Alla Fondazione Luigi Rovati è esposto il delicato intervento di recupero e valorizzazione del patrimonio artistico e di salvaguardia dell’articolato ecosistema dell’Isola Bisentina.
Il Padiglione nel giardino interno della Fondazione Luigi Rovati è sede di mostre temporanee, aperte al pubblico gratuitamente, che denotano affinità nelle tematiche, nella filosofia o nell’approccio alla materia con le antichità etrusche della collezione permanente esposte nell’edificio principale. La mostra attualemnte in corso racconta la storia dell’Isola Bisentina, una piccola oasi dove natura, storia e arte si fondono in un ambiente dalle caratteristiche uniche.
L’Isola Bisentina emerge dal lago di Bolsena, il lago di origine vulcanica più esteso d’Europa, a poche decine di chilometri da Tarquinia, una delle città-Stato che compongono la dodecapoli etrusca, resa celebre dall’eccezionale pregio delle tombe che ne costituiscono la necropoli.
I reperti rinvenuti sull’Isola e nei fondali lacustri immediatamente circostanti rivelano la presenza sin dall’età del bronzo di insediamenti funzionali allo sfruttamento delle risorse del luogo e alla sosta lungo la rotta di collegamento tra le sponde opposte del lago.
Nel 1261 Papa Urbano IV annette l’sola ai domini della Chiesa, ricostruisce la rocca andata distrutta nel corso delle contese tra i signori di Bisenzio e ripristina il villaggio. Si ritiene risalga a questo periodo la conversione del cunicolo scavato nel monte Tabor da cisterna per la raccolta dell’acqua a carcere per gli ecclesiastici accusati di eresia, noto come la famigerata Malta dei Papi, citata persino da Dante nel Paradiso, al Canto IX, versi 52-54.
Nel XIV secolo l’Isola passa sotto il dominio dei Baroni Farnese per tornare nel 1649, in seguito a contrasti e a un lungo assedio, proprietà della Chiesa cha la cede a privati cittadini o enti ecclesiastici in cambio di un canone e dell’obbligo di manutenzione. Papa Eugenio IV nel 1431 affida l’isola ai Frati Minori Osservanti che, ispirandosi alle sette chiese principali di Roma, realizzano sette piccole cappelle lungo il perimetro dell’Isola, a strapiombo sull’acqua, ciascuna rivolta verso i paesi affacciati sul lago. Nello stesso periodo Ranuccio Farnese commissiona la costruzione della Chiesa di San Giacomo e Cristoforo da adibire a mausoleo della famiglia, poi ampliata su incarico del cardinale Alessandro Farnese il Giovane oltre un scolo dopo, da Antonio Garzoni da Viggiù su progetto Iacopo Barozzi detto Il Vignola e decorata con dipinti di Annibale Carracci.
A partire dal 1856 si conta una lunga serie di passaggi di proprietà sino al 2017 quando l’Isola Bisentina è acquistata dalla Famiglia Rovati che, in accordo con la Soprintendenza della Provincia di Viterbo e dell’Etruria meridionale, avvia un attento processo di valorizzazione dell’ecosistema e di restauro dei beni artistici e architettonici ivi presenti.
La mostra racconta la storia e le architetture dell’Isola Bisentina ma pure dell’articolata biodiversità che la caratterizza, un autentico patrimonio naturalistico da preservare e tutelare. L’Isola dallo scorso anno è aperta ai visitatori per alcuni mesi, dall’estate all’autunno inoltrato.
Attualmente sono visitabili, al termine di accurati lavori di restauro e valorizzazione, la Cappella di Santa Caterina a pianta ottagonale attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane; la Cappella del Crocefisso o del Monte Calvario decorata con affreschi probabile opera di Benozzo Gozzoli; la Cappella della Trasfigurazione sul Monte Tabor e, proprio da questi giorni, la Malta dei Papi.
L’esperienza della visita è arricchita dalla presenza di installazioni site specific opera di artisti contemporanei quali, ad esempio, Il Vello d’Oro di Federico Gori ispirata al manto di Crisomallo, il mitologico ariete donato da Eres alla ninfa Nefele e qui riprodotto in forma di lamina dorata a proteggere un leccio di oltre 600 anni noto come “Gran Vecchio”. Sono state inoltre aggiunte quest’anno l’installazione sonora Celestia, composta dal maestro Roberto Cacciapaglia, collocata all’interno della Malta dei Papi, e Fondere una roccia di Unurgent Argilla, esposta vicino alla cappella sul monte Tabor.
La mostra sull’Isola Bisentina in corso alla Fondazione Luigi Rovati rivela un angolo incantato d’Italia e alcontempo suggerisce un viaggio alla scoperta di un’altra meraviglia del Bel Paese, sita al centro di un territorio ricco di testimonianze della civiltà etrusca tutte da vedere.
Silvana Costa
La mostra continua:
Fondazione Luigi Rovati – Padiglione d’arte
corso Venezia, 52 – Milano
fino a domenica 3 settembre 2023
orario: mercoledì – domenica ore 10-20
ingresso gratuito
www.fondazioneluigirovati.orgIsola Bisentina
Lago di Bolsena
fotografie Lorenzo Breccola e Mauro MattioliIsola Bisentina
apertura stagione 2023
fino a domenica 5 novembre
www.isolabisentina.org