Berengo Gardin sulle tracce di Morandi

Contrasto Galleria propone una mostra in cui la fotografia di Gianni Berengo Gardin si confronta con la pittura di Giorgio Morandi e il risultato è strabiliante.

Contrasto apre l’archivio ed espone alla galleria milanese il servizio fotografico realizzato nel 1993 da Gianni Berengo Gardin nella casa in via Fondazza 36 a Bologna, dove Giorgio Morandi visse con le sorelle e lavorò sino al 1964, anno della sua morte. All’epoca gli spazi erano ancora di proprietà della famiglia e non era ancora passata la sapiente mano dell’architetto Massimo Iosa Ghini a riportarli in vita.
La fotografia di apertura della mostra è un autoritratto di Gianni Berengo Gardin nella stanza di Morandi. È un ambiente dedicato dal pittore sia al riposo sia al lavoro, ma ora spoglio, con il materasso coperto solo da un telo ruvido a restituire l’idea di vuoto e tristezza che si respira in un’abitazione rimasta orfana del proprio inquilino. Tutto in quella casa parla ancora di Morandi: i pennelli pronti per essere inzuppati nei colori ad olio, le bottiglie e i vasi di ogni forma e dimensione accatastati un po’ ovunque e una loro selezione già posizionata sul ripiano per essere ritratta. Solo il cappello in feltro, posato con cura sulla sedia, accessorio immancabile per ogni uomo che esca di casa per affari o per recarsi al bar, denuncia che il proprietario non tornerà più.
Gianni Berengo Gardin vaga solitario per l’appartamento, attraversando le spartane stanze private e soffermandosi curioso negli ambienti di ricevimento, nel salotto con ritratti d’epoca circondati da imponenti cornici dorate. Egli non vuole celebrare il mito dell’artista ma semplicemente narrarne la vita quotidiana, ripartita tra l’esercizio della pittura e le relazioni famigliari. Sono ovviamente le fotografie scattate nella camera/studio dove Morandi trascorre lunghe ore, ad affascinare maggiormente l’osservatore: con sapienza Berengo Gardin allarga e stringe il campo, alternando vedute d’insieme a focus che sembrano voler rivaleggiare con le opere d’arte create dal pittore. Le vibranti stampe in bianco e nero in cui campeggiano gruppi di vasellame sprigionano infatti lo stesso fascino delle tele di Morandi. Due tecniche differenti, due fini narrativi distanti ma entrambi in grado di trasmettere all’osservatore la forza materica degli oggetti e l’irregolare riverbero della luce su quelle superfici povere.
Alla Contrasto Galleria sono presenti alcune copie del catalogo della mostra realizzata un quarto di secolo fa con queste stesse fotografie: non mancate di sfogliarle e leggere anche solo estratti dei testi introduttivi per indagare il fitto dibattito sul destino dell’eredità di un artista dallo stile inconfondibile.

Silvana Costa

 

La mostra continua:
Contrasto Galleria
via Meravigli 5 – Milano
fino a domenica 24 marzo 2019
orario: lunedì – venerdì 10-18 e su appuntamento
chiuso sabato e domenica
ingresso gratuito
www.contrastogalleria.com

Lo studio di Giorgio Morandi
fotografie di Gianni Berengo Gardin

1993