Prima giornata del secondo weekend lungo del festival che si tiene a Castiglioncello. Ricco il bouquet di proposte.
Su un tappeto verde, assimilabile a un tavolo da giuoco, si svolge una partita molto particolare. Qui i diversi poteri, quelli nascenti e quelli già affermati, muovono le loro pedine. Le interpreti del metateatrale Il migliore dei mondi possibili, al servizio di Madame, incarnano l’idea stessa di asservimento. Ricevono messaggi (ossia ordini), annunciati dal suono che spesso sentiamo nei supermercati, scevri da ogni empatia, creando quel distacco tra individuo e realtà che è comune anche ai moderni mezzi di comunicazione. Tutto sembra inevitabile, la stessa schiavitù sembra necessaria, e comunque funzionale alla lotta di potere in corso. Il richiamo visivo ai pittori della Rivoluzione francese e alle immagini che sono ormai patrimonio collettivo evoca, nella mente dello spettatore, la tragica fine del sogno egualitario. Eppure, tutto si svolge in un piccolo giardino dove crescono fiori e piante ma dove ha altresì luogo, in modo sobrio ma efficace, la sepoltura del potere decapitato. La lettura del testo in scena toglie
la possibilità alle interpreti di partecipare alla rappresentazione con maggiore spontaneità causando, nel contempo, qualche incertezza.
A seguire, Diffraction#1 – un viaggio allucinante nel mondo dei suoni e delle voci alla ricerca della libertà, che si potrà raggiungere solo al termine di un viaggio della durata di 9 giorni, 9 ore e 9 minuti. Non a caso, forse, il 1999 è anche l’anno in cui ha fine la guerra in Kosovo, terra antica divisa da antichi contrasti tra coloro che la fanno risalire alla nascita della propria identità e coloro che la rivendicano in quanto nuovi e attuali residenti. Vecchi rancori che esplodono, interrompendo la normale routine; una guerra di tutti contro tutti che, come tutti i conflitti, non risolverà le contraddizioni bensì le acuirà. Il ranocchio, caparbio protagonista del racconto, intraprende il percorso verso il nuovo. Una base elettronica, quasi da Apocalypse Now, lo accompagna – sovrastata dal suono dal vivo degli strumenti. Rumori, cicalecci, voci soffuse o gutturali, il racconto sempre più spezzettato del testo sostituito dalla musica che s’innesta anche con l’uso di primordiali distorsori acustici, conducono velocemente a un’orgia di sensazioni. Bisogna abbandonarsi al suono per poterne percepire le sfumature e i contrasti. Improvvisamente lo spettatore è anch’egli prigioniero della città, nel traffico caotico, tra i vigili che tentano di dirigerlo con i loro fischietti, e le costruzioni che crescono fuori da ogni controllo, immerso nello smog. Tutti promettono, anche i politici, le cose più inverosimili per un futuro migliore ma la barbarie continua e l’impossibilità di comprenderla tende a trasformarla. Impossibile raccontare ciò che si è visto perché non razionalmente comprensibile. Così il ranocchio, che l’ha vissuto, è elevato al rango di profeta. Un’esecuzione complessa, forse più radiofonica che teatrale in quanto il tentativo visivo di seguire i musicisti nelle loro performance, a volte, distoglie dall’ascolto complessivo dell’opera. Un viaggio sonoro che illustra una terribile pagina della storia recente.
La serata si chiude con una perfomance che rimanda all’iperrealismo. Ma, ci si domanda: come copia della realtà o un modo nuovo di vederla e rappresentarla? I movimenti, semplici se presi singolarmente, rendono il senso dell’azione o necessitano del supporto visivo per averne uno? L’operazione portata avanti da Helen Cerina non sembra risolvere questi dubbi. L’armonia e la naturalezza dei gesti non paiono resi con sufficiente garbo. Al pari si nota la difficoltà che hanno i performer di rendere alcuni movimenti complessi, quali quello di un corpo sbattuto dalle onde, che perde morbidezza e sinuosità.
Luciano Uggè
Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di InEquilibrio 2015:
mercoledì 1° luglio
Castello Pasquini
piazza della Vittoria, 1 – Castiglioncello (Livorno)
Sala del the, ore 18.00
www.armunia.euAttodue presenta:
Il migliore dei mondi possibili
di Magdalena Barile
primo spettatore Massimiliano Civica
durata: 60 minutiTenso sotto, ore 19.15
Gabriele Marangoni presenta:
Diffraction#1
testo Jeton Neziraj
durata: 80 minutiTenso sopra, ore 20.45
Helen Cerina presenta:
Iperrealismi
durata: 40 minuti