Al Teatro Franco Parenti di Milano torna in scena l’ironica rassegna delle ambizioni disattese dei trentenni odierni, impossibilitati a dare inizio alla propria vita adulta.
I secoli passano ma il profondo dislivello sociale alla base de Il principe e il povero (1881) si ripropone immutato ai giorni nostri. Come nel romanzo di Mark Twain ambientato nell’Inghilterra del XVI secolo anche nel nuovo millennio si contrappongono i figli della ricca borghesia – che hanno accesso alle scuole più prestigiose e dopo la laurea trovano immediato impiego nelle imprese dei genitori – alla massa dei giovani che stentano a trovare un qualsiasi lavoro e sono obbligati a rimandare all’infinito la conquista dell’indipendenza.
Queste le premesse di Per strada, scritto da Francesco Brandi che lo interpreta insieme a Francesco Sferrazza Papa sotto la regia di Raphael Tobia Vogel. Brandi spinge la storia all’eccesso, al contempo alleggerendola grazie ad ampie dosi di cinismo. L’insieme ci guadagna in comicità, fattore che, sin dal debutto, si è rivelato la chiave vincente per uno spettacolo amato dal pubblico e premiato dalla critica.
Francesco Brandi è Jack, basso, brutto e talmente depresso da pensare di farla finita con la vita; al suo fianco c’è Rocco, un candido West Highland terrier cui confida riflessioni e propositi. Francesco Sferrazza Papa è Paul, un alto, bello e ricco avvocato alle soglie del matrimonio con una donna che non ama. I due si incrociano per strada, durante una violenta nevicata, il giorno prima del matrimonio di Paul, e sin dal primo dialogo – conclusosi velocemente a suon di insulti – emerge chiaramente come nulla li leghi. In realtà, bisticcio dopo bisticcio, scoprono di avere in comune molto più dei loro nomi di origine inglese, a iniziare dai rapporti con la madre e con il resto del mondo femminile. Il loro incontro diviene così l’occasione per esaminare la propria esistenza da una differente angolazione, cogliendone grazie all’altro aspetti inattesi.
Se la storia è nota e attinge alle continue denunce dei trentenni che vedono la propria vita bloccata per mancanza di prospettive concrete, quasi rassegnati a un ruolo sociale marginale, il finale non è da meno ma, per quanto prevedibile, non lo spolieremo. È invece travolgente la serie di battute infarcite di sarcasmo e cinismo che i due personaggi riescono a inanellare in un’ora e mezzo di rappresentazione senza mai diventare stucchevoli o monotoni. Merito anche di Raphael Tobia Vogel che riesce a comporre contesti idilliaci per poi lasciare che Francesco Brandi ne dissipi la poesia con una sola considerazione sarcastica.
Il testo di Brandi, orchestrato con brio da Vogel infonde il buonumore nel pubblico ma quando le lacrime delle risate che appannano la vista si asciugano resta la consapevolezza di quanto Per strada sia un’impietosa istantanea della società odierna.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti – Sala Tre
via Pier Lombardo, 14 – Milano
fino a domenica 1 marzo 2020
www.teatrofrancoparenti.itPer strada
di Francesco Brandi
regia Raphael Tobia Vogel
con Francesco Brandi, Francesco Sferrazza Papa
produzione Teatro Franco Parenti
durata 1 ora e 20 minuti