A Sansepolcro vanno in scena prosa e danza, con la prima assoluta di CapoTrave, Piero della Francesca. Il punto e la luce e lo spettacolo senza parole di Zerogrammi, Trattato della Lontananza.
Un telo ci separa dal palcoscenico che pare ammorbidito dalla presenza della trama. Fin dall’incipit del nuovo lavoro firmato da Luca Ricci, con la comparsa della scritta in sovraimpressione dell’anno 1444, si capisce che il telo non sarà solo un mezzo che si frappone tra lo spettatore e la scena bensì un supporto per video e informazioni inerenti allo spettacolo.
L’impresa di coniugare i due mezzi non è però delle più facili ma spiegare le rivoluzionarie scelte pittoriche dell’artista e, nel frattempo, inserirle nel contesto ove sono maturate, comporta l’utilizzo di informazioni in video. Disegni e schede tecniche si alternano a momenti della vita quotidiana degli artigiani, impegnati nelle attività dell’epoca rappresentata. Altre volte, le immagini sono utilizzate per rendere più esplicita l’attività dello steso attore (che la mima, contemporaneamente, in scena). Il racconto e i video trasportano così il pubblico in un mondo intessuto di odori – sembra quasi di sentirli; e colori nuovi rompono gli schemi di un’arte statica, ancorata a tradizioni stantie. Si rivive il duro lavoro di preparazione di un’opera (il Polittico della Misericordia) che farà storia.
Curiosa e felice la scelta di dare la parola all’aiutante di Piero della Francesca – il servo, come lo definisce l’attrice che veste il ruolo della cognata del pittore; il quale cerca di schiudere un nuovo mondo alla stessa, spiegandole le rivoluzionarie tecniche pittoriche del maestro di Sansepolcro. Nel corso della rappresentazione, si accavallano altre vicende che descrivono la vita quotidiana rinascimentale; l’innalzamento nella scala sociale che ha continuamente bisogno di conferme; i tentativi di un accordo matrimoniale, atteso dalla donna come normale eppure con trepidazione, origliando per scoprire con un minimo anticipo quale sarà il proprio futuro deciso dai maschi. Mentre la vita in casa prosegue, nell’adiacente bottega si preparano i supporti, si confrontano le tecniche, si esprimono apprezzamenti sia sui pittori coevi che sulle scelte artistiche di coloro che ordinano le opere.
In un mondo maschilista, la donna cerca di ritagliarsi – attraverso l’arte – uno spazio proprio. La curiosità femminile si rivolge all’arte, divenendo partecipe del processo creativo. Le trame intestine ai casati emergono con evidenza nel racconto mentre le immagini proiettate – soprattutto nella parte centrale ridondanti e, a volte, estranee alla vicenda – sono più pertinenti nel finale, quando anche il pubblico si ritrova in carrozza, con Piero, alla volta di Urbino.
Un buon uso delle luci ci rimanda dallo schermo al palco con naturalezza anche se l’alternanza, in alcuni momenti, rallenta il discorso a causa dall’abbondanza delle immagini video.
Il percorso artistico e umano, alla fine, è chiaro ma le scelte del maestro, fatte in un volontario isolamento, evitano il confronto in quanto sarà poi l’opera stessa a parlare al pubblico in sua vece.
In seconda serata, assistiamo a Trattato della Lontananza, con la regia e la coreografia di Emanuele Sciannamea.
Ci si accorge subito che l’ampia piazza della Torre di Berta, sebbene si presti allo spaziare dello sguardo verso l’orizzonte, non è adatta quando lo spettacolo si fa più intimo. La popolazione di Sansepolcro l’attraversa forse incuriosita ma proseguendo con noncuranza nelle proprie attività e discussioni a voce alta che, a volte, sovrastano le parole sussurrate e allontanano il pubblico dagli sguardi agiti in scena, in assenza di un qualsivoglia accompagnamento musicale.
Sul palco si palesa il racconto di incontri/scontri volontariamente perseguiti che, però, manca di continuità. Un certo slegato dà l’idea di assistere più a una serie di situazioni a sé stanti che al progressivo evolversi degli incontri con l’avvicinarsi della maturità.
Spettacolo senza parole dotato di molti spunti interessanti, non sempre perseguiti omogeneamente.
La sera rinfresca e domani sarà un altro giorno festivaliero a Sansepolcro.
Luciano Uggè
Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di Kilowatt Festival 2015:
Sansepolcro (AR)
18/26 luglio, varie location
www.kilowattfestival.itmercoledì 22 luglio, ore 20.45
Teatro Alla Misericordia
CapoTrave presenta:
Piero della Francesca. Il punto e la luce
ideazione e drammaturgia Lucia Franchi, Luca Ricci
regia Luca Ricci
con Barbara Petti, Gregorio Di Paola
regia video Alessandro Paci
(teatro)
ore 22.00
Piazza Torre di Berta
Zerogrammi presenta:
Trattato della Lontananza
regia e coreografia Emanuele Sciannamea
con Pieradolfo Culli, Roberta De Rosa, Stefano Roveda
(danza)