Penultima giornata per il Festival ospitato tra le alti torri di San Gimignano. Si parla, si apprezza un frammento di storia di teatro, si accendono i riflettori sulla danza.
È un incontro con la memoria, quella popolare, lo spettacolo A singolar Tenzone – di e con Mimmo Cuticchio che, su un palcoscenico, invece che in una piazza, dov’era nato come figlio di pupari, ripropone questa antica forma d’arte, il cunto siciliano. Un percorso narrativo, prima dell’avvento della televisione – come precisa lui stesso – con la gente che si accalcava in platea per ascoltare, ma anche per compartecipare, delle gesta più o meno eroiche dei Paladini di Francia. Ma prima di iniziare il cunto, Mimmo Cuticchio ci regala l’incontro/scontro di Ulisse e dei suoi compagni d’armi e d’avventure con Polifemo. Una narrazione a tratti ironica dove paure e speranze si materializzano sul palco per mezzo della voce dell’attore. Momenti epici, umanizzati nella descrizione delle titubanze ma che, al momento della tenzone, si caricano di tensione. La voce, sincopata, spezza il racconto, quasi a mostrare la fatica con il corpo che si carica e simula l’azione che si sta svolgendo. Non vi è un finale per questa storia, nessun addio ma un arrivederci alla prossima puntata.
A seguire, Cuticchio ci invita alla Corte del re di Francia, mentre ricorda che questa forma d’arte ha origini antiche – essendo una tradizione orale di difficile collocazione nel tempo. Le gesta epiche sono state suddivise in migliaia di episodi e ci vorrebbero anni per giungere alla fine, ammesso ve ne sia una. I racconti sono ricchi di particolari, descrivendo gli atteggiamenti dei singoli, le malie e naturalmente gli amori dei Paladini. Con la giusta ironia, soprattutto nella descrizione degli abiti o dei pensieri nascosti dei protagonisti, Cuticchio entra nel vivo del racconto, miscelando italiano e siciliano, trasportandoci in quei luoghi lontani, dove si incontrano donne acute e fatali e rozzi o timidi cavalieri sempre pronti alla pugna contro il nemico o per contendersi l’amore di una donzella. Voce, corpo, spada, tramandati da generazioni, si librano nell’aria, il respiro sincopato aumenta, la percezione della tenzone diventa tangibile. Una maestria che solo il tempo e la passione hanno potuto formare. Arrivederci alla prossima puntata.
A lato di piazza Sant’Agostino, all’ombra della Basilica, si materializza, accompagnata e motivata dalla bella voce di Virginio Gazzolo, la silhouette del burattino per antonomasia. Siamo di fronte a una nascita e alla trasformazione in essere umano: Protopinocchio, un lavoro di Opus Ballet e Giardino Chiuso, con la drammaturgia di Tuccio Guicciardini. Il racconto, accompagnato dall’interessante uso delle luci che ben si adattano ai ristretti spazi della scena, e all’entrata e all’uscita dei personaggi di una fiaba ormai ben nota, si giova delle musiche di Bruno Coli. La costruzione drammaturgica – dotata di una sua linearità – non è, però, sempre corroborata dalla danza (essendo forse un primo studio). La musica, in particolare, che suddivide le varie fasi, solo a tratti è accompagnata dai movimenti dei danzatori. Interessante, al contrario, l’idea di utilizzare il tavolo con tre gambe come elemento poetico ed estetico – e ovvio rimando all’origine della storia.
A precedere gli spettacoli, nel pomeriggio, in piazza Pecori, l’incontro Generazioni a confronto, incentrato sulla ricerca delle motivazioni che – per giovani e non – sono state alla base dell’interesse per il teatro e la loro collocazione temporale, anche in riferimento ai diversi input ricevuti attraverso ai mezzi di comunicazione di massa.
Luciano Uggè
Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito
di Orizzonti Verticali 2018:
San Gimignano, varie location
da martedì 3 a domenica 8 luglio
www.orizzontiverticali.eu/sabato 7 luglio, dalle ore 17.00
Palazzo della Propositura
piazza Pecori
Generazioni a confronto
incontro fra pubblico, artisti, scrittori, critici, giornalisti e operatori
moderatore Renzo Francabandera
ore 21.00
Rocca di Montestaffoli
Mimmo Cuticchio in:
A singolar tenzone
cunto di e con Mimmo Cuticchioore 22.30
piazza Sant’Agostino
Opus Ballet/Giardino Chiuso presentano:
Protopinocchio
drammaturgia Tuccio Guicciardini
coreografia Patrizia de Bari
musiche originali Bruno Coli
con i danzatori della compagnia Opus Ballet
direzione artistica Rosanna Brocanello
coproduzione Opus Ballet, Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali