Un corposo volume illustrato narra la strepitosa carriera di Salvatore Gregorietti in parallelo con l’evoluzione della “società dei consumi” in Italia. In una rutilante giravolta di grafici, fotografi, editori e imprenditori, pagina dopo pagina, lavoro dopo lavoro, è possibile osservare come si sviluppino e si raffinino le tecniche e l’efficacia di uno dei Maestri della moderna comunicazione visiva.
L’arcobaleno esce allegro e disordinato da una severa scatola grigia: è questa l’essenza di Salvatore Gregorietti. È questa l’immagine emblematica scelta per la copertina di Un progetto lungo cinquant’anni, il bel volume che cerca di sintetizzare in meno di 450 pagine il percorso professionale di uno dei più importanti creativi italiani. La razionalità non riesce a contenere il guizzo dell’idea per le copertine delle riviste Ottagono, Casa Vogue o dei volumi editi da Sonzogno, Bompiani, Emme edizioni o Feltrinelli, per l’imballaggio della Coppa del Nonno Motta, per l’immagine coordinata di Prénatal, la Biennale di Venezia, il Gruppo Bancario San Paolo o il Museo Poldi Pezzoli. E stiamo nominando solamente i primi clienti che ci vengono in mente, forse nemmeno i più celebri, perciò per l’elenco completo vi rimandiamo agli apparati che chiudono il volume.
L’immagine scelta per la copertina è tratta da uno dei lavori di Gregorietti probabilmente meno noti, dalle illustrazioni realizzate nel 1974 per un libro per bambini dedicato al figlio Matteo. Agli anni Settanta è in realtà ispirata tutta la grafica di Un progetto lungo cinquant’anni, non la sola sua copertina, omaggiando un decennio di importanti conferme per un professionista brillante, al passo con i tempi, in grado di rinnovare l’immagine dei propri clienti.
Originario di Palermo dove il nonno suo omonimo è un affermato pittore, Salvatore Gregorietti nel 1947 si trasferisce a Milano al seguito del padre chiamato a dirigere il Museo Poldi Pezzoli. Dopo gli studi al liceo artistico di Brera nel 1960 si iscrive alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, un istituto in cui si attua l’approccio scientifico a una materia, la grafica, comunemente ritenuta artistica. Sono infatti in un qualche modo legati alla matematica e alla geometria i principi che Gregorietti impara e poi applicherà in oltre mezzo secolo di carriera: meticolosa ripartizione dello spazio destinato alla comunicazione grazie all’impiego di una griglia di base; proporzioni tra le parti; pulizia del messaggio utilizzando caratteri semplici e leggibili. Quando Gregorietti giunge in Svizzera vi trova un ambiente culturale vivace e fertile per merito del gran numero di intellettuali e artisti che all’alba della Seconda Guerra Mondiale vi avevano cercato riparo; qui il ragazzo stringe amicizia con Oliviero Toscani – l’unico del gruppo a completare il percorso di studi – e Antonio Tabet che, al rientro a Milano, nel 1962, gli procura un colloquio con Massimo Vignelli.
Da lì è tutta una corsa in salita.
Nel 1963 la sorella Annamaria Gregorietti Gandini gli chiede di interessarsi dell’immagine della sua libreria Milano Libri: dalla ristrutturazione dei locali alla grafica dei libri pubblicati dall’annessa casa editrice curata dal marito. Giovanni Gandini senza indugio affida al cognato anche Linus, la nuova rivista che fa il debutto in edicola nell’aprile1965: non è il solito albo a fumetti ma un periodico che alle tenere strisce dei Peanuts alterna rubriche che raccontano l’Italia in fermento. Gregorietti sorprende con un prodotto innovativo, con una copertina elegante ed equilibrata, dominata da un colore forte e un disegno semplice in grado di spiccare sul banco dell’edicola; le pagine interne, al contrario, risultano fresche e ariose al fine di rendere la lettura un’esperienza rilassante. Nel 1964 entra all’ufficio pubblicità de La Rinascente dove, complice l’art director Adriana Botti, svecchia definitivamente l’immagine dei grandi magazzini, passando dall’uso di illustrazioni alle fotografie di autori quali Aldo e Marirosa Ballo, Serge Libis e l’amico Oliviero Toscani. Nel 1965 Vignelli invita l’ancor giovane Salvatore a fondare con Bob Noorda la sede italiana di Unimark International, una vera e propria multinazionale del design che, assecondando le mutate esigenze delle imprese, si occupa di identità societaria, marchio e marketing al fine di promuovere efficacemente i prodotti in riviste, fiere, mostre, premi e iniziative. Una multinazionale che, almeno nella versione italiana, rispecchia la bottega artigiana con le sue dimensioni ridotte per adattarsi a una realtà in costante mutazione, avvalendosi all’occorrenza di collaboratori esterni per prestazioni specialistiche. È questo lo spirito che animerà poi anche lo studio Gregorietti Associati fondato con il figlio Matteo nel 1989.
