Elementi di urbanistica noir

Un compendio di testi dei più noti autori noir italiani contemporanei per un’ideale escursione a tappe da Napoli a Milano.

La nonna insegna che “a caval donato non si guarda in bocca” ma noi non possiamo trattenerci dallo storcere il naso dinnanzi a Elementi di urbanistica noir. La veste grafica di questo libro edito da EuroMilano è di una modestia infinita, non tanto per la scelta del bianco e nero delle immagini – che, anzi, contribuisce ad accentuarne la drammaticità come richiede l’argomento trattato – quanto per un impaginato decisamente banale. Poca attenzione pare essere stata prestata pure nell’editing dei testi se – solo per fare l’esempio più clamoroso – lo stesso brano di Valerio Varesi a pag. 92 si scrive essere tratto da Oro incenso e polvere e, poco più avanti, a pag. 100 da È solo l’inizio commissario Soneri.
La curatela del volume è affidata a Gianni Biondillo nella duplice veste di architetto e scrittore. In tempi non di pandemia è un piacere seguire di persona questo autore nei Sentieri Metropolitani, una serie di escursioni per Milano per prendere consapevolezza delle peculiarità del territorio, cercando le tracce di illustri personaggi del passato o individuando le dinamiche urbanistiche e sociali dello sviluppo di epoca contemporanea. Ora invece si può solo far correre i pensieri rileggendo i suoi saggi, da Metropoli per principianti a Passaggio a Nord-Ovest. Milano a piedi, dal Duomo alla nuova fiera, passando per Tangenziali. Due viandanti ai bordi della città, piuttosto che inseguendo l’ispettore Ferraro nelle sue indagini.
Nell’Introduzione seriosa da saltare a piè pari Gianni Biondillo propone uno schematico elenco di riflessioni sulla letteratura gialla accostato a descrizioni di città quali sfondi e ispirazione delle azioni umane, incluse quelle criminali. Segue quindi una selezione di testi di Maurizio De Giovanni, Roberto Costantini, Marco Vichi, Carlo Lucarelli, Valerio Varesi e dello stesso Biondillo. È un ideale viaggio a staffetta tra colleghi lungo lo stivale, con il pensiero rivolto ad Andrea Camilleri scomparso nel 2019, lo scrittore che, forte di uno straordinario spessore culturale, ha saputo elevare in Italia il giallo a letteratura colta, abbattendo i pregiudizi legati al genere. Il curatore, sempre nell’Introduzione, spiega le linee guida delle proprie scelte: “mi sono dato poche regole: autori che apprezzo, che conosco, miei contemporanei, soprattutto diversissimi fra loro, anche per dimostrare la differenza di scrittura e dei temi, la plasticità, appunto, del genere” (pag. 16).
Pagina dopo pagina il lettore visita idealmente Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Parma e Milano, aggirandosi tra i vicoli del centro o i casermoni della periferia, percependo la storia, il clima sociale, le ambizioni o la rassegnazione della gente che vi abita. Mentre Varesi racconta di una Parma in cui il passato tenta di opporsi al presente Lucarelli descrive Bologna come città multietnica e metropoli distesa lungo il tracciato della via Emilia. Biondillo in pochi paragrafi invece sintetizza una Milano ansiosa di competere in architettura con le capitali mondiali con il discutibile esito che “a guardarla bene sembrava di stare a Dubai, o in uno di quei tanti posti tutti uguali fra loro che si trovano nel mondo” (pag. 104).
Nonostante le buone intenzioni il tour letterario è interessante solamente nei termini in cui può invogliare a scoprire autori o libri ancora ignoti ma, per il resto, Elementi di urbanistica noir risulta un noioso e acritico compendio di descrizioni di luoghi. Il tutto è illustrato dai fotomontaggi di edifici noti realizzati da Marialuisa Montanari, un’operazione che Gianni Biondillo definisce “un modo diverso di fare narrazione del territorio, partendo da una tecnica di rappresentazione che all’apparenza appare realistica, oggettiva – la fotografia – per scoprirla al servizio dell’immaginazione. Capace cioè di inventare paesaggi allucinanti, surreali, metafisici” (pag. 18). Grotteschi ci permettiamo di aggiungere noi. Per quanto sia pur vero che come per i gialli dalla “struttura all’apparenza rigida ma perfettamente plastica, altrettanto Montanari ci dimostra come in architettura esistano modelli, volumetrie, stereometrie, modanature che ricorrono nel tempo e nello spazio” (pag. 18). Le illustrazioni proposte però non sono altro che un esercizio fine a sé stesso, non abbastanza fantasioso da stupire o suscitare una qualsiasi altra emozione in chi guarda.
Giunti a questo punto occorre spiegare a quanti estranei al mondo delle grandi trasformazioni urbane che l’attività principale di EuroMilano S.p.A. è la consulenza, la promozione e lo sviluppo immobiliare, attuati con interventi che stanno progressivamente cambiando la faccia alle nostre città. In meglio o in peggio non è questa la sede per esprimere giudizi complessi che coinvolgono non solo fattori estetici ma pure urbanistici, ambientali, sociali e via dicendo. Una simile precisazione è tuttavia necessaria per capire perché ci permettiamo di affermare che il capitolo conclusivo di Elementi di urbanistica noir, Com’è bella la città, affidato alla penna di Attilio Di Cunto, amministratore delegato di EuroMilano, basta da solo a trasformare il lavoro curato da un autore di fama in una banale iniziativa pubblicitaria che, dopo la lettura, merita più il cestino di un posto in libreria. Un’impressione che esce rafforzata dall’aver assistito alla presentazione ufficiale di Elementi di urbanistica noir all’ultima edizione di Bookcity. Presentazione che tra i relatori conta la presenza – tra tanti architetti italiani disponibili – di Cino Zucchi, il progettista delle due torri residenziali che EuroMilano sta terminando di costruire nell’area di Cascina Merlata.
Di positivo, per gli amanti del genere noir, c’è che siffatta iniziativa editoriale è distribuita a titolo gratuito da EuroMilano a quanti ne facciano richiesta.

Silvana Costa

Elementi di urbanistica noir
a cura di Gianni Biondillo
illustrazioni di Marialuisa Montanari
Euromilano, 2020
120 pagine