Marco Zanuso: design, tecnica e industria

Un excursus cronologico sull’attività professionale di Marco Zanuso, uno dei protagonisti indiscussi del design italiano, alla mostra organizzata alla sede dell’Ordine degli Architetti Milanese.Chi di noi non ha in casa un oggetto progettato da Marco Zanuso? Comprati forse dai nostri nonni ed utilizzati come elementi decorativi – e non solamente come strumenti domestici – per le loro linee accattivanti, per la ricchezza di colori e per le forme morbide che denunciano una genialità impareggiabile. Non si contano i Compassi d’Oro (il massimo riconoscimento assegnato dall’Associazione Disegno Industriale) ricevuti, i premi di cui è stato insignito o i pezzi esposti al MoMA a rimarcare l’alto tasso di modernità dei prodotti disegnati: ora, a questi riconoscimenti, si aggiunge anche l’accurata mostra allestita al piano terra della sede dell’Ordine degli Architetti di Milano, inaugurata durante il Salone del Mobile e visitabile sino a fine aprile.
A fianco di un excursus cronologico sull’attività professionale di Zanuso, l’esposizione si articola in tre sezioni dedicate ai principali ambiti di intervento dell’autore nel campo del design, ciascuna arricchita dalla presenza di stampe in grandi dimensioni di foto d’epoca. Tecnologie quotidiane raccoglie icone dell’arredo come la celeberrima poltrona Lady, presentata alla IX Triennale nel 1951, nata quando, nel 1947, gli ingegneri della Pirelli lo chiamano per studiare nuovi possibili usi dei materiali immessi in produzione durante la guerra: gommapiuma e nastro corda. A contatto con i tecnici Zanuso progetta una seduta (e le sue fasi di assemblamento) che si rivelerà innovativa non solamente per i materiali ma anche per essere uno dei primi casi di produzione in serie di mobili e per la rappresentazione adottata in fase di disegno esecutivo, ponendo sulla stessa tavola diverse viste al fine di descrivere nel dettaglio i pezzi più complessi: si tratta di una tecnica mutuata dai progettisti di carrozzerie automobilistiche. Zanuso dimostra così un approccio ingegneristico al progetto, un’attenzione al oggetto finito che non trascurasse di ottimizzare l’impiego delle materie prime ed il contenimento del ciclo produttivo al fine di ridurne il costo finale; lungo il suo percorso lavorativo assimila i procedimenti di realizzazione e progettazione per sinergie ed integrazioni tipici di ingegneri e tecnici industriali soliti lavorare in team interdisciplinari ma sino ad allora estranea al mondo dei designer. Questo modus operandiè perfettamente riassunto nel titolo della mostra, MZ Progetto Integrato, così come dallo slogan “La ragione che disegna la forma” cucitogli addosso in Brionvega.
La seconda sezione descrive gli oggetti tecnologici, dai televisori agli apparecchi radiofonici o telefonici, molti firmati Zanuso con Richard Sapper che, racconta, ha abbandonato lo studio Ponti per aver l’opportunità di fare gli “oggetti che si muovono”. Alto è il livello di tecnologia insito in quegli elettrodomestici ma ancor superiore è la carica di innovatività nelle loro forme: Doney 14, il primo televisore portatile a transistor mai realizzato in Europa, prodotto nel 1962 da Brionvega, racchiude i componenti elettronici in una scocca stampata in polimetacrilato trasparente che permette di ammirarne la tecnologia interna anticipando di decenni i computer con la mela, così come avviene per il movimento del telefono Grillo rispetto ai cellulari “a conchiglia”.
Abitacoli temporanei è il suggestivo titolo dell’ultima sezione dedicata alle abitazioni immaginate per situazioni d’emergenza ed all’industrializzazione edilizia, trovando un terreno di contatto tra le discipline di design ed architettura. Qui sono esposte: la struttura concepita per la mostra al MoMA, le residenze temporanee realizzate in occasione dei terremoti che hanno colpito il nostro Paese e l’elegante orinatoio pubblico che in una foto d’epoca appare come una capsula spaziale atterrata in Largo Augusto, ai piedi della storica Colonna del Verziere. Nei decenni precedenti Zanuso ha avuto modo di studiare sistemi di prefabbricazione per gli edifici industriali, avendo cura di evolverli nel tempo man mano che realizza come ottimizzare ulteriormente le fasi di montaggio e la fruizione della struttura. Se Le Corbusier in Vers une architecture (1923) dichiara “Une maison est une machine-à-habiter”, Zanuso approfondisce il tema studiando come le persone si muovano negli ambienti al fine di ottimizzarne i percorsi per adempiere alle varie funzioni soprattutto alla luce dell’introduzione delle moderne tecnologie, come dimostra nel Quaderno di Domus edito nel 1945 e dedicato a La cucina.
Questa mostra si differenzia da tante altre dedicate al design perché, invece dell’oggetto finito, si premura di mostrarne il percorso progettuale e costruttivo dello stesso, svelando attraverso disegni e modelli tutto il lavoro che c’è dietro, sposando la filosofia di Zanuso che riteneva il processo più importante della forma, adottando per ogni tipologia di prodotto un differente linguaggio, legato ad esigenze e processi specifici. Utilissimi a tal proposito si sono rivelati i meravigliosi modelli in scala 1:1 realizzati da Giovanni Sacchi provenienti dalle raccolte della Triennale e dall’Archivio Giovanni Sacchi di Sesto San Giovanni.

Silvana Costa

La mostra continua:
Ordine degli Architetti di Milano
Via Solferino 17/19 – Milano
fino a martedì 30 aprile 2013
orario: dal 9 al 14 aprile dalle 10 alle 20 e dal 15 al 30 aprile 10-13 e 15- 18
http://ordinearchitetti.mi.it

MZ Progetto Integrato
Marco Zanuso: design, tecnica e industria
a cura Alberto Bassi e Fiorella Bulegato
allestita da Franco Raggi e Alessandra Messori
grafica di Marco Strina
promossa da Archivio del Moderno di Mendrisio (Università della Svizzera Italiana); Corso di laurea in design dell’Università Iuav di Venezia – Università degli Studi di San Marino; Ordine degli Architetti di Milano
modelli di studio provenienti dalle raccolte della Triennale di Milano, dall’Archivio Giovanni Sacchi di Sesto San Giovanni e dai laboratori didattici del Corso di laurea in design dell’università Iuav-San Marino
patrocinata dal Consolato della Svizzera a Milano
la mostra si inserisce nell’ambito del progetto “Marco Zanuso tra tecniche costruttive e tecniche di progettazione”, avviato dall’Archivio nel 2011