La ricostruzione della Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Milano del 1958, a opera dei fratelli Castiglioni, è un progetto d’architettura, d’interni e di prodotto industriale, che ha contribuito alla rinascita della città di Milano nel dopoguerra: alla Fondazione Achille Castiglioni sono in mostra bozzetti, disegni, prototipi e immagini inedite.Lasciare alle spalle la quiete del parco Sempione e, avanzando all’interno del cortile, ritrovarsi improvvisamente scaraventati nel caos di via Meravigli, tra sferragliare di tram e clacson di automobili: capita anche questo quando si va allo Studio Museo Achille Castiglioni per una nuova mostra!
Sino a fine luglio, sui tecnigrafi e tra le librerie dello Studio Museo di uno dei padri del design italiano, sono esposti bozzetti, disegni, plastici, prototipi, documenti d’archivio e fotografie inedite inerenti la ricostruzione di Palazzo Turati, parzialmente distrutto in seguito ai bombardamenti del 1943. Alla gara d’appalto bandita nel 1950, per far sorgere dalle macerie la nuova sede della Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Milano, partecipano i maggiori studi professionali del periodo. I fratelli Castiglioni si aggiudicano la vittoria con un progetto firmato da Livio, Pier Giacomo ed Achille anche se, successivamente, per le fasi di sviluppo progettuale e realizzazione, Livio si ritira dalla compagine.
Quello sviluppato dai fratelli Castiglioni, come recita il titolo della mostra, è un progetto totale ovvero un lavoro creativo che spazia dalla progettazione architettonica all’interior design, dal rapporto con i resti dell’antico teatro romano alla grafica, per dar vita ad un edificio che simboleggi la rinascita della città e delle sue istituzioni, portando all’ennesima potenza il processo creativo che a Milano si era già visto, a metà degli anni ’30, con il primo palazzo Montecatini progettato da Giò Ponti. Ogni singolo dettaglio è studiato e disegnato con cura, compresi i passanti per le stuoie delle scale o i numeri degli sportelli aperti al pubblico; a volte, come accade per i pomelli degli armadi, i Castiglioni sono ricorsi ad elementi progettati negli anni precedenti ma, in buona parte dei casi restanti, hanno provveduto a progettare per l’occasione i singoli oggetti d’arredo. Tra le pile di poltroncine Babela concepite per la sala riunioni, prodotte dalla ditta Gavina – accostate a due prototipi originali che presentano una struttura metallica, ben più pesante della versione in legno che poi è stata messa in produzione – pende la versione commercializzata a partire dal 1959, da Kartell, in materiale plastico, con il nome di KD6, della lampada a sospensione, in vetro bianco, realizzata artigianalmente da Venini per la Presidenza. In occasione del Salone del Mobile 2014 verrà lanciata sul mercato da Stilnovo anche l’ingegnosa lampada a saliscendi in metallo laccato, a luce diretta e riflessa, collocata originariamente nella sala per le riunioni della Giunta. Procedendo con la visita, constatiamo che nella nuova sede della Camera di Commercio non mancano i tributi ai colleghi, scegliendo le poltrone di BBPR per le sale d’attesa o proponendo, per la caffetteria, un tavolo con il piano in marmo rosa e le gambe in bronzo dal disegno che strizza l’occhio a Tulip di Eero Saarinen.
L’allestimento ideato da Marco Marzini, seguendo le orme dell’illustre padrone di casa, gioca molto sulla valorizzazione dello spazio in cui si colloca, introducendo elementi che già da soli lasciano percepire suggestioni della storia che si va a narrare. Nella stanza dei tecnigrafi è stato predisposto un macchinoso sistema di cilindri rotanti sostenuti da una ragnatela di gru gialle che ricordano, per l’appunto, il cantiere approntato per la ricostruzione di palazzo Turati. Il visitatore, posizionandosi tra i tre elementi in costante movimento, ha modo di cogliere le numerose riproduzioni di disegni e fotografie che narrano la storia del progetto, dallo schizzo iniziale all’inaugurazione. Sul tavolo luminoso trovano spazio le planimetrie dei singoli piani dell’edificio mentre, sulla parete, sono allineati i campioni dei marmi scelti per rivestire pareti e pavimenti; nella sala dei prototipi sono esposti alcuni dei plastici realizzati. Sottolineando ulteriormente il controllo che i progettisti hanno mantenuto sull’edificio nella sua complessità, sono esposti anche i riferimenti agli artisti chiamati, su indicazione dei Castiglioni, ad impreziosire l’edificio con i propri lavori: lo scultore Mario Negri autore del Sant’Ambrogio in bronzo collocato nell’atrio; Cristoforo De Amicis cui si deve la vetrata al primo piano; Lucio Fontana con il Concetto spaziale esposto nella galleria delle conferenze; Gaetano Previati esecutore dei quadri presenti nella sala Consiglio.
Tappa infine nella sala riunioni per perdersi nel fitto carteggio intercorso tra architetti e committenti, scorrendo computi, relazioni sullo stadio di avanzamento lavori o, ancora, un vecchio catalogo di sculture in bronzom inviato al Presidente in risposta alla richiesta di idee per personalizzare il proprio ufficio.
Silvana Costa
La mostra continua a:
Fondazione Achille Castiglioni
piazza Castello, 27 – Milano
si effettuano visite guidate solo su prenotazione: martedì – venerdì alle ore 10.00 – 11.00 – 12.00
giovedì sera alle 18.30 – 19.30 – 20.30
il sabato lo Studio Museo sarà visitabile solo al raggiungimento di un numero minimo di 15 persone
fino a giovedì 31 luglio
www.achillecastiglioni.itProgetto Totale
Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Milano
progetto grafico e allestimento Marco Marzini
realizzazione Marco Marzini
video Federico Ambrosi, Stefano Slocovich
hanno collaborato Irma Barni Castiglioni, Giovanna Castiglioni, Carlo Castiglioni, Antonella Gornati, Carlo Sabbatucci, Sergio Andò
video di Federico Ambrosi e Stefano Slocovich
foto dell’allestimento © Fondazione Achille Castiglioni