Prima visione 2014

Alla Galleria Bel Vedere sono esposte le immagini scelte dal GRIN per raccontare, attraverso la fotografia, un anno di vita milanese.

Puntuale come sempre, a gennaio si rinnova l’appuntamento alla Galleria Bel Vedere per rivivere l’anno appena concluso attraverso le fotografie selezionate dal GRIN – Gruppo Redattori Iconografici Nazionale tra quante realizzate a Milano nel 2014. Prima Visione – questo il titolo della mostra collettiva – è giunta ormai alla sua decima edizione e per l’occasione offre al pubblico ben quarantatre scatti che raccontano le vicende e le trasformazioni avvenute in territorio meneghino nell’arco di dodici mesi.
A giudicare dai lavori in mostra, l’occhio dei fotografi è stato attratto più dalla città in sé che dagli eventi che ne hanno scandito la vita. L’avanzamento dei lavori nei tanti cantieri aperti, sia nelle zone a ridosso del centro storico che nel sito destinato ad ospitare Expo, ha catalizzato l’attenzione dei professionisti alla ricerca di nuovi scorci prospettici. La fotografia realizzata da Sergio Orian, Da piazza Cavour – Milano 16°,  potrebbe essere un interessante manifesto di questo filone narrativo: invece che puntare verso il centro storico, l’obiettivo rivolge la propria attenzione verso il quadrante Nord-Est della città dove svettano, luccicanti alla luce del tramonto, i nuovi grattacieli. Luca Campigotto si concentra sulla sede della Regione Lombardia progettata da Pei Cobb Freed & Partners mentre Thomas Pagani predilige Cantiere Torre Isozaki – CityLife; molti altri invece sono stati attratti da Porta Nuova dove, nel corso dell’anno, sono stati inaugurati diversi edifici, conferendo al quartiere un aspetto ormai compiuto.
Soffermandoci a esaminare i singoli scatti, sorridiamo perché per molti autori è risultato ovvio porre in dialogo questi nuovi edifici con uno dei capolavori dell’architettura moderna: il grattacielo Pirelli di Gio Ponti. I curatori della mostra hanno tra l’altro composto un originale trittico che sembra voler rendere omaggio ai tentativi di verticalizzazione attuati nella Milano moderna. Al centro è posta una veduta notturna del Pirellone, in bianco e nero, opera di Vittore Buzzi: come una freccia luminosa, l’elegante silhouette, superando in altezza la pallida luna, punta maestosa  e sfacciata verso il cielo. Al suo cospetto, la nuova veste della torre Diamante – anche in virtù del grande lavoro di post-produzione compiuto da Sergio Dahò – sembra sbiadire, quasi fosse nulla più che una mera ipotesi di progetto su cui lavorare ancora a lungo. Eppure, come ricorda Francesco Radino col suo backstage di un servizio di moda, edifici come la Torre Unicredit, seppure non particolarmente carismatici, sono sempre più spesso richiesti come scenografico sfondo per pubblicità e servizi di moda.
Il nostro scetticismo verso certe architetture contemporanee acquista nuovi argomenti di discussione osservando come l’allestimento opponga agli esili alberi dei terrazzi del bosco verticale (Francesco Rucci)  il senso di pace e magia che un luogo storico quale l’orto botanico di Brera infonde in chi lo visita (Daniele Cavadini). Allo stesso modo reagiamo davanti agli intricati tralicci dell’Expo Gate (Filippo Romano) posizionati di fronte agli eleganti riccioli in marmo di Candoglia che decorano, a guisa di pizzo pregiato, gli archi a sesto acuto del Duomo (Matteo Cirenei). Anche Marco Introini con Duomo_Milano_2014-03_31401 indugia sulla maestosità della cattedrale goticheggiante mentre Giuseppe Biancofiore preferisce il castello sforzesco e Cosmo Laera il cortile dell’Accademia di Brera – The heart of art #1.
Milano però non è solo marmo antico e grattacieli in vetro e acciaio: Giovanni Panizza ci mostra Il vecchio mercato comunale sulla riva della Darsena ormai trasformato in galleria a cielo aperto per i graffitari ed Anna Brenna ci conduce al Quartiere Adriano, road to nowhere dove la città si stempera nella campagna. Attraversiamo tutta la città, dal parco Nord (Riccardo del Conte) a Il terminal FS di Milano Segrate (Diego Mayon), addentrandoci in quartieri popolari, soffermandoci un po’ a Città Studi per scendere infine la Scalinata della metropolitana di piazza Missori (Masiar Pasquali) e tuffarci nel sottosuolo. Milano si offre ai nostri occhi come una città dalle mille anime, dai tanti stili architettonici ma, soprattutto, multiculturale e multi religiosa dove, come è capitato a Francesca Romano, non è difficile incrociare Monaci buddhisti vicino alla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Numerose sono purtroppo anche le problematiche figlie di una pessima gestione di beni e risorse pubbliche che esplodono in manifestazioni di piazza – come testimonia Calogero Russo con una fotografia dall’amaro titolo Casa dolce casa – o, ancor peggio, paralizzano interi quartieri al minimo accenno di maltempo.
Come un prisma che riflette la luce, Prima visione 2014, attraverso le lenti di quarantatre obiettivi, riesce a irradiare il pubblico con la forza, la creatività e l’entusiasmo di una città che, come ci dimostra Marco Garofalo con 13 Novembre. Esondazione del Seveso a Porta Nuova, anche davanti a un evento infausto non perde la forza di cercare un punto di vista alternativo che gli consenta di trovare soluzioni creative al problema.

Silvana Costa


leggi Prima visione 2012 e Prima visione 2011

La mostra continua:
Bel Vedere fotografia
via Santa Maria Valle 5 – Milano
fino a sabato 7 marzo 2015
orari: da martedì a sabato dalle 15.00 alle 19.00
ingresso libero
www.belvederefoto.it
 
Prima visione 2014
I fotografi e Milano
in collaborazione con il GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale)
autori: Andrea Mariani e Roberta Levi (A13 Studio), Chiara Badiali, Michela Battaglia, Giuseppe Biancofiore, Caterina Maria Carla Bona, Anna Brenna, Vittore Buzzi, Roberto Caccuri, Luca Campigotto, Daniele Cavadini, Pierfrancesco Celada, Matteo Cirenei, Sergio Dahò, Riccardo Del Conte, Alexis Ftakas, Marco Garofalo, Giovanni Hänninen, Marco Introini, Cosmo Laera, Martino Lombezzi, Beatrice Mancini, Diego Mayon, Marco Menghi, Gianni Nigro, Sergio Oriani, Thomas Pagani, Giovanni Panizza, Alessandro Pardi, Masiar Pasquali, Alice Pedroletti, Simona Pesarini, Daniele Portanome, Giovanni Presutti, Luca Quagliato, Francesco Radino, Filippo Romano, Francesca Romano, Luca Rotondo, Francesco Rucci, Calogero Russo, Claudio Sabatino, Fabrizio Vatieri, Federico Vespignani