Prima giornata per il Festival di Teatro Akropolis che giunge alla IX edizione con una no-stop che proseguirà fino a domenica 18.
Una schiarita nel cielo di Genova diventa un buon auspicio per l’inizio della del Festival organizzato da Teatro Akropolis, Testimonianza Ricerca Azione, che prende il via con la proposta di due spettacoli, di natura molto differente. Una proposta di circo contemporaneo, la prima; una ricerca nel campo delle arti visive – e non – la seconda.
Espera, della compagnia Eia, pensato per la strada ma ben adattato allo spazio teatrale, fa dello scambio tra performer e spettatori e della partecipazione, anche attiva, del pubblico un fattore determinante per la propria costruzione linguistica e la buona riuscita finale. Con elementi semplici, basici, si ricreano situazioni – anche a livello immaginifico – e momenti insieme poetici e coinvolgenti. La disposizione a terra, in circolo, degli spettatori, quasi ci si trovasse in una tenda circense, è voluta e permette ai due performer di generare, trasmettere e allargare una convinta partecipazione tra coloro che, di volta in volta, si trasformano in un’orchestra di corpi, in solisti, o nei complici inconsapevoli del disvelamento della difficoltà insita nei numeri presentati. Persino i momenti di imbarazzo, la difficoltà nei movimenti, la mancanza di fluidità degli spettatori, occasionalmente invitati al centro della scena, restituiscono un’umanità condivisa. A livello drammaturgico sembra che quelli che si potrebbero definire numeri circensi riescano a creare un filo che ci conduce lungo aridi sentieri, verso luoghi aridi in cui una corda è insieme se stessa e un serpente; l’incontro tra due esseri è esplosione vitale, portatore di fertilità, e danza di corteggiamento animale; una specie di rituale gioioso. Rimane, nello spettatore, una sensazione di armonia e leggerezza – una semplicità che, ovviamente, cela una grande preparazione.
A seguire, una performance che fa leva sulle sollecitazioni sensoriali degli spettatori, Eoika di Vicari/Aloisio. Grazie a un’illuminazione che segue e sposa bene i momenti performativi e a scelte musicali interessanti e che assecondano bene le danz/attrici, lo spettacolo procede con una sorprendente fluidità. Dall’immagine anamorfica inguainata di rosso che si muove alla danza, lo spettatore è immediatamente sollecitato a riflettere su ciò che è reale e ciò che l’arte, soprattutto nel primo Novecento, ci ha insegnato a reinterpretare come tale, su quello che l’occhio vede e quanto il cervello filtra attraverso la propria visione culturale. La dicotomia verità/illusione è alla base dell’intera performance e del gioco performativo – che proprio alla dimensione ludica rimanda grazie alla leggerezza con la quale le danz/attrici riescono a porgere al pubblico i quattro quadri nei quali lo spettacolo è suddiviso. I rimandi pittorici sono largamente comprensibili e il coinvolgimento è confermato dai lunghi, convinti applausi finali. Qualche lungaggine e sfrangiamento potrebbero giovare mentre l’ultimo quadro, immaginifico, conclude con un tocco poetico una performance decisamente interessante.
Luciano Uggè
Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito di
Testimonianze Ricerca Azioni:
Teatro Akropolis
via Mario Boeddu, 10 – Genova
www.teatroakropolis.comgiovedì 8 novembre, ore 20.00
Eia presenta:
Espera
di e con Francesca Lissia e Celso Pereiraa seguire:
Vicari/Aloisio presentano:
Eoika
di e con Sabrina Vicari e Federica Aloisio