La Versilia in mostra

img_20170708_165114-2Versilia sinonimo di mare, panfili al largo, arricchiti, veline tv e calciatori? Esiste anche un’altra immagine di questa costa ed entroterra ricchissimo di storia e cultura, quella artistica, e ne sono dimostrazione le tre iniziative che attualmente si tengono a Seravezza e Pietrasanta, tutte rigorosamente gratuite per il folto pubblico che sta accorrendo a visitarle.

In un torrido pomeriggio di luglio, eccoci quindi invitati alla presentazione della mostra Riflessi, presso la Fodazione Arkad. Presente anche il Sindaco, Riccardo Tarabella.
La Fondazione – all’interno dell’ex Peschiera dell’attiguo Palazzo Mediceo, elegantemente restaurata per volere dei coniugi Cynthia Sah e Nicolas Bertoux, scultori e cultori del bello – questa volta espone le opere dei collaboratori della coppia che, in questi anni, hanno anche sviluppato poetiche ed estetiche del tutto originali.
Tra le molte opere in mostra, spiccano Paredj-Kami (in marmo nero del Belgio) di Vincent Beaufils Hourdigas, dove il movimento sembra impadronirsi della staticità marmorea e il nero della roccia metamorfica si alleggerisce nei riflessi curvilinei della materia. Nello stesso solco di improbabile levità, Centraction (in marmo bardiglio) di Aurelien Boussin: opera nella quale le spirali del movimento assumono una giocosità infantile che trasmette allegria; e ancora, Divertimento (in marmo bianco di Carrara, cedro del Libano e cemento armato) di Sylvestre Gauvrit, una voluttuosa, astratta Nike di Samotracia che danza nell’etere. Linea purissima come un distillato d’alcool e pienezza di forme per Asteroide B 216 (in diaspro) di Laurent Guyolot. Allontanandosi dal marmo, colpisce la sospesa levità di Construire (in bronzo e leghe di rame) di Christophe Loyer e di Suspended (in bronzo) di Georges Orsatelli – e se nel primo è un’asciuttezza alla Fausto Melotti a colpire, nel secondo è la voluttuosità del ricurvo. Decisamente divertente Funambule, la terra cotta di Lucien Petit che vira nell’ironia l’instabile universo-mondo che ci circonda. Per finire (ma le opere in mostra sono davvero tante e lo spazio nel quale sono situate ottimale per una visita deliziosamente tranquilla e raccolta), Traversée du miroir (film, specchio e bamboo), dove Polska instaura un gioco di riflessi e trasparenze che non solamente rimandano all’elemento acqua ma che portano lo spettatore a specchiarsi nella stessa opera con effetto metareale, trasportandolo in un universo di miti che appartengono, antropologicamente, alla cultura occidentale. Mentre la leggerezza del bamboo, la sua linea sinuosa che taglia e attraversa lo specchio, è una variazione sul tema di Fontana memoria, arricchito da suggestioni orientali e femminili.

Dalle 19.00, nella Chiesa di Sant’Agostino a Pietrasanta è visitabile la Personale di Jørgen Haugen Sørensen. Ovvio farci un giro sia per la grandezza dell’artista danese (da anni residente in Italia), sia per l’ambientazione decisamente appropriata dei suoi lavori.
Già sul sagrato della chiesa la vecchiaia che stringe, nell’ultimo giro di valzer, la morte, accoglie il visitatore con il suo triste, ineluttabile presagio. Ma dentro a Sant’Agostino il memento mori si fa persino lancinante. La crudezza del combattimento tra cani, martoriati per il sadismo e il lucro umano; l’inaspettata crudeltà dell’attimo della morte, eternizzato in figure che sembrano i poveri resti delle colate laviche di Pompei ed Ercolano; l’urlo di dolore della mostruosità di un elephant man, diverso tra consimili, assalgono con la loro feroce denuncia un’umanità troppo spesso assente perfino a se stessa.
La mostra continua nel chiostro e le sale sono la scoperta di un talento sempre presente a se stesso e al mondo che lo e ci circonda; di un autore indomito, che usa la sua spatola per incidere nella materia inanimata lo struggente dolore della materia animata.

A conclusione di serata, mentre la calura lascia spazio alla brezza marina, ci si ristora lo spirito con una piccola installazione/performance firmata da Federica Ricotti. Le sculture, in carta, tornano alla vita attraverso la luce e il movimento – cantando quasi la magia del cosmo. Soprattutto i tondi, dove la sinuosità delle linee rimanda a quella dei corpi che si rincorrono in un eden acquatico, colpiscono per la loro levità e dolcezza. Un momento di ristoro per corpo e mente.

Simona M. Frigerio

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Le mostre continuano:
Fondazione ARKAD
viale Leonetto Amadei, 289 – Seravezza (LU)

fino a domenica 10 settembre
orari: lun-ven 10.00-13.00
sab-dom 17.00-/20.00
e su appuntamento
www.artco.it

Riflessi
artisti presenti: Vincent Beaufils Hourdigas, Raphael Beil, Jacques Bertoux, Andrea Bianchi, Ramon Bianchi, Dario Bigonzi, Polo Bourieau, Aurelien Boussin, Silvano Cattai, Christophe Chevallier, Andrew Clausen, Bahadir Colak, Andy Cornford, Milija Cpajak, Frederic Danne, Hans Den Hartog, Ümit Turgay Durgun, Andrea Evangelisti, Edmond Fain, Francesco Galeotti, Sylvestre Gauvrit, Giuseppe Greco-Luciani, Zoran Grinberg, Laurent Guyolot, Didier Hagege, Michel Herzele, Guillaume Lamy, Pascale Legris, Hsiu-Ling Liao, Christophe Loyer, Benoit Migairou, Elias Naman, Richard Page, Lucien Petit, Alfredo Pioli, Polska, Antonio Redondo, Joël Richard, Martine Salavize, Giovanni Da Monreale, Jozsef Soszke, Anne Claire Van Den Elshout, Simone Verona, Lorenzo Vignoli, Luis Villaescusa Gonzalez, Kuo Hsien Wang, Bing Wen, Steve Woodward, Aurora Zamorani, Veljko Zejak, Jiefu Zhou e Guolong Zong.

Chiesa Sant’Agostino
piazza Duomo – Pietrasanta (LU)
fino a domenica 6 agosto
orari: mar/dom 19.00/24.00 (chiuso lunedì)
www.comune.pietrasanta.lu.it

Personale di Jørgen Haugen Sørensen
La Lingua parlante… JHS and Pietrasanta 2017

a cura di Bruno Corá e Lars Kærulf Møller
  

Sala delle Grasce – Centro Culturale Luigi Russo
piazza Duomo – Pietrasanta (LU)
fino a domenica 16 luglio
orari: tutti i giorni, 21.30-23.00

La città sacra
una installazione/performance di Federica Ricotti
www.federicaricotti.com