Paradiso XXXIII

Elio Germano e Teho Teardo fanno nuovamente tappa a Milano, questa volta al Carcano dal 12 al 14 gennaio, con il trionfale tour di Paradiso XXXIII e il sin dalla prima sera il teatro si presenta  gremito in ogni ordine di posti.

Lo spettacolo si inserisce a pieno titolo nel novero delle letture del più importante testo in lingua italiana, la Divina Commedia di Dante Alighieri, con cui nel tempo si sono cimentati numerosi attori, ciascuno con il proprio particolare stile a rendere l’esperienza originale. Originale ma non necessariamente entusiasmante: se la declamazione dei versi di Vittorio Gassman è consegnata agli annali del teatro altre di altrettanto famosi colleghi risultano piatte e noiose.
Paradiso XXXIII in realtà offre un’esperienza che va ben al di là della mera recitazione delle terzine concatenate: è un evento che coinvolge diverse discipline artistiche nel tentativo di rendere l’emozione e la meraviglia di Dante che, al termine del lungo viaggio, è giunto nell’Empireo al cospetto di Dio. La voce di Elio Germano si combina con le musiche scritte da Teho Teardo, un’esplosione di sonorità moderne, eseguite sul palcoscenico dal vivo dallo stesso compositore, rese particolarmente suggestive dal connubio con la voce classica del violoncello di Laura Bisceglia e della viola di Ambra Chiara Michelangeli. La musica in Paradiso XXXIII non è quindi un mero sfondo sonoro ma si fa coprotagonista nella narrazione, preparando e accompagnando l’apparizione della Vergine e di Dio a Dante.
La musica nell’incipit ha pure il compito di creare l’atmosfera per introdurre in scena la presenza di Elio Germano che, immedesimatosi in San Bernardo – il santo che sostituisce Beatrice quale guida di Dante nell’ultima parte del viaggio – inginocchiato sul fondo della scena, con tono estatico prende a recitare la preghiera alla Vergine. L’emozione del santo nell’invocare la sua intercessione affinché il poeta possa essere ammesso al cospetto di Dio è forte: la voce è lieve e le parole sono intervallate da lunghi silenzi, colmi di riverenza e speranza, cui si uniscono, a formare un’eco, Beatrice e tutta la rosa dei beati. È un momento intenso e il pubblico in sala, come partecipe del momento mistico, è silenzioso come non mai.
La supplica è accolta.

Ne la profonda e chiara sussistenza
de l’alto lume parvermi tre giri
di tre colori e d’una contenenza;

e l’un da l’altro come iri da iri
parea reflesso, e ’l terzo parea foco
che quinci e quindi igualmente si spiri.  (115-120)

L’apparizione di Dio, uno e trino, analogamente a quanto si legge nella Divina Commedia, avviene sul palcoscenico sotto forma di luce che cambia colore e forma. Le immagini concepite dai video artist Sergio Pappalettera e Marino Capitanio scorrono veloci sullo sfondo della scena e fissandole, grazie anche al contributo di un altro artista del calibro del light designer Pasquale Mari, sembrano acquisire tridimensionalità.
A l’alta fantasia qui mancò possa” scrive Dante della visione e noi, nel nostro piccolo, ci permettiamo di prendergli a prestito le parole per descrivere come lo stupore a questo punto di Paradiso XXXIII tocchi l’apice: il pubblico è estasiato e trascinato in una dimensione parallela da quella combinazione di musica, immagini e luce a sottolineare i versi di Dante recitati da Elio Germano. L’attore, che con Teardo è ideatore e drammaturgo dello spettacolo, è abile nel porgere al pubblico le terzine del canto conclusivo della Divina Commedia, senza sovraccaricarle di interpretazioni personali ma accompagnandole in un crescendo di stupore e meraviglia da grande interprete quale è.

Silvana Costa

 

Lo spettacolo continua:
Teatro Carcano
corso di Porta Romana 63 – Milano
fino a domenica 14 gennaio 2024
www.teatrocarcano.com

Paradiso XXXIII
di e con Elio Germano e Teho Teardo

drammaturgia Elio Germano
drammaturgia sonora Teho Teardo
con Laura Bisceglia (violoncello) e Ambra Chiara Michelangeli (viola)
regia Simone Ferrari & Lulu Helbaek
disegno luci Pasquale Mari
video artist Sergio Pappalettera, Marino Capitanio
scene design Matteo Oioli
costumi Marina Roberti
produzione Pierfrancesco Pisani per Infinito Produzioni e Argot Produzioni
in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana, Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara Claudio Abbado e Teatro Amintore Galli di Rimini con il contributo della Regione Toscana