Per la prima volta in Italia si apre al pubblico una rassegna su Johannes Vermeer, massimo esponente della pittura olandese del XVII secolo. La mostra alle Scuderie del Quirinale offre una preziosa selezione delle rarissime opere del maestro, contestualizzandole tra circa cinquanta dipinti degli artisti olandesi suoi contemporanei.Nell’elegante cornice delle Scuderie del Quirinale, prestigiosa e scenografica struttura romana, in questi giorni è ospitata una favolosa rassegna sulla pittura secentesca olandese, comprensiva di alcuni dipinti di Johannes Vermeer. Cinicamente ci verrebbe da denunciare il titolo come l’ennesimo specchietto per le allodole ma, visitandola, ci si rende conto di quanto i capolavori del maestro – tra l’altro pervenuti a noi in numero davvero esiguo – guadagnino in comprensibilità così contestualizzati, disposti in un crescendo artistico dalla pratica giovanile di copiatura dell’arte italiana sino alla consapevolezza allegorica dell’età matura.
Si tratta, in assoluto, della prima mostra italiana dedicata a Vermeer; i curatori si premurano di spiegare il lavoro del maestro sia alla luce degli eventi personali – per esempio la conversione in occasione del matrimonio celebrato nel 1653 con la cattolica Catherina Bolnes – sia inquadrandolo nel contesto storico, sottolineando i rapporti con altri artisti attivi nella sua città natale e in vicini centri di fermento culturale quali Amsterdam, Haarlem e Leida. Il XVII secolo rappresenta per i Paesi Bassi una vera e propria età dell’oro perché, nonostante sia in corso la guerra degli ottant’anni intrapresa da Guglielmo il Taciturno d’Orange – col pretesto di liberare i calvinisti olandesi dalla dominazione dei cattolici spagnoli – molti mercanti di religione protestante accorrono nelle regioni già liberate investendo le proprie fortune nell’espansione coloniale sia in Asia che nelle Americhe. La Veduta del Municipio nuovo di Amsterdam dipinto da Jan van der Heyden nel 1667 è l’emblema dell’orgoglio del popolo olandese per aver conquistato la propria autonomia. Tale opera è inclusa nella nutrita sezione dedicata alla pittura di architettura dove, sovente, all’arte vengono applicati gli studi sull’ottica: lo stesso Vermeer, per realizzare La stradina,si è probabilmente servito della camera ottica ma, nel suo caso, la minuzia nel riprodurre l’ambiente non è fine a sé stessa: serve piuttosto ad evocarne atmosfere e suggestioni.
I quadri si caratterizzano per le modeste dimensioni – ci si deve avvicinare per leggere la scena nella completezza dei piccoli dettagli – poiché sono destinati ad essere appesi all’interno di una dimora, non certamente nell’enorme sala di un palazzo nobiliare né in una chiesa. Le tematiche non sono più lezioni di storia o scene bibliche: l’attenzione si sposta su famiglia, gesti e momenti della vita quotidiana: lettura e scrittura (soprattutto la corrispondenza privata), corteggiamento, musica e studio della scienza, testimoniando una grande diffusione della cultura ed un ruolo attivo della donna, sia nella vita domestica che in quella sociale. Gli spaccati di vita borghese esposti provengono dalle più importanti collezioni presenti al mondo e sono opera di artisti celebrati al tempo anche se a noi suonano sconosciuti: Gerard ter Borch, Gerrit Dou, Nicolaes Maes, Gabriël Metsu, Frans van Mieris, Jacob Ochtervelt, Jan Steen e Carel Fabritius – maestro di Vermeer – noto per le straordinarie abilità nel riprodurre la luce del giorno e nel creare effetti spaziali illusionistici. La rappresentazione degli spazi domestici, sia interni che esterni, è costruita applicando rigorosamente le regole della prospettiva, con le linee di fuga, come nel caso della Veduta di Delft da una loggia immaginaria di Daniel Vosmaer, enfatizzate dal gioco della pavimentazione. Ogni ambiente è ricco di dettagli che ci permettono di ricostruire lo stile di vita dell’epoca, delineare le caratteristiche del committente e sottendere un ricco messaggio simbolico; lo spazio della rappresentazione viene scenograficamente dilatato grazie al gioco dei riflessi nello specchio o, come nell’Allegoria della fede di Vermeer, nella sfera di vetro che pende dal soffitto.
Al termine del percorso possiamo realizzare quanto ciò che accomuna queste opere e rende Vermeer unico – basta confrontare ogni suo dipinto con quelli di soggetto analogo espostigli a fianco – sia l’assoluta capacità di sorprenderci catturando l’attimo, restituendo istantanee assolutamente realistiche di soggetti intenti nelle faccende o, semplicemente, assorti nei propri pensieri: chi non si riconosce ne La suonatrice di liuto che si lascia distrarre da quanto accade fuori dalla finestra o come non restare incantati dalla Ragazza con il cappello rosso che volge la testa verso di noi, come colta di sorpresa, con i dolci lineamenti del viso scolpiti dalla luce.
Un appunto infine sulle Scuderie del Quirinale, che hanno aperto le porte al pubblico come spazio espositivo alle porte del Natale di 13 anni fa, dopo un radicale lavoro di ristrutturazione e restauro su progetto di Gae Aulenti. All’interno, nei due piani dedicati alla mostra, dalle grigie pareti si staccano i pannelli realizzati nelle tante sfumature del verde e dell’azzurro, ospitanti ciascuno uno de preziosi dipinti riportando in cima, ben leggibile (grazie per non obbligarci a sgomitare per scoprire cosa stiamo ammirando!), la relativa didascalia. Per i pannelli dedicati a Vermeer è stato scelto il blu oltremare, tonalità prediletta dall’artista ed inserita in tutte le opere, sia in purezza che per creare sfumature, nonostante il costo – quasi proibitivo per le sue finanze – dei lapislazzuli che ne costituivano la componente principale.
Silvana Costa
La mostra continua:
Scuderie del Quirinale
Via XXIV Maggio 16 – Roma
sino a domenica 20 gennaio 2013
www.scuderiequirinale.itorario: da lunedì a giovedì 10.00-20.00; venerdì 10.00-22.30;
sabato 9.30-22.30; domenica 9.30-20.00
l’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
Aperture straordinarie del periodo natalizio 2012
lunedì 24 dicembre: 10.00 – 15.00
martedì 25 dicembre: 16.00 – 20.00
mercoledì 26 dicembre9.30 – 20.00
lunedì 31 dicembre: 10.00 – 15.00
martedì 1 gennaio: 16.00 – 20.00Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese
a cura di: Arthur K. Wheelock, Jr., Walter Liedtke e Sandrina BanderaCatalogo:
Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese
a cura di Sandrina Bandera, Walter Liedtke e Arthur K. Wheelock, Jr.
24 x 28 cm, 248 pagine, 135 colori, cartonato olandese
€ 38,00 – prezzo speciale in mostra € 32,00
Editore Skira, 2012