Il libro di Alessandra Pellegrini, una delle più affermate professioniste del settore, descrive il ruolo del fundraiser intrecciando ricordi personali e strategie d’azione e ne spiega il valore in un contesto dove la cultura e l’arte hanno una necessità crescente di risorse.
Alessandra Pellegrini da oltre trent’anni lavora a fianco di importanti istituzioni culturali per permettere loro di concretizzare i propri progetti in un panorama in cui i fondi pubblici destinati alla cultura si fanno via via più esigui. Ogni giorno si muove “sulla linea di confine tra economia e cultura per fare in modo che le barriere divengano sempre più impercettibili” (pag. 97) come spiega nel libro Investire in cultura. Storia pratica per diventare fundraiser pubblicato dalla casa editrice Nutrimenti.
Alessandra Pellegrini è una fundraiser e nel volume cerca di spiegare come “ogni progetto deve trovare i finanziatori ideali, ed essere esposto nel modo migliore per adattarlo all’interesse dell’interlocutore senza snaturarlo” (pag. 25) per far sì che i soldi non siano una donazione benefica ma un investimento in cui entrambe le parti trovino la propria convenienza. Una convenienza che può portare a sodalizi che si rinnovano nel tempo o che permettono alla fundraiser di coinvolgere i finanziatori in nuovi progetti.
Il buon esito di ogni progetto è frutto di una sapiente combinazione di dedizione, conoscenze, diplomazia, esperienza, lavoro di squadra e un pizzico di fortuna. Alessandra Pellegrini vanta una solida esperienza in ambito didattico, accumulata sia in veste di docente universitario sia come oratore a seminari, ma Investire in cultura, nonostante il sottotitolo, non è un vero e proprio manuale volto a svelare la ricetta infallibile di una nuova professione. Il libro è piuttosto concepito come un libro di memorie: l’esperienza al FAI – Fondo per l’Ambiente italiano al fianco di Giulia Maria Crespi; il restauro ambientale dell’Ultima Cena di Leonardo; le nuove produzioni del Piccolo Teatro o la nascita del Museo Diocesano di Milano sono solo alcuni dei progetti rievocati dall’autrice e presi a pretesto per evidenziare aspetti del proprio lavoro.
Il racconto inizia da lontano, dalle origini di un’idea maturata in un clima d’amore per l’arte nelle sue molteplici declinazioni. L’Introduzione narra infatti come Alessandra Pellegrini, l’estate dopo il diploma in pianoforte, partecipando a un corso di perfezionamento, colpita dal talento degli altri partecipanti preferisca sottrarsi al confrontarsi con loro – e a una carriera da pianista – e attivarsi affinché “arrivassero a portare la loro bravura a un pubblico, il più ampio possibile” (pag. 15).
La musica non è solo l’elemento scatenante ma un tema ricorrente nel lavoro di Alessandra Pellegrini, incluso Investire in cultura. Storia pratica per diventare fundraiser dove i capitoli hanno titoli mutuati dal mondo musicale: Postura, Note e tasti, Scale, Accordi, Mano destra e mano sinistra, Armonia, Intermezzo con rinfresco sino al Concerto conclusivo. Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly che in più occasioni ha finanziato i progetti promossi dalla fundraiser, è l’autore della prefazione intitolata La pescatrice di anime sensibili, titolo efficace, da un lato, a descrivere il ruolo di Pellegrini e, dall’altro, a sintetizzare le modalità con cui si muove nel vasto panorama dei potenziali finanziatori.
La lettura, come pure Farinetti sottolinea, è piacevole e Investire in cultura scorre via lievemente, intrecciando interessanti retroscena di eventi del panorama culturale e artistico milanese ad ammonimenti e consigli per chi volesse seguirne le orme mutuati dalla propria esperienza personale, incluse gaffe in cui giocoforza prima o poi tutti incorrono. Il libro serve anche a fare chiarezza sul ruolo del fundraiser su cui, complice l’agire lontano dalle luci della ribalta, oggi sembra esserci ancora molta confusione a iniziare, come fa presente la stessa autrice, da come si scrive. Ci sembra giusto a tal proposito far notare che, anche se viviamo in un mercato globale, forse bisognerebbe smettere con questa sudditanza linguistica nei confronti della perfida Albione, tanto più che in molti ostentano confidenza con essa ma pochi la conoscono sufficientemente. Sarebbe, anche questo, un gesto di tutela del patrimonio culturale italiano.
Silvana Costa
Alessandra Pellegrini
Investire in cultura
Storia pratica per diventare fundraiser
prefazione di Oscar Farinetti
Nutrimenti, 2023
112 pagine
prezzo 15,00 Euro
www.nutrimenti.net