(r)esistenze, milan urban stories

Diverse generazioni di fotografi a confronto propongono molteplici punti di vista sul  tema della resistenza e del resistere oggi, attraverso ritratti, reportage d’attualità e video sulle trasformazioni urbane.Alla Fondazione Corrente è in corso una mostra intitolata (r)esistenze, milan urban stories, a cura di Roberto Mutti e Jacopo Muzio che, anche grazie al consueto corollario di incontri aperti al pubblico, esorta a significative riflessioni sulla contemporaneità. I reportage fotografici esposti sembrano voler testimoniare l’assioma in base al quale i momenti di crisi consentano l’emersione dei valori più nobili e profondi di una società, sepolti troppo a lungo sotto spessi strati di pseudo – progresso. Probabilmente, come accadde in passato, puntare su questi valori potrebbe essere la strategia migliore per uscire dalla congiuntura economica. Sicuramente il fare gruppo, l’ergersi a fronte comune contro le avversità, il ritorno alla natura, il fare arte consentono alle persone di resistere nella turbolenza, senza svilire le proprie esistenze.
Questo accostamento di storie, declinate a partire dall’identità spaziale e sociale della metropoli lombarda, ci sembra quasi una sorta di risposta milanese a Sacro GRA (2013), il documentario con cui Gianfranco Rosi ha vinto la 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Le ordinarie forme di (r)esistenza contro l’avanzare dell’urbanizzazione, partono dalle origini agricole del territorio e Claudio Argentiero ci racconta di chi ancora, alle porte di Milano, lavora seguendo il ciclo delle stagioni, in simbiosi con gli animali: siano i polli del cortile, le vacche nella stalla o i cavalli del maneggio. Francesco Fei punta la sua videocamera sulla Milano che si spinge sempre più in alto, documentando la frenetica attività del nuovo grande quartiere che City Life sta realizzando al posto dei padiglioni della vecchia fiera campionaria. Virgilio Carnisio ci conduce invece all’interno del complesso Porta “Nuova” che, con i lavori in buona parte completati, inizia ad essere abitato e frequentato; eppure, a noi, continua a infondere un senso di desolante alienazione, superiore persino a quella trasudante dalle visioni oniriche di Uliano Lucas.
Carlo Rotondo ci emoziona portandoci tra le scuole riadattate a centri di accoglienza per gli immigrati e nei mezzanini della metropolitana attrezzati come ricovero per i senzatetto, nei mesi più gelidi dell’anno: è forse questa una fotografia simbolica del nuovo corso politico milanese, con un’amministrazione un po’ più attenta al sociale, alla ricerca di soluzioni – spesso, in verità, si tratta di ripieghi raffazzonati… ma è pur sempre meglio di nulla – alle emergenze sociali. Isabella Balena cattura i volti di quanti spendono il proprio tempo aiutando gli ultimi, spesso disoccupati come loro, offrendo, oltre ad una mano tesa, anche un sorriso in grado di scaldare l’animo; Graziano Perotti suggerisce che possa essere proprio un semplice bacio la strategia per sconfiggere la solitudine in cui la gente sembra sprofondare sempre più. Anche arte e cultura sono un’ottima forma di (r)esistenza, sia che si parli della decennale attività della compagnia teatrale di Quelli di Grock, documentata dalle suggestive immagini di Roberto Rognoni, che ci si riferisca alle piccole librerie di quartiere che, come dimostrano le vivaci fotografie di Stefania Ciocca, ancora si ostinano a contrastare la grande distribuzione offrendo al pubblico ambienti accoglienti e tanta competenza.
Poi, nel mezzo del percorso di mostra, la sequenza di immagini di interrompe, aprendosi ad ala come le acque del Mar Rosso dinnanzi a Mosè, per far spazio a chi, per decenni, ha attraversato la città appuntando, al pari di un consumato sociologo, il lavoro e la vita  dei milanesi: Toni Nicolini. La sua sensibilità, unita alla raffinata ironia ci consegna l’irreale visione dei Navigli trasformati in una porzione di laguna veneziana, in una sospensione temporale tra le ambizioni del passato e la desolazione del presente.

Silvana Costa

La mostra continua alla:
Fondazione Corrente
via Carlo Porta 5 – Milano
fino a martedì 22 aprile
orario: martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-12.30 e 15.00-18.30, venerdì ore 15.00-18.30 ingresso libero
su prenotazione sono possibili visite guidate per gruppi e scuole sia alla fondazione che alla mostra
www.fondazionecorrente.org
 
(r)esistenze, milan urban stories
a cura di Roberto Mutti e Jacopo Muzio
in mostra Silvia Amodio, Claudio Argentiero, Isabella Balena, Virgilio Carnisio, Stefania Ciocca, Flavia Faranda, Francesco Fei, Laura Larmo, Uliano Lucas, Toni Nicolini, Graziano Perotti, Roberto Rognoni, Carlo Rotondo, Giovanni Rubino
con il contributo di Fondazione Cariplo

Catalogo
(r)esistenze, milan urban stories
testo di Roberto Mutti
Edizioni Corrente

Eventi collaterali
inaugurazione: martedì 4 marzo 2014, ore 18.00
Urban stories, spazio e società
interverranno i curatori Roberto Mutti e Jacopo Muzio; Francesco Memo, docente di sociologia urbana alla Facoltà di Architettura civile del Politecnico di Milano e Giancarlo Consonni, professore di urbanistica del Politecnico di Milano

martedì 18 marzo ore 18.00
Vie d’acqua e vie di terra, criticità e valorizzazione di turismo e cultura per Expo 2015
interverranno Paola Colombini, giornalista di Editoria turistica e dei Beni culturali; Franco D’Alfonso, Assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale, Servizi Civici Comune di Milano; Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano e Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano

martedì 22 aprile ore 18.00
Milano e la Resistenza, percorsi della memoria per un’etica contemporanea
interverranno Roberto Cenati Presidente ANPI Milano – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia; Fulvio Papi Presidente Comitato scientifico Fondazione Corrente, Vice presidente Casa della Cultura; Giuseppe Vignati Fondazione ISEC – Istituto per la Storia dell’età contemporanea