Il quintetto fantasma

Quintetto 2L’ultima serata di SPAM! accende i riflettori su Quintetto, un a solo sui generis di e con Marco Chenevier.

L’aurea di mistero che ha caratterizzato la presentazione dello spettacolo (tenutasi presso l’Ex Cavallerizza di Lucca), si è dissolta sin dai primi momenti della rappresentazione. Ne è emersa una denuncia forte della situazione in cui, dopo i provvedimenti del Governo e delle Regioni che si sono succeduti negli anni, si trovano a operare i lavoratori dello spettacolo – e, più esattamente, teatrali – e i ricercatori.
Per ideare e allestire una performance – sembra indicare Chenevier, con una buona dose di ironia – l’unica possibilità rimasta è affidarsi direttamente al pubblico. E così sia.
I più disponibili tra gli spettatori, come al solito, sono i bambini – e le luci si trasformano nel primo banco di prova. Anche la creazione di una colonna sonora, grazie all’ausilio di una tecnologia ormai alla portata di tutti (cellulare e sito web), è affidata a tre volontarie che, del tutto casualmente, selezionano i leitmotiv sui quali agiranno Chenevier e quattro performer/spettatrici.
Dare un senso logico a tutto questo è un’operazione complessa che richiede grandi capacità sia interpretative che di regia – per limitare gli eccessi di protagonismo dei non attori e conservare, al tempo stesso, la coerenza dello spettacolo e il suo aspetto più giocoso. Chenevier è riuscito, infatti, a mantenere la necessaria concentrazione, negli assoli di danza; a seguire il ritmo di proposte musicali a volte azzardate, non temendo il contatto diretto con lo spettatore e, nel contempo, ironizzando su se stesso e la nostra bella Italia alla deriva.
Gradualmente ma con interesse crescente il pubblico ha partecipato, rendendosi anche conto delle difficoltà di costruzione di uno spettacolo che, nelle normali condizioni di fruizione, non sono così evidenti. E forse ha anche avvertito come il lavoro teatrale sia frutto di strette collaborazioni che, per maturare, richiedono mezzi tecnici adeguati e lunghi periodi di affiatamento, prove e un impegno professionale serio.
Le capacità tecniche di Chenevier sono emerse ancor più in quanto ha dovuto esibirsi su musiche proposte al momento e a discrezione dal pubblico coinvolto. La chiusura, più volte ripetuta, ha messo ancora più in evidenza la molteplicità di piccoli elementi necessari al buon successo di ciascun passaggio e il fatto che devono contribuire, tutti insieme, se si vuole ottenere un buon risultato.
Uno spettacolo-non spettacolo (in parallelo con i non-compleanni di Alice). Lieve e ironico come il suo indiscusso protagonista e deus-ex-machina.
Ultima serata per Last but not Least, la breve ma intensa rassegna che, come ha annunciato Roberto Castello al termine dello spettacolo, dà l’addio allo spazio scenico di Porcari. Dall’anno prossimo, ci si rivedrà all’interno delle Mura di Lucca.

Luciano Uggè

BE Fest 15 @ Birmingham Rep - Quintetto (TIDA Theatre Danse) (c) Alex Brenner, no use without credit (_D3C6444)_rid BE Fest 15 @ Birmingham Rep - Quintetto (TIDA Theatre Danse) (c) Alex Brenner, no use without credit (_D3C6474)_rid

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito della rassegna Last but not Least:
SPAM! Rete per le arti contemporanee

via Don Minzoni, 34 – Porcari (LU)
venerdì 30 dicembre, ore 20.45
www.spamweb.it

Marco Chenevier / TIDA Théatre Danse presentano:
Quintetto
di e con Marco Chenevier