Nell’ambito di Assemblaggi Provvisori, alla Tenuta dello Scompiglio, il pubblico parte, sotto un sole estivo, su un immaginario pullmino, guidato a tratti dalla voce emessa da un registratore portatile – le cinture non sono obbligatorie, il divieto di fumare sì. La strada acciottolata, inerpicandosi lentamente, permette di allargare la visuale sulla piana e le colline circostanti. “Avanzate in mezzo, sulla sinistra o sulla destra”: le domande e le indicazioni, che non aspettano risposta, cercano di individuare una collocazione spazio-temporale nella quale inserire gli spettatori in viaggio.
Disegni anatomici, inseriti nel percorso, illustrano gli apparati genitali maschili e femminili. Le due guide-performer accentuano alcune delle domande e propongono momenti di riflessione su parole di uso comune ma che sottintendono condizionamenti comportamentali. Norme, leggi e regole: se e quanto influenzano le nostre scelte? In che modo incidono sulle nostre vite rispetto a quello che avremmo voluto fare?
Nel frattempo, la trasformazione, anche fisica, investe prima l’attrice e l’attore e, successivamente, anche gli spettatori invitati, loro stessi, a parteciparvi con l’uso dei materiali messi a disposizione (trucchi, vestiti, scarpe). Piano piano il cambiamento, più trasformismo che realtà, coinvolge la maggior parte dei presenti, che affrontano l’ultima parte del viaggio ritornando al punto di partenza sulle note di Think. Note che inducono al ballo tra i cartoncini appesi, come indumenti stesi sui fili ad asciugare, scritti a pennarello dagli spettatori in risposta alla prima, banale domanda: “Come ti senti?”
Un modo certamente diverso per affrontare l’argomento della mutazione di genere, anche se – circondati dalla natura della Tenuta dello Scompiglio – si perde parte dei giochi di parola e il filo degli argomenti diffusi dal registratore.
In serata lo spettacolo GirlisaGun, sull’uso del corpo come lavoro. Una performance che tenta un’analisi dei rapporti chi si instaurano tra lavoratrice/ore e cliente o datore di lavoro cercando di sviscerare comportamenti insiti nel sentire comune e le esigenze di coloro che, per scelta o necessità, decidono di intraprendere questa strada.
Lo spettacolo, per la verità, sembra indagare più la prima parte rispetto alla seconda, che viene affrontata anche con un parallelo, forse un po’ forzato, tra i sex-worker e i rifugiati – anch’essi in cerca di accettazione e delle condizioni per poter lavorare o, comunque, muoversi senza essere additati come pericolosi o devianti.
Al pubblico si chiede il superamento di certi comportamenti, di liberarsi dell’abito come dei pregiudizi, per poter agire in libertà – anche se questa può sembrare scabrosa o non è frutto di una scelta consapevole. Alcuni cliché, quali correre, cambiarsi in scena, ripetere ossessivamente frasi e gesti, poco aggiungono al senso dello spettacolo. Gli audiovisivi cercano di riempire di significato alcuni vuoti o incongruenze. Apprezzabile l’uso delle luci.
Nel finale, tragico, il palco si trasforma in una pista di pattinaggio che la performer percorre strisciando e scivolando sui liquidi che l’hanno presumibilmente soffocata.
Resta una sensazione di vuoto.
Luciano Uggè
Gli spettacoli sono andati in scena:
Associazione Culturale dello Scompiglio
via di Vorno, 67
Vorno, Capannori (LU)
sabato 10 e domenica 11
www.delloscompiglio.orgore 17.30
La Fabrique SoMArT presenta:
Ai bordi del cammino: un laboratorio itinerante
tratto da un’idea di Serge Cartellier
concezione, drammaturgia, regia e testi Sophie Faria e Serge Cartellier
traduzioni Luca Greco
performer Julie Fonroget e Serge Cartellier
costumi e accessori Sylvie Hollier Blondeau
suono Sébastien Rouiller
costruzioni scenografiche Paolo Morelli e Cipriano Menchini
produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio
spettacolo per venti spettatori
progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
ore 21.00
AjaRiot – AlmaVenus presenta:
GirlisaGun
regia, luci, musiche Nina Negri e Isadora Pei
con Chiara Capitani, Susanna Dimitri, Andrea Lanciotti, Nina Negri, Isadora Pei e Loic Samar
consigliato a un pubblico adulto
progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori