Ad Arezzo il venerdì è all’insegna della danza. Prima, con un incontro per allargare i confini dello sguardo dello spettatore. E poi, con due spettacoli firmati dalla Compagnia Sertom e da Marco Chenevier.
Pomeriggio d’incontri per la terza giornata del Festival dello Spettatore di Arezzo. Prima del focus sulla danza, presso la Libreria Feltrinelli partecipiamo a una riflessione sul passato – con uno sguardo sul futuro che parrebbe, peraltro, poco roseo – delle residenze in Toscana. Mediatori, operatori e rappresentanti delle istituzioni evidenziano l’importanza di creare una rete tra chi si occupa di mestiere dell’argomento, che ne consolidi la presenza. Si è inoltre discusso, grazie all’intervento di Alessandra Stanghini, del contenuto del Protocollo d’intesa tra il Miur (il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e la Federazione Italiana Teatro Amatori, che potrebbe condurre al dirottamente di finanziamenti pubblici per la formazione teatrale in ambito scolastico verso associazioni amatoriali – in una logica che sarebbe tutta a discapito della professionalità.
Dopo la presentazione del libro Il teatro sulla via Francigena di Simone Pacini (presente l’autore), il chiostro del Teatro Pietro Aretino si è letteralmente riempito di giovani in attesa del focus della giornata, Percepire la danza. Incontro di avvicinamento alla danza contemporanea. Diverse le esperienze messe in campo, da quelle dirette di coreografi e danzatori, alle considerazioni di critici esperti del settore, fino alla testimonianza di un accademico, Alessandro Pontremoli, che ha studiato gli effetti della danza – accademica e non – sul cervello, grazie all’uso della risonanza magnetica. Pontremoli ha evidenziato, in particolare, i risultati ottenuti di fronte a stili o generi diversi di danza, proposti alle “cavie” in clip di tre secondi ognuna. I generi prescelti variavano da quella classica (o accademica) a quella contemporanea – che si rifà a passi, movimenti e uso del corpo e dello spazio di matrice accademica – fino a quella libera da qualsivoglia vincolo. I soggetti dell’esperimento senza un passato come danzatori sembra che abbiano reagito, da un punto di vista cerebrale/emozionale, solo al primo tipo; viceversa, danzatori e danzatrici hanno risposto a tutti i generi di performance. Un risultato che ha suscitato interesse tra il folto pubblico presente come l’invito a fare danza – anche non in maniera professionale – oltre che a vederla.
In prima serata, sempre al Teatro Pietro Aretino, va in scena la performance scelta dai Visionari di Sosta Palmizi. Il lavoro, firmato dalla Compagnia Sertom, s’intitola Passenger, il coraggio di stare. Di fronte a noi suggestioni di viaggi nello spazio e nel tempo – in parte facilmente riconoscibili e ascrivibili ad attività o esercizi che partengono anche alla nostra vita quotidiana. Interessante l’uso della bandiera che da strumento che ascrive e condiziona i movimenti dei danzatori sul palcoscenico, si trasforma in puro suono.
A conclusione dell’intensa giornata, Marco Chenevier – con Quintetto – si e ci interroga sulla possibilità di sopravvivenza per questa forma performativa, ossia la danza. Nocciolo concettuale per la costruzione dello spettacolo, i tagli alla ricerca e la mancata sovvenzione che ha riguardato, a suo tempo, la Fondazione di Rita Levi Montalcini ma anche il mondo della danza, impedendo alla Compagnia di Chenevier di continuare a rappresentare Montalcini Tanz. In effetti, i tagli operati dagli Enti pubblici – Stato e regioni – e la conseguente riduzione dei salari dei danzatori, rischia di portare – come in parte già avviene – alla scarnificazione di ogni forma spettacolare fino all’assolo (o al monologo) o a dover utilizzare il pubblico al posto dei professionisti. Il concetto, di grande complessità e importanza, è spiegato agli spettatori con una buona dose ironia dallo stesso Chenevier, il quale – di fronte alla richiesta spontanea del pubblico di proseguire – tenta la costruzione di uno spettacolo frutto di un’apparente casualità, e dell’improvvisazione, ma la cui riuscita finale dimostrerà il sapiente lavoro preparatorio, artigianale, fatto a monte dallo stesso Chenevier. Alcune persone scelte a caso tra il pubblico salgono sul palcoscenico per aiutare l’artista con le luci, scegliere le musiche e partecipare alle coreografie – e da subito si materializza la maggiore difficoltà per gli spettatori maschi di partecipare all’esperienza. La mimica di Chenevier unita alle ovvie difficoltà del pubblico nel mixare le luci generano gag esilaranti. Titubanze e reticenze sono presto vinte e, alla fine, il gusto di partecipare con la propria sensibilità prende il sopravvento. Un momento di vera compartecipazione si stabilisce sul e di fronte al palco fino a quel finale che si vorrebbe impeccabile – a costo di ripeterlo più volte.
Un momento di coralità – come è sempre più difficile vederne – con esiti quasi liberatori sia nei partecipanti che nel pubblico rimasto seduto in sala. Al termine uno scroscio di applausi, convinti, e in tutti la certezza che il teatro può e deve essere anche questo: un modo per esplorare strade nuove, per fare sorridere con intelligenza anche affrontando tematiche importanti, come quella dei mancati investimenti alla scienza e alla cultura – tutt’altro che irrilevanti per la vita e il futuro di tutti noi.
Luciano Uggè
Festival dello Spettatore 2018
da mercoledì 3 a domenica 7 ottobre
Arezzo, varie location
www.spettatorierranti.it/festival-dello-spettatore/venerdì 5 ottobre, ore 15.00
Libreria Feltrinelli
Spettatori in Residenza
per la creazione di una rete di buone pratiche in Toscana
con Ilaria Fabbri (Responsabile Settore Spettacolo Regione Toscana), e i rappresentanti di Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Fabbrica Europa, Le Residenze Artistiche della Toscana
modera Renzo Boldrini (coordinatore RAT – Sistema Regionale delle Residenze)ore 17.30
Teatro Pietro Aretino
presentazione del libro Il Teatro sulla Via Francigena
(edizioni Silvana Editore)
incontro con l’autore, Simone Paciniore 18.45
Chiostro del Teatro Pietro Aretino
Percepire la danza
incontro di avvicinamento alla danza contemporanea
con Rossella Battisti (critica teatrale), Alessandro Pontremoli (docente Università di Torino), Gerarda Ventura (direttrice artistica Anghiari Dance Hub), Raffaella Giordano (coreografa e danzatrice, direttrice artistica di Sosta Palmizi), Giorgio Rossi (coreografo e danzatore, direttore artistico di Sosta Palmizi), e i Visionari della danza coordinati da Sosta Palmiziore 21.15
Teatro Pietro Aretino
Compagnia Sertom presenta:
Passenger, il Coraggio di Stare
ideazione, regia e coreografia Tommaso Serratore
interpretazione e collaborazione Elisabetta Bonfà, Miriam Cinieri e Tommaso Serratore
(spettacolo scelto dai Visionari della danza coordinati da Sosta Palmizi)a seguire
Aldes presenta:
Quintetto
di e con Marco Chenevier