Dopo le straordinarie monografiche dedicate a Dylan Dog e Tex Willer, al WOW è in corso la mostra sul Re del Terrore.
I più scettici credevano che al WOW Spazio Fumetto, nel 2012, avessero platealmente mancato i festeggiamenti per i cinquant’anni dalla prima uscita in edicola di Diabolik. I responsabili di questo attivissimo spazio espositivo hanno invece preferito aspettare che i tempi fossero propizi e la struttura più oliata per mettere in piedi la straordinaria Diabolik. La mostra: il passato, il presente, il futuro a cura di Luca Bertuzzi, Alberto Brambilla e Riccardo Mazzoni, in collaborazione con Astorina. Durante tutta l’estate – eccezion fatta per la chiusura agostana – è possibile visitare la più imponente rassegna mai dedicata al Re del Terrore: sono presenti circa trecento tavole originali, prodotte dal 1962 ad oggi, incluse anticipazioni delle storie che ci attenderanno in edicola nei prossimi mesi; edizioni rare; ricostruzioni tridimensionali e gadget a non finire che hanno contribuito, nel tempo, a tenere più vivo che mai il mito del fascinoso criminale dagli occhi di ghiaccio. Un’App consente di arricchire ulteriormente la visita con contenuti extra, accessibili semplicemente inquadrando la miriade di QR-Code disseminati lungo il percorso.
Un percorso che dimostra come il personaggio di Diabolik, nell’arco di mezzo secolo, abbia saputo evolversi, in sintonia con gli eventi storici e le trasformazioni sociali, riuscendo così a mantenere salda una posizione alta nella classifica degli eroi a fumetti più amati dagli italiani. Diabolik è un eroe ante litteram: è un ladro che, all’occorrenza, si trasforma in assassino; è un criminale che riesce sempre ad avere la meglio sull’ispettore Ginko, suo acerrimo rivale, solamente perché può permettersi di eludere la legge; è un amante del lusso ad ogni costo, affiancato da una compagna/complice dalle raffinate fattezze di Grace Kelly. Probabilmente, in un contesto in cui le donne dei fumetti erano sciacquette che si mettevano nei guai sperando che l’eroe di turno le salvasse, solo due donne potevano inventare un personaggio come quello di Eva Kant: compare nel numero 3 del marzo 1963, giusto in tempo per salvare Diabolik, dando luogo ad un imprevedibile capovolgimento dei ruoli. Con queste premesse, portare nell’edicole italiane un albo a fumetti pensato per un pubblico adulto, dedicato alle gesta di un criminale, agli albori degli anni Sessanta, fu per le sorelle Giussani un’enorme scommessa. Vinta.
Il racconto proposto da Bertuzzi, Brambilla e Mazzoni per Diabolik. La mostra. Il passato, il presente, il futuro si sviluppa per ricche sezioni, iniziando dal periodo antecedente la nascita del Re del Terrore. Alfredo Castelli cura la narrazione delle origini del mito e parte da lontano, dai feuilleton francesi dedicati alle gesta di Lupin, della primula rossa, di Zigomar – ritenuto anche da Castelli il progenitore di Fantômas – e di Fantômas, un criminale abilissimo nei travestimenti creato nel 1911 da Souvestre e Allain. Leggenda vuole che Angela Giussani trovasse un romanzo della ricca saga di Fantômas abbandonato sul sedile del treno e pensasse di creare un fumetto che riprendesse quei temi e quelle atmosfere: cupe eppure così affascinanti.
Gianni Bono racconta le mille traversie affrontate per far uscire in edicola, nel novembre 1962, il mitico albo numero 1, disegnato dal misterioso Angelo Zarcone – detto il tedesco – di cui ancora oggi non è nota l’identità. I collezionisti vanno in estasi davanti alla cornice che racchiude le tavole di Zarcone messe a confronto con quelle realizzate da Marchesi nel 1964, anno in cui le sorelle Giussani decisero di ristampare le prime diciassette avventure di Diabolik, approfittando dell’occasione per far ridisegnare le prime due, ritenute di bassa qualità grafica.
Nella sezione a lui affidata, Tito Faraci presenta i componenti del cast, evidenziando gli elementi di similitudine e complementarietà che legano indissolubilmente tra loro Diabolik, Eva Kant e l’ispettore Ginko. A corollario sono presenti le schede della nobile Altea, della piccola Bettina – ormai studentessa al college – e di King, il malvagio boss che cresce Diabolik, iniziandolo all’arte del crimine. Faraci, impareggiabile autore di tante avventure, dimostra come la scelta di inserire nelle sceneggiature episodi all’apparenza marginali, che raccontino risvolti del passato dei protagonisti, si sia rivelata fondamentale per dare spessore, carattere e un passato ai personaggi. Eppure, per ogni tassello del loro passato che viene svelato, a noi lettori sorgono mille nuove dubbi e domande.
Roberto Altariva dedica una sezione a illustrare come Diabolik, oltre che ladro ed assassino, sia anche un genio. Complici le nozioni di meccanica e scienze apprese nel covo di King, il Re del Terrore idea trucchi e sfrutta l’effetto sorpresa – derivato della tecnica e non della magia – per sorprendenti entrate in scena e rocambolesche fughe. Al primo piano del WOW, un intero tavolo è dedicato ai mirabolanti accessori installati sulle automobili da sogno guidate da Diabolik.
Andrea Carlo Cappi fa da cicerone ai turisti nella dorata cittadina di Clerville. Come ogni personaggio di fumetti che si rispetti, anche attorno al ladro dai mille volti è stata infatti costruita una città su misura, sita sul confine italo-francese, dalla geografia plasmabile in base alle esigenze della sceneggiatura.
Licia Ferraresi elenca le tante problematiche sociali sposate da Diabolik in oltre mezzo secolo, sia prestando il volto a campagne sui media, sia inserendo le delicate tematiche all’interno delle storie: dal terrorismo all’ecologia, dalla violenza sulle donne alla guida in stato di ubriachezza, dal maltrattamento dei cani alla lotta contro la droga. Riccardo Mazzoni cura una sezione di approfondimento del film Diabolik (1968) di Mario Bava.
La visita si conclude con l’intervento di Mario Gomboli che dal1967 collabora a Diabolik e dal 1999 guida la casa editrice Astorina. Gomboli, autore dei soggetti di centinaia di albi del Re del Terrore, presenta DK, un personaggio creato quattro anni fa ma giunto in edicola solamente lo scorso novembre; una rivisitazione del ladro creato dalle sorelle Giussani ispirata al machismo degli eroi a stelle e strisce, cui è stata finalmente iniettata una sostanziosa dose di ironia.
Il percorso espositivo è giunto al termine e noi possiamo riporre lo smartphone che si è rivelato una guida preziosa durante la visita. Non è però ancora giunto il momento di andare: ci mettiamo comodi e scegliamo dalla libreria un numero di Diabolik che non ci ricordavamo di avere letto e la nostra permanenza a Clerville continua.
Silvana Costa
La mostra continua:
WOW Spazio Fumetto
viale Campania 12 – Milano
fino a domenica 18 settembre 2016
(chiuso dall’1 al 31 agosto)
orari martedì – venerdì 15.00 – 19.00; sabato e domenica 15.00 – 20.00
www.museowow.itDiabolik
La mostra
Il passato, il presente, il futuro
a cura di Luca Bertuzzi, Alberto Brambilla, Riccardo Mazzoni
in collaborazione con Astorina s.r.l.
percorso interattivo multimediale a cura di Globalmedia
grafica Raffaella Busia, Laura Ritorto
www.diabolik.it