Un viaggio nella storia dell’arte attraverso le tappe e le figure che trasformano una semplice creazione in un capolavoro sostenuto dagli studiosi, conteso dai mercanti, copiato o imitato dai falsari per la gioia dei collezionisti.
Dopo Raffaello pugnalato Il Sole 24 ORE propone una nuova raccolta di articoli di Marco Carminati, uno dei giornalisti di punta del gruppo editoriale votato all’economia ma che da sempre rivolge grande attenzione anche all’arte. La galleria dei ritratti. Storie di artisti, studiosi, mercanti, collezionisti e falsari, questo il titolo del volume, si differenzia dal precedente perché ora, invece di concentrarsi su un unico protagonista, Carminati esplora il mondo dell’arte a 360 gradi, offrendo una rassegna di tutte le figure che contribuiscono a creare il successo di un’opera. Falsari inclusi: furti e contraffazioni sono infatti inequivocabile indice di apprezzamento di un autore.
Sono oltre 40 i capitoli che compongono il libro, raggruppati in sezioni dedicate appunto ad artisti, studiosi, mercanti, collezionisti e falsari, categorie tutte molto autorevolmente rappresentate. Si tratta di testi provenienti dall’archivio della Domenica del Sole 24 Ore, selezionati tra gli articoli scritti nell’arco di quasi trent’anni, eventualmente aggiornati alla luce di studi, scoperte e ritrovamenti sopravvenuti nel frattempo. Sono interviste a professionisti del settore, recensioni di mostre e libri o commenti a fatti artistici che dimostrano una curiosità e un entusiasmo verso la materia mai scemati nel tempo.
Nell’introduzione l’autore immagina di percorrere una lunga galleria di ritratti che “quando si accorgono di essere osservati, cominciano autonomamente a parlare e a raccontare. E diventano degli autentici fiumi in piena” (pag. IX). Ascoltarli è un piacere così come vederli rincorrersi tra le pagine e le sezioni, facendo capolino in un aneddoto e ritrovandosi ad ammirare le stesse opere: davanti a Guernica esposta a Palazzo Reale di Milano nel 1955 si incrociano per esempio i cammini di Fernanda Wittgens, intenta ad istruire una giovane Giulia Maria Crespi, e di Ernst Beyeler che, folgorato, si ingegna per entrare in contatto con il pittore andaluso divenendone poi mercante, collezionista e amico.
Picasso è solo uno degli artisti cui Marco Carminati fa cadere la maschera rivelando l’uomo avido, anaffettivo e meschino capace tuttavia di dar vita a capolavori di straordinaria intensità. “Le sole opere d’arte, spesso, non ci aiutano a comprendere la personalità di chi le ha realizzate. Osservando le composizioni spiritualissime di Giotto è difficile immaginare che il loro artefice fosse, in realtà, un cinico strozzino che prestava soldi e telai a usura” (pag. 44) svela l’autore attingendo ora a epistolari noti ora a studi recenti.
Dalle recensioni emergono ritratti a volte commoventi, altre irritanti altre divertenti. Se forse si storce il naso leggendo dei troppo complici rapporti tra lo storico Bernard Berenson e il mercante Joseph Duveen o con falsari del calibro di Icilio Federico Joni non si può negare l’ammirazione per il percorso che ha portato un giovane immigrato lituano a divenire uno dei più autorevoli storici dell’arte al mondo. Un perfetto esempio del realizzarsi del sogno americano che ha trovato numerosi epigoni anche nel vecchio continente: si pensi ai mercanti d’arte – ma divenuti a loro volta raffinati collezionisti – Pietro Accorsi, figlio di un portinaio arrivato a tessere affari con casa Savoia, i Crespi, gli Agnelli ed Hery Ford II; Giancarlo Baroni, da contadino a proprietario di gallerie a Firenze, Parigi e Londra; o, infine, Ernst Beyeler, ex garzone di libreria, che vanta ora a Basilea una fondazione che porta il suo nome e, nella sede progettata da Renzo Piano, espone capolavori dei più noti rappresentanti dell’arte moderna, da Kandinskij – di cui Carminati rievoca un piacevole aneddoto – all’immancabile Picasso, passando per Van Gogh, Mondrian, Giacometti, Seurat, Klee e molti altri.
Per quanto le recensioni siano interessanti i pezzi più preziosi de La galleria dei ritratti sono le interviste e le descrizioni di raccolte e gallerie. Carminati propone un divertente scambio di battute con Federico Zeri che svela il lato goliardico del severo filologo d’arte, maestro imprescindibile per le moderne generazioni insieme a Roberto Longhi.
È non meno godibile l’incontro con la principessa Bona Borromeo che ripercorre secoli di storia familiare, dal XIV secolo ai giorni nostri, tra religione e collezionismo. Al seguito di Carminati ci si introduce poi nelle stanze abitate dalla principessa Isabelle Colonna, tra affreschi, mobili antichi e ritratti dal sapore più moderno, o si esplora il Museo Amedeo Lia a La Spezia mentre i curatori ne stanno completando l’allestimento, in vista dell’inaugurazione.
Procedendo scrupolosamente secondo l’elenco tracciato nel sottotitolo, La galleria dei ritratti si conclude con i falsari, rievocando rivelazioni tanto epiche quanto imbarazzanti, sovente soffocate nel silenzio da mercanti e direttori di musei per non essere obbligati a mettere alla berlina la propria autorevolezza in materia, la rettitudine dell’operato e il patrimonio accumulato nel tempo. Carminati intreccia con sapienza vicende personali ed escamotage tecnici, fatti storici e incontri fortuiti, fondamentali per rendere questi personaggi talvolta più noti e studiati degli originali.
Il libro così si conclude ma non la sua lettura perché la tentazione di ricominciare a leggerlo è forte, come con i gialli che, una volta soperto l’assassino, si torna al principio per cogliere quegli indizi che legano i personaggi tra loro, prima ignorati.
Silvana Costa
La galleria dei ritratti
Storie di artisti, studiosi, mercanti, collezionisti e falsari
di Marco Carminati
Il Sole 24 ORE, 2020
14×21 cm, 272 pagine, brossura con alette, copertina flessibile
prezzo: 12,90 euro oltre al prezzo del quotidiano
http://offerte.ilsole24ore.com/galleriadeiritratti