Attraverso i disegni di Igort si compie un viaggio nella storia e nell’anima dell’ex-URSS, apprendendo i drammatici dati degli stermini stalinisti di ieri e la finta democrazia con cui oggi i sopravvissuti devono di nuovo combattere.
Holodomor è una parola agghiacciante, deriva dall’espressione ucraina moryty holodom (Морити голодом) che tradotta letteralmente significa “infliggere la morte attraverso la fame”; oggigiorno è utilizzata per indicare il Genocidio perpetrato ai danni di quel popolo su ordine di Stalin a cavallo degli anni ’30. Per far luce su questo periodo ed altri passaggi neri della storia dell’ex URSS Igort – pseudonimo del cagliaritano Igor Tuveri, uno dei migliori autori ed illustratori di fumetti italiani contemporanei – ha viaggiato in lungo e in largo per quel vasto territorio, raccolto testimonianze, visionato documentari, riflettuto ma soprattutto rielaborato tutto nel modo che gli è più congeniale: disegnando.
Nei Quaderni ucraini, il primo volume del dittico, pubblicato nel 2010, Igort con tratto elegante e sofisticato usando il registro della graphic novel applicato al reportage, racconta di come nel 1929 Stalin, per realizzare il sogno di trasformare l’Unione in un grande paese industrializzato, pensasse di incrementare le esportazioni di prodotti agricoli, in particolare di grano; per fare ciò però occorreva che i contadini rinunciassero alla proprietà privata in favore della collettivizzazione della terra e delle risorse. Tale progetto non solo non venne accolto con entusiasmo dagli interessati, ma incrementò anche la pulsione indipendentista dell’Ucraina che all’epoca contava l’80% della sua forza lavoro impegnata nei campi. Non potendosi permettere ostacoli alla realizzazione del suo sogno, Stalin incaricò Molotov di intraprendere una repressione di classe senza precedenti: persecuzioni, deportazioni e fucilazioni arbitrarie, chiusura delle frontiere e divieto agli abitanti di spostarsi di città, come atto finale vennero confiscate le derrate alimentari comprese le riserve di grano destinate alla semina. In seguito a queste misure, come riportato nei grafici esplicativi visibili in mostra, l’holodomor causa da 6 a 10 milioni di morti, un quarto della popolazione ucraina! Igort fissa sulle pagine l’orrore di quei giorni, i fisici ridotti a scheletri, le persone annientate nella volontà, portando alla ribalta fatti che molto spesso abbiamo preferito ignorare nei nostri bei manuali di storia incentrati sulle vicende della porzione occidentale del globo. Il volume è stato stampato e venduto con grande successo non solo in Italia ma anche in molte altre nazioni europee ed ora si parla addirittura di trasformarlo in film; sulla scia di tali dati di vendita è stato facile poi pubblicare anche il secondo: i Quaderni russi, dedicati alla situazione attuale in cui versano le Repubbliche nate dalla disgregazione dell’URSS. Il panorama narrato è altrettanto raccapricciante: corruzione, prevaricazioni e violenze continuano a dilagare, forse oggi più di ieri, con Mosca che continua a manovrare la scacchiera politica di molti dei nuovi stati sovrani, in un regime mascherato da democrazia definito dai sovietologi democratura. Igort, senza fare sconti a nessuno, parla della seconda guerra cecena, delle azioni folli degli indipendentisti (come la presa del teatro Dubrovka) e la loro repressione nel sangue; degli armamenti militari abbandonati in balia di mercanti senza scrupoli; delle devastazioni della corsa al nucleare; di delitti efferati come quello della giornalista Anna Politkovskaja.
Igort si dimostra capace di unire con i suoi libri la maestria dei grandi disegnatori italiani (potremmo avvicinarlo a Pratt e Crepax per questo sui raccontarci di posti lontani) con il coinvolgimento emotivo delle narrazioni di nostri storici inviati come Tiziano Terzani ed Oriana Fallaci. La mostra in Triennale che si sviluppa in un articolato quanto ricco percorso costellato dalle tavole originali dei due volumi, da illustrazioni di grande formato ed effetto, ma soprattutto da molti materiali di studio, appunti, schizzi ed interviste all’autore, serve anche come lancio per la pubblicazione di Pagine Nomadi: una sorta di backstage dei due volumi precedenti.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con il corso di laurea magistrale i gli studenti del corso di Laurea Magistrale in Arti, Patrimoni e Mercati della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM che hanno curato i vari aspetti della realizzazione della mostra, dall’elaborazione dell’idea curatoriale, alla campagna di comunicazione, fino all’allestimento degli spazi.
Silvana Costa
La mostra continua:
Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6 – Milano
Orari: martedì – domenica 10.30 – 20.30
giovedì 10.30 – 23.00 lunedì chiuso
www.triennale.itIgort. Pagine Nomadi
Mostra realizzata in collaborazione con il corso di laurea magistrale in Arti, Patrimoni e Mercati della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
Fino a domenica 10 giugno 2012
Ingresso gratuito
libro: Igort, Pagine Nomadi. Storie non ufficiali dell’ex Unione Sovietica, edito da Coconino Press – Fandango (176 pagine a colori, in libreria a maggio)