Il ricchissimo volume Un progetto lungo cinquant’anni a cura di Alberto Bassi e Fiorella Bulegato ripercorre la straordinaria carriera di Salvatore Gregorietti scomponendola in tre periodi: Da Palermo a Milano passando per Zurigo, Gli anni di Unimark International 1965-1989 e Gregorietti Associati 1989-2014. Ogni sezione è introdotta da un interessante saggio che descrive le peculiarità storiche, culturali, artistiche e imprenditoriali dell’intervallo temporale preso in esame. Seguono poi divertenti testimonianze ricche di aneddoti di quanti hanno lavorato con Gregorietti – sorella inclusa – e di Gregorietti stesso.
“Erano una bella coppia, soprattutto ben assortita. Mi piaceva pensare che avessero frequentato la stessa scuola, compagni di classe, e che dopo tanti anni fossero ancora lì a lavorare, fianco a fianco. Mi ricordavano il gatto e la volpe, tanto era istrione uno e sornione l’altro, oppure quei gruppi musicali che hanno cominciato a suonare nelle cantine o nel garage di qualche palazzo di periferia per poi diventare grandi e famosi insieme” (p.179). Così, scanzonatamente, Renzo di Renzo, Direttore della Comunicazione per il Gruppo Benetton, ama per esempio pensare al felice connubio artistico tra Salvatore Gregorietti e Oliviero Toscani che ha trasformato la pubblicità dell’azienda trevisana in un fenomeno di costume studiato ancora oggi. “Quando Oliviero ha incominciato con Benetton, a un certo punto, si è accorto che le sue foto venivano un po’ maltrattate e, allora, deve aver pensato che forse l’amico Salvatore avrebbe potuto fare un lavoro migliore” (p. 175) ricorda Gregorietti nella pittoresca successione di ricordi di quell’epoca – cui si somma anche quello di Toscani – mischiando l’affetto personale all’ammirazione professionale.
Palermitano di nascita ma ottimo interprete del contesto milanese Gregorietti si confronta e coordina clienti con architetti, designer, fotografi, direttori di riviste, mischiando rapporti personali e professionali per dar vita a un’intricata quanto solida rete creativa. Lui al centro, con una chiara visione del progetto d’insieme e di ogni suo singolo dettaglio, dirige i singoli creativi con il piglio del generale.
Gregorietti incarna efficacemente il pensiero pirandelliano dell’uno, nessuno – perché alla fine emerge solo il prodotto – e centomila. Il frutto di tanto lavoro è esposto nella seconda parte di Un progetto lungo cinquant’anni, suddiviso per decadi e per categorie: Editoria, Commercio, Industria, Enti, Design, Imballi, Marchi, Eventi e Mostre. Lì sotto i nostri occhi scorre mezzo secolo – probabilmente la metà più tumultuosa – di vita italiana e ci rendiamo conto di quanto Gregorietti con il suo stile asciutto e diretto ci abbia accompagnato nella quotidianità, indirizzandoci verso gusti esteticamente ricercati eppure immediati nel linguaggio.
Silvana Costa
Salvatore Gregorietti
Un progetto lungo cinquant’anni
a cura di Alberto Bassi, Fiorella Bulegato
con Matteo Gregorietti
testi di Alberto Bassi, Fiorella Bulegato, Eleonora Charans, Ali Filippini, Marco Fornasier, Paolo
Interdonato, Maddalena Dalla Mura, Mario Piazza, Sergio Polano, Stefano Salis, Dario Scodeller,
Guido Valdini, Matteo Vercelloni, Carlo Vinti
testimonianze di Adriana Botti Monti, Carlo Feltrinelli, Annamaria Gregorietti Gandini, Matteo
Gregorietti, Salvatore Gregorietti, Lucia Mosca Vecchia, Daniela Puppa, Renzo di Renzo, Alberto
Saibene, Massimiliano Tarantino, Oliviero Toscani, Isa Tutino Vercelloni, Annalisa Zanni
Design e arti applicate, 2017
22 x 28 cm, 448 pagine, 1715 colori, brossura
edizione bilingue (italiano-inglese)
prezzo: 49,00 Euro
www.skira.net
www.gregorietti.it