Un curioso accidente

Gabriele Lavia a distanza di un anno e mezzo torna a deliziare il pubblico milanese con un altro classico del teatro italiano e, dopo Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello, si cimenta con Un curioso accidente di Carlo Goldoni, in scena sino al 6 dicembre.

La commedia è scritta da Goldoni nel 1760, un paio d’anni prima di trasferirsi per sempre in terra francese, come molti altri intellettuali e artisti prima di lui, e già vi si respira l’anelito a una dimensione internazionale del proprio lavoro. Un curioso accidente al debutto non ottiene grandi consensi e forse oggi non è tra le opere più rappresentate in Italia ma sicuramente è tra tutte una delle più tradotte.
L’azione si svolge in Olanda durante la guerra dei sette anni – combattuta fra il 1756 e il 1763 in Europa e America settentrionale – nella casa di Monsieur Filiberto, un ricco mercante presso cui sono ospitati Monsieur de la Cotterie, un tenente francese rimasto ferito nel conflitto, e Monsieur Guascogna suo attendente. I due uomini conquistano il cuore rispettivamente di Giannina, la figlia del padrone di casa, e della sua cameriera Marianna.
Monsieur de la Cotterie per quanto di nobili origini non rappresenta un partito all’altezza delle aspettative di Monsieur Filiberto: è il cadetto e per tale motivo le sue fortune sono modeste e, in caso di matrimonio, vivrebbe della dote di Giannina. La ragazza, conscia del pensiero paterno, escogita uno stratagemma affinché, preoccupato dell’amore che possa nascere tra loro, non lo allontani: gli confida che è l’amica Costanza ad essere innamorata del bel tenente. Queste le premesse di Un curioso accidente, una divertente commedia giocata su bugie, sul non detto e sul malinteso in cui il povero Monsieur Filiberto, convinto di giocare d’astuzia, si ritrova gabbato.
A differenza del consueto questa volta non sono i domestici a tramare alle spalle del padrone affinché i giovani convolino a giuste nozze ma è la stessa Giannina che, pur contemplando un discreto margine di rischio, con coraggio prende in mano le sorti della propria vita dimostrandosi moderna e intraprendente. Gabriele Lavia a premessa della commedia tiene a sottolineare come il comportamento di Giannina sia rivoluzionario non solo per i testi goldoniani ma per l’epoca intera portando Voltaire e definirne l’autore “il primo degli illuministi della storia”. Un segno di continuità è invece la presenza di Arlecchino nel ruolo del servitore di Monsieur Filiberto e, alla sua comparsa, il pubblico del Piccolo non può che sciogliersi in un intenso applauso ripensando a Il servitore di due padroni messo in scena da Giorgio Strehler proprio per il Piccolo e alla caratterizzazione della maschera offerta da Ferruccio Soleri, oggi l’Arlecchino per antonomasia.
La scenografia ricrea il camerino di un teatro a sottolineare la dimensione metateatrale dell’opera diretta da Gabriele Lavia. Un curioso accidente si sviluppa infatti lungo la sottile linea che marca il confine tra realtà e rappresentazione e lo stesso Goldoni nel preambolo tiene a precisare: “non è che un fatto vero, verissimo, accaduto, non ha molto tempo, in una città di Olanda. Mi fu raccontato da persone degne di fede in Venezia al Caffè della Sultana, nella Piazza di S. Marco… Quantunque vero, parea inverisimile, e tutta la mia maggiore fatica fu di renderlo più credibile, e meno romanzesco”. Bravi gli attori a balzare da un lato all’altro della linea sfondando a più riprese la quarta parete per fughe ed entrate in scena spettacolari o nel cercare l’assenso del pubblico alle proprie elucubrazioni. I costumi di Andrea Viotti, una sorta di soprabiti lunghi sino ai piedi in tessuto multicolore su semplici pantaloni e maglietta nera, conferiscono ai personaggi e, quindi, alla storia e ai suoi insegnamenti un’allure atemporale e universale e, al contempo, li identificano quali membri di una medesima compagnia con Gabriele Lavia quale capocomico.
Gabriele Lavia ritaglia per sé il ruolo di Monsieur Filiberto e assegna a Federica Di Martino quello di Giannina; con loro in scena si esibiscono Simone Toni, Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini, Lorenzo Volpe e Leonardo Nicolini. Il pubblico saluta con affetto il ritorno a Milano di Lavia ma al contempo tributa un lungo applauso a tutti gli attori per l’avvincente spettacolo offerto. Lavia dirige con brio Un curioso accidente offrendo un frizzante scambio di battute dei personaggi e un vorticoso avvicendarsi di scene e, quindi, di espedienti escogitati a turno dai protagonisti per portare a compimento i propri piani. Impossibile non allargare la bocca in una risata: vedere per credere.

Segnaliamo agli appassionati di Goldoni che sino al 21 dicembre è in replica al Teatro Out Off Carlo Goldoni. Memoria e rivoluzione. Lo spettacolo, nato dalla coproduzione di Out Off a MTM Manifatture Teatrali Milanesi, vanta Lorenzo Loris alla regia e Gaetano Callegaro nel ruolo dell’autore veneziano.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi 1 – Milano
fino a mercoledì 6 dicembre 2023
orari: martedì, giovedì e sabato 19.30
mercoledì e venerdì 20.30
domenica 16.00
lunedì riposo
www.piccoloteatro.org

Un curioso accidente
di Carlo Goldoni
con Gabriele Lavia, Federica Di Martino
e con Simone Toni, Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini, Lorenzo Volpe, Leonardo Nicolini
regia Gabriele Lavia
scene Alessandro Camera
costumi Andrea Viotti
musiche Andrea Nicolini
luci Giuseppe Filipponio
suono Riccardo Benassi
regista assistente Enrico Torzillo
produzione Effimera, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana
durata 140 minuti più intervallo