Nel lasso di tempo sospeso tra il tramonto e l’ora dei sogni Corrado d’Elia intrattiene il pubblico dei Bagni Misteriosi con le valorose gesta degli eroi impegnati nella guerra di Troia.
In una calda sera di luglio, con l’Iliade trasposta per le scene da Corrado d’Elia, debutta la rassegna I Greci del Teatro Franco Parenti di Milano. Le gradonate dei Bagni Misteriosi si trasformano per magia negli spalti di un teatro greco e la piscina nelle acque del mar Egeo in cui sono ancorate le navi dei re e dei principi achei coinvolti nelle vicende descritte nell’immortale poema di Omero.
D’Elia, nelle vesti di un aedo contemporaneo, inizia la narrazione in versi degli eventi accaduti negli ultimi mesi della guerra scatenata dal rapimento della bella Elena. Egli mutua fedelmente la sequenza proposta da Omero nei ventiquattro libri di cui si compone l’Iliade, dall’ira di Achille, suscitata dalla decisione di Agamennone di privarlo della bella Criseide, all’esitazione di Paride, intimorito dall’impeto di Menelao nell’accettare la sfida la cui posta in palio è la sposa rapitagli ma pure la sorte della guerra e delle ricchezze di Troia. La voce si fa quindi d’un tratto suadente nel ricostruire il sontuoso banchetto organizzato dai principi achei per indurre Achille a tornare in battaglia al loro fianco per poi venarsi di malinconia quando la scena si sposta tra le mura nemiche a descrivere lo struggente commiato di Ettore dalla moglie. Il ritmo sale nuovamente nel rievocare la scelta di Patroclo di vestire l’armatura di Achille, sicuro di ingannare i troiani e intimorirli con la sola immagine dell’invincibile condottiero, e di come invece trovi la morte.
Il pubblico in breve è completamente assoggettato dallo sviluppo della battaglia e segue le vicende con crescente apprensione per la sorte dei personaggi coinvolti. Volgendo lo sguardo si coglie l’estrema eterogeneità dell’età dei presenti, da studenti liceali, che nonostante siano già in vacanza scelgono di non mancare l’appuntamento, ad adulti che si confrontano tra loro nell’anticipare l’epilogo che prevede Achille, trionfante, prima trascini con il proprio carro il cadavere di Ettore e poi tenti invano di farne scempio. L’eccitazione è ai massimi livelli e pervade tanto l’animo di Achille per aver vendicato la morte dell’amato Patroclo quanto le persone assiepate sulle gradonate dei Bagni Misteriosi quando, con la maestria che lo contraddistingue e lo ha reso uno degli attori teatrali più apprezzati della propria generazione, Corrado d’Elia introduce idealmente in scena Priamo, entrato di soppiatto nella tenda di Achille per supplicarlo di rendergli le spoglie del figlio.
Lo spettacolo, perfettamente aderente al testo originale, si conclude con la descrizione dai toni epici del re di Troia che solitario, a guisa di un padre qualsiasi, riporta a casa il figlio morto in battaglia, attraversando con il carro la grande pianura nel silenzio della notte, giungendo all’alba alle mura di casa dove gli potrà dare degna sepoltura. È un’eccezionale immagine d’amore capace, come sottolinea lo stesso d’Elia, di cancellare le brutali immagini di guerra che hanno movimentato sino ad allora la serata. Un sublime momento di dolore dinnanzi cui ci si inchina senza poter più nulla dire, sia si parteggi per i vincitori, sia per i vinti.
Corrado d’Elia si congeda dal pubblico rievocando gli eroi – uomini e donne – protagonisti di questa straordinaria epopea che da millenni affascina le genti.
L’epilogo della guerra è cosa nota per quanto non sia Omero a indugiare su come siano trucidati i membri della famiglia reale di Troia e sulla città trasformata in una gigantesca pira a inghiottirne i corpi. Non è certamente l’assenza del cavallo di legno ideato da Ulisse a rendere meno emozionante la serata, prova ne è il fragoroso applauso che al termine della narrazione si alza come un boato nella serata milanese e rimbomba tra i palazzi che cingono i Bagni Misteriosi.
Un applauso a un artista che conquista il pubblico con questa sua versione di Iliade basata esclusivamente sulla potenza delle parole inanellate in versi trascinanti e su doti performative tali da non necessitare di alcuna scenografia per immaginarsi a bordo campo, accecati dal bagliore delle armature e dalla polvere sollevata dai cavalli. Un apprezzamento condiviso sia da chi a teatro va sia da chi il teatro lo fa e lo studia: nell’anno in cui il motto del Premio Nazionale Franco Enriquez è “Per una poesia del Teatro e un teatro della poesia” la trasposizione teatrale del poema omerico a opera di d’Elia è, per l’appunto, proclamata vincitrice nella Categoria Teatro classico e Contemporaneo – Sezione Grandi Interpreti.
In un gioco di intrecci e rimandi per nulla casuale ricordiamo che a chiudere la Stagione 2022/23 del Teatro Franco Parenti è stato lo spettacolo Il Domatore di e con Vittorio Franceschi insignito, sempre in questa edizione 2023, del Premio Nazionale Franco Enriquez per la Nuova Drammaturgia – Teatro Contemporaneo. Non una coincidenza quanto la riprova della competenza della direzione artistica del teatro milanese nell’individuare e proporre opere di grande qualità.
Martedì 18 luglio, di nuovo alle 21.30, la magia dei classici si ripete grazie a Laura Marinoni che, accompagnata da Salvatore Iaia al violoncello, legge i Lirici greci di Roberto Mussapi nella serata intitolata Con te, Afrodite, ho parlato in sogno.
Silvana Costa
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Franco Parenti – Bagni Misteriosi
via Pier Lombardo, 14 – Milano
martedì 11 luglio 2023
www.teatrofrancoparenti.itIliade
da Omero
progetto e regia Corrado d’Elia
con Corrado d’Elia
ideazione scenica, grafica e foto di scena Chiara Salvucci
tecnico audio Gabriele Copes
produzione Compagnia Corrado D’Elia