Il Comune di Milano promuove la prima retrospettiva dedicata al lavoro di Mario Dondero attingendo al vasto archivio di reportage realizzati in tutto il mondo in oltre sessant’anni di carriera. Un omaggio più che dovuto a uno dei protagonisti della fotografia del secondo Novecento.
È un piacere segnalare a chi non è (ancora) partito, a chi è già tornato o a chi è in visita a Milano una bella mostra in corso a Palazzo Reale: Mario Dondero. La libertà e l’impegno a cura di Raffaella Perna. È un nuovo omaggio della città ai maestri della fotografia italiana che intrecciano parte della propria vita e del proprio lavoro con il capoluogo lombardo.
Milanese di nascita, classe 1928, Mario Dondero letteralmente gira il mondo con la macchina fotografica al collo – spesso con la Leica M2 esposta in mostra – per reportage sulle condizioni di vita e sulle battaglie sociali in corso, poi pubblicati su quotidiani e periodici del calibro di il Manifesto, l’Illustrazione italiana, il venerdì di Repubblica o Diario. Nelle dieci sale dell’Appartamento di riserva di Palazzo Reale, le uniche a non aver subito le devastazioni belliche, sono esposti un centinaio degli scatti realizzati da Dondero dagli anni Cinquanta alla prima decade del nuovo millennio, suddivisi per nuclei tematici a ripercorrerne i passi.
L’eleganza del bianco e nero fa da filo conduttore a un percorso che inizia dalla penisola iberica nel dopoguerra, periodo in cui Spagna e Portogallo sono rette con pugno duro e terrore rispettivamente da Franco e da Salazar. La visita della prima sala si chiude con un omaggio alla memoria di quegli anni con la fotografia scattata a Malaga nel 2001 di una mano che regge amorevolmente il ritratto di un giovane repubblicano caduto in battaglia e poi sepolto in una fossa comune, negando alla famiglia il conforto di un luogo dove piangerlo. Gli scorci di vita rurale nel Portogallo del 1954 costituiscono invece il trait d’union con la sala successiva dedicata all’Italia e alla documentazione dell’intenso processo di alfabetizzazione condotto nelle campagne emiliane. In un gioco di rimandi e assonanze trovano qui spazio pure i volti di contadini contemporanei, i giochi delle feste popolari, la vendita de l’Unità nel paese dei fratelli Cervi che, in un solo scorcio, evoca sia la memoria della resistenza antifascista sia l’idea dell’Emilia comunista, la Romagna dove alle risorse dei campi si passa a quelle del mare, all’intenso processo di immigrazione nelle grandi città industriali del Nord e ai divi del cinema in posa per le vie della capitale attirando gli sguardi curiosi della gente. Tante sono celebrità italiane e straniere ritratte da Dondero nel corso della lunga carriera e una loro rappresentanza sfila sulle pareti delle sale quarta, quinta e sesta: cantanti, attori, danzatori, scrittori, incluso Pier Paolo Pasolini fotografato al lavoro sul set di Comizi d’amore. La settima sala è invece riservata a fotografi, pittori e scultori del calibro di Elisabetta Catalano, Francis Bacon, Alexander Calder, Alberto Giacometti, Alberto Burri, Fabio Mauri, Sergio Lombardo o Mimmo Rotella, immortalati spesso con le proprie opere a invitare il pubblico, qualora non ne riconosca il volto, a identificarli dalle sculture e dai dipinti al loro fianco.
La terza sala mostra invece i volti della gente d’Irlanda: dei ragazzini che giocano per le strade di Belfast, delle cameriere di un ristorante che improvvisano per il fotografo italiano una danza, delle maestre che vanno al lavoro in bicicletta, dei tinker, i membri della comunità nomade irlandese. È il 1968 e si moltiplicano i moti insurrezionali violenti e le repressioni delle forze dell’ordine, inducendo Dondero a seguire le uscite pubbliche di personaggi del calibro di Bernadette Devlin, co-fondatrice dell’Irish Republican Socialist Party, o di Eamonn McCann, il leader dei cattolici dell’Ulster. Sono nel loro insieme una rassegna di ritratti dalla straordinaria intensità, a rivelare il livello di sintonia stabilito dal fotografo con i propri soggetti, celebrità o persone comuni che siano, al fine di coglierne più che un bel volto lo spirito, i sogni e le ambizioni che traspaiono da uno sguardo, da un gesto o dall’interazione con il contesto.
Il contesto, inteso nel senso del mondo e dei fatti che lo scuotono, è il soggetto delle ultime tre sale e sorprende la capacità di restituire con una semplice immagine le sfaccettature di una storia e i turbamenti di un’epoca. Sono efficace esempio di questa particolare sensibilità di Mario Dondero le manifestazioni a sostegno di Mitterrand dopo l’attentato subito nel 1959 e i moti popolari parigini del 1968 messi a confronto con quelli del 2011 nella sala otto; gli spaccati di vita quotidiana in alcuni Paesi africani della sala nove o, ancora, nella decima sala, la vita dei bambini di strada in Brasile mollemente adagiati sulle ginocchia di una statua alla ricerca di una parvenza di abbraccio, Berlino alla vigilia della caduta del muro e le realtà con cui si confrontano i medici di Emergency nelle zone calde del pianeta.
Le ultime sale ospitano anche vetrine in cui sono esposti periodici d’epoca, aperti sugli articoli illustrati con gli scatti di Dondero, e i riconoscimenti prestigiosi conferitigli a coronamento di una carriera di alto profilo, quali il diploma della Laurea Honoris Causa in Arti visive dell’Accademia di Brera, collocati di fianco agli attrezzi del mestiere e ai ricordi personali a testimonianza di una passione per la fotografia che trascende il mero lavoro.
Silvana Costa
La mostra continua a:
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 – Milano
fino a mercoledì 6 settembre 2023
orari martedì-domenica 10-19.30
giovedì chiusura alle 22.30
lunedì chiuso
ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
ingresso gratuito
www.palazzorealemilano.itMario Dondero
La libertà e l’impegno
coordinamento organizzativo Maddalena Fossati Dondero
a cura di Raffaella Perna
in collaborazione con Archivio Mario Dondero – Fototeca Provinciale di FermoCatalogo:
Mario Dondero
La libertà e l’impegno
a cura di Raffaella Perna
Silvana Editoriale, 2023
24 × 28 cm, 160 pagine, 130 illustrazioni, brossura con alette
prezzo: 30,00 euro
www.silvanaeditoriale.it