Penultima giornata per il Festival che anima la stazione balneare di Castiglioncello con performance di prosa, danza e l’esito di un laboratorio teatrale tenuto da Quotidiana.com.
La serata si apre con l’attesissimo I dialoghi degli Dei, di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia. Testo tratto dagli omonimi dialoghi satirici di Luciano, sul quale si innesta (verso la fine dello spettacolo) la metateatralità come strumento di relativizzazione del vero – sia di quello proposto sul palcoscenico, sia di quello creduto più o meno tale in quanto ascritto al discorso escatologico.
I dialoghi degli Dei, che non mancano di restituire la sottile ironia dell’originale e che dimostrano, nella loro essenzialità – che rasenta la partita di ping-pong – le capacità interpretative (stringate all’osso) dell’intera Compagnia, sono nel complesso un prodotto prevedibile, con refrain alla lunga stucchevoli, e una mummificazione attorale che raggela le capacità, l’inventiva e l’effervescenza tutta teatrale de I Sacchi di Sabbia.
Dopo il secondo dialogo, l’ennesimo 2 assegnato all’alunno preso di punta dall’insegnante e lo sciorinamento dell’albero genealogico del dio di turno, lo spettatore inizia ad anticipare il prosieguo con crescente precisione, mentre l’attenzione scema di fronte alla sfilza di nascite, morti, battibecchi, punizioni esemplari, invidie, rapimenti e stupri degli dei dell’Olimpo (fermo restando che la parodia della crisi di gelosia di Era resta uno dei momenti più godibili dell’intero spettacolo).
A questo punto, sorge un dubbio e si fa largo nella mente una considerazione.
Il dubbio è dove sia finita la capacità de I Sacchi di Sabbia di trasformare l’antiteatrale e l’ateatrale (da un cespo di lattuga a una raccolta di figurine), al punto da renderlo tridimensionale, ossia di trasformarlo in autentico teatro (dotato di un luogo, un tempo e un’azione propri). Ed è qui, nella mancanza di movimento, inteso come azione che giustifichi e faccia progredire il racconto, crei un climax e dia spessore alla pagina puramente letteraria, che sta il nocciolo del problema. Ovviamente, l’azione non è necessario che sia agita, può essere reale o immaginaria, un espediente narrativo o un linguaggio spiazzante, ma deve comunque avere la capacità di trasformare il testo destinato alla lettura in un copione scenico. L’uso del dialetto e dell’ottava rima (che funzionano altrove nei lavori de I Sacchi di Sabbia), qui sembrano scelte posticce per movimentare un palleggiamento a fondo campo.
Ecco, quindi, farsi avanti la considerazione. Se i rimandi a Stanislavskij (troppo tardivi e poco approfonditi) diventassero un grimaldello per scardinare e teatralizzare I dialoghi degli Dei? Se ogni dialogo fosse una prova di un metodo, se l’attore biomeccanico di Mejerchol’d incontrasse nell’Olimpo l’interprete epico brechtiano nelle vesti di Ermes, cosa potrebbe succedere? Sarebbe interessante scoprirlo.
A seguire, Santa pazienza – un lavoro di Quotidiana.com, dilatato. Alla stringatezza e velocità di risposta, alle battute a volte fulminanti, della Compagnia, si è preferito contrapporre due opinioni, concetti o verità nella forma di monologhi. La curiosità che suscitano le prime performance, si trasforma alla lunga in un monotono ripetersi. Il riprodursi dei gesti, delle situazioni e degli argomenti, con l’espediente della sola modificazione delle entrate attorali, nella seconda parte, toglie il mordente a misura del procedere dello spettacolo.
Gli argomenti trattati, in forma più o meno complessa, vanno dai luoghi comuni – nel senso di azioni e dichiarazioni del nostro quotidiano – sino a interventi nel campo religioso o della fede, come nel caso dell’arabo che accusa i presenti di non credere, ordinando loro di inginocchiarsi pena la morte, contrapposto alla scelta cattolica, con tutta la sua storia secolare di persecuzioni. Problemi di condominio, rapporto con i figli, case di cura e accudimento dei genitori, relazioni con gli animali, sono solo alcuni dei temi trattati.
A questo lavoro corale e laboratoriale hanno partecipato tre realtà teatrali: Artimbanco di Cecina, Teatro Florenskij di Livorno, Teatro Rossi Aperto di Pisa. Il risultato finale è omogeneo, pur nella sua ripetitività. Approfondire, però, il presente cercando la verità nei luoghi comuni del cinema, della tv o condivisi dalla società (razzisti o non) rischia di far rimanere il discorso alla superficie, riproducendo nei fatti ciò che si dice di voler combattere.
In contemporanea, alla Sala Nardini di Rosignano Marittimo, va in scena la performance di danza firmata da Simona Bertozzi, Prometeo: il Dono.
Una parte centrale densa, che si costruisce con potente armonia sui e nei corpi dei tre danzatori in scena, questo il fulcro più creativo e convincente della nuova coreografia firmata da Bertozzi, anche in scena – perfettamente coadiuvata da Stefania Tansini e Aristide Rontini. La prima, in particolare, dimostra capacità interpretative ed espressive che ben si coniugano con le qualità atletiche e di danzatrice contemporanea.
Convince meno l’inizio, laddove la musica elettronica, o la sua mancanza, non aggiunge né toglie niente ai gesti e ai passi. Questa scelta, ormai topos consolidato, non permette il passaggio di quel flusso empatico che ha sempre contraddistinto il balletto, trasformando le esibizioni, a volte, in prove alla sbarra o passaggi da virtuosi.
Mentre il finale, a suo modo perfetto, lascia perplessi quando si scopre che non è tale perché all’uscita simbolica di scena, al riprendere fiato, al mostrarsi, i performer, essi stessi doni per gli spettatori; succede una ripresa di gesti, passi a due ed ensemble, che non aggiungono nulla all’icasticità di quella struggente resa alla stanchezza.
Applausi calorosi sulle note dell’Hallelujah di Leonard Cohen, riportata al successo da Jeff Buckley, ed eseguita dal vivo nel finale struggente di Stasera sono in vena, di e con Oscar De Summa.
Luciano Uggè e Simona M. Frigerio
Guarda il programma di Inequilibrio Festival 2016
Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di Inequilibrio Festival 2016:
Castello Pasquini (e altre location)
piazza della Vittoria, 1 – Rosignano Marittimo (LI)
http://armunia.eu/sabato 9 luglio, ore 19.00
Castello Pasquini – Sala Auditorium
I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica presentano:
I dialoghi degli Deiore 20.00
Castello Pasquini – Sala Primo Piano
Quotidiana.com presenta:
Santa pazienzaore 20.15
Sala Nardini
Via dei Lavoratori, 23 – Rosignano Marittimo (LI)
Prometeo: il Dono
con Simona Bertozzi, Stefania Tansini, Aristide Rontini