Alla Triennale sono esposti i progetti pervenuti per la gara dedicata alla rifunzionalizzazione ed al restauro di Palazzo Citterio, tassello importante per dare vita al polo espositivo Grande Brera. Alcune riflessioni sui progetti visti.
Entrando nella sala della Triennale di Milano dedicata alla mostra, sulla parete di sinistra vediamo allineati, in sequenza cronologica, il rilievo dello stato di fatto all’acquisto dell’immobile – ormai quarant’anni fa – ed i due precedenti progetti di recupero firmati dallo Studio Archiquattro (Ortelli e Sianesi) e James Stirling, Michael Wilford & Associates. Forse è questa la parte più affascinante dell’esposizione che evidenzia come, nel tempo, sia cambiato il concetto di museo, arricchendolo progressivamente di funzioni accessorie che contribuiscano a rendere la permanenza più confortevole e moltiplicarne le possibilità di fruizione da parte del pubblico al di là della mera visita all’esposizione. Le riproduzioni dei disegni ingialliti dal tempo ci offrono una carrellata sull’evoluzione dello stile della rappresentazione – emblematica di un’epoca è la veduta prospettica della corte interna progettata da Stirling – quanto delle metodologie di riproduzione del disegno stesso, passando dal supporto cartaceo al digitale.
Molte le considerazioni che si rincorrono nella mente osservando i dodici pannelli esposti in Triennale, collocati su enormi tavoli che, secondo il progettista dell’allestimento, dovrebbero alludere allo studio di architettura. Doverosa premessa chiarificatrice: l’esito della gara non è stato determinato dalla sola qualità della proposta architettonica perché questo non era un concorso di progettazione. Trattavasi bensì di un appalto integrato in cui il valore del progetto era una delle voci che concorrevano a delineare la graduatoria finale, insieme a riduzione dei costi e dei tempi di esecuzione del lavoro. Vincitore è risultato essere quindi Research Consorzio Stabile SCARL – e non il loro gruppo di progettisti capitanato da Amerigo Restucci, rettore dello IUAV dal 2009 – soprattutto in virtù del sostanzioso sconto del 38% sui 13.593.230,00 Euro posti a base di gara: offerta risultata potenzialmente anomala e pertanto ulteriormente vagliata dalla giuria. Vi rimandiamo agli allegati per i dettagli sulle graduatorie ed i gruppi in gara.
Dinnanzi a noi sono offerti dodici pannelli (manca quello di Andrea Bruno, progettista di Arcas spa) che riassumono molto sommariamente l’idea progettuale ma che non approfondiscono affatto alcun aspetto tecnico. Forse a causa dei forti vincoli alla creatività posti dal progetto preliminare a base di gara, firmato dagli architetti Alberto Artioli e Annamaria Terafina, l’unico sprizzo di creatività è confinato nella concezione del nuovo blocco scale che sostituisce lo scalone monumentale, demolito decenni fa, e nella sistemazione del giardino che confina con l’orto botanico. All’interno, per le scale, largo dunque all’impiego dei materiali più disparati, dalla leggerezza del vetro, al cemento a vista che richiama gli interventi degli anni ’80, dal calore dell’acciaio corten o all’immancabile legno proposto da De Lucchi. Bizzarro notare che un concorrente propone l’uso di elementi decorativi visti spesso nei lavori del collega che espone le proprie idee pochi tavoli più avanti.
Per il giardino le proposte oscillano dal modesto pergolato coperto da piante rampicanti proposto dagli aggiudicatari allo studio più approfondito dei percorsi di Michele De Lucchi – il cui progetto si è classificato al primo posto, contro il terzo piazzamento conquistato dal gruppo di Restucci – che punta a mettere gli spazi esterni in dialogo con l’adiacente orto botanico. Le proposte per la corte interna sono lontane anni luce dall’imponente copertura con una cupola in vetro proposta da Stirling; solamente Italo Rota azzarda un gesto scenografico proponendo una vasca ottagonale con l’acqua a raso che conferisce al complesso un’atmosfera quasi orientaleggiante.
Ovviamente il catalogo pubblicato da Skira contiene minuziose descrizioni delle proposte di intervento ma questo, a nostro parere, non giustifica la pochezza in mostra. Considerando che dovrebbe trattarsi di un appuntamento con la città per illustrare alla gente – non ai soli addetti ai lavori – quali siano state le differenti possibilità di recupero e valorizzazione di un Palazzo sito nel cuore del centro storico e destinato ad entrare finalmente a far parte di uno dei motori culturali ed economici di Milano, non ci sembra che il risultato sia stato conseguito. Al di là di scorci delle nuove sale espositive, render di facciate ripulite dai segni del tempo e campionature dei muri settecenteschi su cui intervenire con opere di consolidamento, ben poco è spiegato al pubblico dell’approccio progettuale seguito e delle innovazioni che rendono, effettivamente, una proposta superiore alle altre.
Ricordiamo, a quanti vogliano capire il motivo della nostra acrimonia ed approfondire la questione, che attualmente è in corso Brera, città aperta!, un ciclo di conversazioni sui temi della cultura in senso lato e sulle specifiche esigenze delle realtà museali in particolare che già al suo debutto ha ricordato quante siano le esigenze di carattere tecnico, soprattutto impiantistiche, di questa tipologia di spazi. (leggi la recensione)
Silvana Costa
Progetti in concorso NI-1-Palazzo-Citterio
La commissione giudicatrice NI-2-Palazzo-Citterio
La mostra continua:
Triennale di Milano
viale Alemagna, 6 – Milano
orari: martedì – domenica 10.30 – 20.30
giovedì 10.30 – 23.00 lunedì chiuso
ingresso gratuito
fino a domenica 16 febbraio
www.triennale.itVerso la Grande Brera
Palazzo Citterio. Progetti in mostra
a cura di Caterina Bon Valsassina, Margherita Guccione
con la collaborazione di Emanuela Daffra, Alessandra Quarto
progetto e direzione dell’allestimento Alessandra Quarto
grafica Bruno Stucchi – dinamomilano con Francesca Forquet
progetto preliminare a base di gara arch Alberto Artioli, arch Annamaria TerafinaCatalogo:
Palazzo Citterio. Progetti in mostra
a cura di Caterina Bon Valsassina, Emanuela Daffra, Margherita Guccione
Skira 2014
16,5 x 21 cm, 104 pagine, 154 colori, brossura
prezzo 22,00 EuroProssima tappa:
MAXXI
via Guido Reni, 4/A
00196 Roma
martedì-mercoledì-giovedì-venerdì-domenica 11.00-19.00
sabato 11.00-22.00
da giovedì 6 a domenica 30 marzo
www.fondazionemaxxi.it