forte a legare il discorso, complessivamente ben espresso dai diversi mezzi. Fin qui il connubio, l’aspirazione all’opera d’arte totale, di wagneriana memoria, funziona e coinvolge. La multidisciplinarietà diventa però ridondante con l’aggiunta della parte recitata. Preferendo un approccio less is more, non si comprende perché dare voce alle storie anche attraverso la parola, quando i gesti e i movimenti dei ballerini dovrebbero esaurire il discorso grazie alla propria arte. Se può essere accettabile un incipit recitato, il prosieguo dell’azione dovrebbe restare – a modesto parere – appannaggio dell’ensemble di danza.
Qualche ombra e molte luci, come si scriveva all’inizio, per uno spettacolo che apre la Stagione danza del Teatro Verdi di Pisa all’insegna della ricerca e della contemporaneità.

Simona M. Frigerio

Belles de sommeil

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Verdi

via Palestro, 40 – Pisa
mercoledì 6 gennaio, ore 21.00
www.teatrodipisa.pi.it

Compagnia OpusBallet 
direzione artistica Rosanna Brocanello presenta:
Belles de Sommeil (La Bella Addormentata) 
regia e coreografia Philippe Talard
musiche originali Armand Amar
danzano Daniele Bianco, Camilla Bizzi, Vincenzo Cappuccio, Leonardo Germani, Chiara Mocci, Giada Morandin, Claudio Roffo, Chiara Rontini, Jennifer Rosati, Adrien Ursulet, Gabriele Vernich, Valentina Zappa

attrice Laura Bandelloni
scenografie Max Kohl
coproduzione Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello e Grand Théâtre de la Ville de Luxembourg

www.opusballet.it